Oggi, nella rubrica Punto e Svirgola su Repubblica.it, Giuseppe Smorto intervista come di consueto il suo dirimpettaio di rubrica Gianni Mura. In particolare gli pone due domande inerenti a internet e ai blog. Leggete:
Hai sempre sottovalutato - e criticato - la forza di internet come mezzo di comunicazione e diffusione delle idee.Caro Gianni, ci piacerebbe, un giorno, sapere con sincerità che ne pensi di noi. Sperando di non far parte della categoria di quelli "che ci vuole la pena di morte".
"Diciamo che continuo a vederne i lati negativi: come un fiume che porta a valle tronchi d'albero, veleni industriali e anche qualche pesce".
Dipende da come si usa, ma questo vale anche per l'automobile.
"Io mi concentro in particolare sui blog. Dove c'è un ingorgo di grafomani. Quelli che ci vuole la pena di morte, quelli che insultano l'interlocutore. D'altra parte, leggo con gioia che la rivolta in Nordafrica è nata sul web: quindi nel fiume non c'è solo veleno. Anzi".
(ringraziamo il redivivo FabioV. per la segnalazione)
7 commenti:
Detto così sembra che Mura auguri la pena di morte a certi blog, mentre invece credo che intenda criticare i blog in cui questa viene richiesta (insieme a quelli in cui si insulta l'interlocutore).
Confermo la corretta interpretazione fornita da riky.
E' vero. Mura (che la terra gli sia pesante ancora centanni) vuole intendere che ci sono blog che vogliono la pena di morte e blog che invece la abolirebbero in tutto il mondo.
chiedo scusa a tutti e a mura per aver interpretato male il suo pensiero.
Meglio i blog di alcuni articoli in cui giornalisti disinformati confondono gli stadi per puro pregiudizio.
Almeno cinque minuti di vergogna no?!
Ma a parte la tecnica, il canale, il media o come li volete chiamare, esattamente qual'è la differenza tra un blogger e certi clienti di bottigliere, alticci e spesso molesti?
Errata corrige: leggasi bottiglierie per bottiglierie (e colgo l'occasione per precisare che non c'è da parte mia nessuna condanna per questi luoghi: ma per i più scontati e retrivi dei frequentatori sì, specie quelli che pensano di riuscire a catturare la realtà a colpi di frasi brevi e scontate)
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