martedì 22 marzo 2011

Perché?

Ci accodiamo a Michele Boroni nel chiederci perché dovremmo dire a Roberto Saviano le dieci cose per cui vale la pena di vivere.

6 commenti:

esaù ha detto...

E onestamente una lista del genere, tra malinconia, mare, mozzarelle, parmigiane, baci e abbracci tra parenti, risvegli all'alba, ancora mare, contemplazioni lunari... be', una lista del genere fa veramente tristezza e non andrebbe presa sul serio, suvvia!

Tiberio ha detto...

Ristabiliamo la Verità: la prima a scrivere questa cosa è stata Lia Celi su Facebook la settimana scorsa: "Io dieci buoni motivi per vivere ce li ho, ma non ho capito perché dovrei dirli a Saviano".

Barbapapà ha detto...

Una menata che credo risponda al presunto concetto di community che tanto piace al Diretùr.

Dopo che Cuore ci aveva deliziati sul tema all'inizio degli anni Novanta, non si sentiva affatto l'esigenza di rispolverare la lista. Per spedirla poi a Saviano. Bah!

Piazza Indipendenza ha detto...

Dai Barba, innocua iniziativa sulla falsariga della trasmissione tv con Fazio. A molti piacera'. Saviano ce l'abbiamo solo noi, coccoliamocelo, difendiamolo.

esaù ha detto...

D'accordo con Barba. Dai, Piazza Indipendenza: Saviano ormai è ovunque e cosa c'entrano le sue battaglie con le dieci cose per cui vale la pena vivere, che producono liste su mari profondi, email di parenti, mozzarelle e amatriciane?

Anonimo ha detto...

niente contro saviano ma non capisco tutto questo bisogno di catalogare. 10 domande, dieci bugie, dieci cose per cui...perché poi dieci e non biblicamente sette
o invece tre. c'è proprio bisogno di socializzare raccontando gli affari propri e i sentimenti che non saranno mai compresi dall'altro per quel che veramente sono? vero esaù la lista fa tristezza più che altro e non bisogna farsene un problema, tuttavia bisogna interrogarsi su questo bisogno impellente di mettere in pila le sensazioni come fossero mattoni. ecco mi sempra una cosa "pesante" quando invece quel che manca è la leggerezza
gs