mercoledì 9 marzo 2011

Abbasso gli eBook e lunga vita ai libri di carta. Bolognini e Mura ci raccontano i vent'anni di una libreria milanese.

Questo post è dedicato a tutti i feticisti della carta stampata, agli amanti della lettura ma è soprattutto dedicato ai lettori di Repubblica che non risiedono in Lombardia, perchè parla di un interessante articolo apparso ieri sul dorso milanese del giornale.

L'articolo, che porta la firma di Luigi Bolognini ed è accompagnato da un prezioso commento di Gianni Mura, parla dei vent'anni di attività della libreria milanese Lirus, un luogo di culto per gli amanti meneghini della lettura.

Iniziamo col dire che il pezzo ha un bellissimo titolo che potrebbe essere stato pensato da Nick Hornby (lo vedete qui sotto).


Il pezzo di Bolognini è gradevole ed ha un incipit emblematico:
Siccome il consiglio di un libro è sempre un buon consiglio, oggi sono vent' anni esatti che la libreria Lirus dà buoni consigli.
Bolognini prosegue poi parlando della cura maniacale che contraddistingue il servizio della Lirus. Una cosa che è sempre più rara da trovare nelle libreria moderne:
Una vicenda che illustra lo spirito che anima Claudio e Salvatore, quello dei librai di una volta, «anzi, quello dei librai tout court. Nei megastore ora di moda ci sono dei commessi che spesso i libri manco sanno cosa siano. Qui invece c' è gente che legge, conosce letteratura, autori e tendenze, si destreggia in una produzione libraria che è sempre magmatica. Ci facciamo carico di individuare i titoli migliori, anche di piccoli editori, è pure una questione di lotta all' omologazione. Se scorrete la lista dei più venduti qualche best seller c' è, ma non troppi. E poi ci piace il calore umano: c' è gente che viene qui solo per il piacere di scambiare opinioni e curiosare».
Il commento di Mura scorre più o meno sugli stessi binari. Mura racconta la sua assidua frequentazione della libreria, sia come lettore che come scrittore, e a un certo punto scrive:
Una libreria come si deve vende suggestioni, sensazioni, libertà, e un libro resta il miglior amico dell'uomo (e della donna) anche perché non abbaia e non c'è bisogno di portarlo ai giardinetti.
Il pezzo di Mura piacerà soprattutto a chi quella libreria la conosce per esserci andato per anni e anni (vedi il FS): il pezzo è da ritagliare e da tenere via per i nipotini. Anche se questi ultimi leggeranno i libri sull'Ipad, come ci ricorda appunto Mura:
Il libro resiste contro l'invasione di T-shirt, cd, dvd e altre sigle. Un libro non è riducibileIl libro resiste contro l¹invasione di T-shirt, cd, dvd e altre sigle. Un libro non è riducibile in sigle. So che i libri si possono leggere anche in altri modi, ma resto affezionato alla carta, al lievissimo rumore, quasi un respiro delle pagine, che si fa sfogliando, alla scelta di decidere se finirlo (quante pagine mancano?) anche se sono le due di notte.
Finiamo con una curiosità squisitamente pipierrina: nelle due foto con cui l'articolo è corredato (una nella copertina del dorso milanese e l'altra all'interno) appare sempre la stessa donna dal foulard rosa (foto sotto), evidentemente un'appassionata di libri e di letteratura che ha incuriosito il fotografo del servizio. Potrebbe essere la protagonista di un film di Truffaut. L'importante però è che quel film non sia Fahrenheit 451.



8 commenti:

Carmen ha detto...

Una precisazione, anche quelli che comprano ebook sono amanti della lettura, come e forse più dei fetiscti cartacei. Pensate forse che li compriamo per impressionare il vicino di metro come fate voi con le vostre librerie di libri mai aperti?
(Non v'arrabbiate, è solo una innocente provocazione).

Mura cita il punto per me cruciale della differenza tra ebook e libro di carta: quante pagine mancano? La terza dimensione del libro cartaceo è una grave perdita.

FS le ultime righe sono ripetute.

bibliotecario ha detto...

Ma come si fa a leggere, dico a caso, Repubblica, senza poter per esempio sentire il profumo delle pagine fresche di stampa?

Enrico Maria Porro ha detto...

carmen, coa intendi per : le ultime righe sono ripetute?

Enrico Maria Porro ha detto...

carmen, cosa intendi per: le ultime righe sono ripetute?

Carmen ha detto...

Nell'ultima citazione del pezzo il paragrafo:
"So che i libri si possono leggere anche in altri modi..."

compare due volte.

Enrico Maria Porro ha detto...

Grazie mille Carmen. sei un angelo.

Anonimo ha detto...

A proposito di libri e di letture, ho trovato questa cosa su internet:

Sondaggio in un ospedale. Domanda : siamo volontari per la lettura, volete che vi leggiamo qualcosa o magari vi interessa un libro in prestito dalla biblioteca ? Risposta : ho sessantanni e non ho mai letto un libro, il giorno che ne leggerò uno vorrà dire che son diventato ricchione

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente bibliotecario! la mancanza della carta sotto le mani e' una cosa insopportabile,l'odore fresco di stampa che non vale solo per La Repubblica ma anche per i veri e propri libri. Abbasso gli e book. e parlo da studente di informatica!