Divampa la polemica su Repubblica e Il corpo delle Donne: qualche sera fa a Matrix è andato in onda un filmato intitolato Il corpo delle donne in cui Repubblica e Espresso sono accusati di riempire le loro pagine e i loro siti di immagini cariche di allusioni sessuali e donne seminude, e di scrivere articoli su Miss Italia in cui si raccontano le proporzioni del volto ideale. La speaker protagonista del filmato, sentenzia che “Sul sito di Repubblica tutto va bene per sfruttare il corpo della donna” mentre vengono passati al setaccio filmati con modelle discinte e sexy veline con i seni all'aria.
Natalia Aspesi ha prontamente replicato sulle pagine di Repubblica con un articolo dal titolo Quei registi del fango in tv di cui riportiamo la parte iniziale:
L'ennesimo attacco a Repubblica, chiamato come fosse un insulto "giornale progressista", è partito l'altra notte, poco prima dell'ora cara ai vampiri, da un canale Mediaset. È partito da una trasmissione di finto approfondimento, rilanciata ieri sera da Striscia la notizia, in modo da prendersi l'audience della prima serata. È partito da un conduttore molto imbarazzato, da un documentario messo insieme con rozzezza e mistificazione da chi ha iniziato in televisione, tanti anni fa, con Drive in, a sezionare le donne in sederi e seni e sorrisi mercificati e ridicolizzati, e ha proseguito inventando la figura della velina, giovane ragazza doverosamente muta e saltellante come un animale da circo.A girare il coltello nella piaga ci ha pensato ieri Striscia la Notizia che ha mandato in onda un servizio in cui chiedeva ad alcune donne famose dello spettacolo e della politica, di commentare le pagine cosiddette bollenti tratte da Repubblica. Il risultato è una condanna unanime della raffigurazione del corpo femminile sulle pagine del nostro beneamato giornale.
Tra le intervistate, Anna Finocchiaro, capogruppo Senato del Pd: “Penso che non mi piace affatto. È un modo per ricondurre le donne all’archetipo di quegli esseri così graziosi che allietano la vita. Io non sono una bacchettona ma francamente se qualcuno pensa che la donna italiana è quella li, se c’è uno solo che si può sbagliare sull’identificazione tra donna italiana e quello che può vedere sui giornali, allora è sbagliato!”
E poi Serena Dandini, conduttrice tv: “Penso che ormai siamo quasi…no, non siamo più abituate veramente, stavo per dire quasi abituate, invece no, non ci abitueremo mai”.
E ancora Rosy Bindi, vicepresidente Camera e Presidente Pd: “Si commentano da sole. Credo che sia un modo come un altro per ridurre in maniera sbagliata la donna a una sua dimensione e rendere oggetto il corpo della donna”.
E quindi Livia Turco, deputata Pd: “Sono oscene, oscene”.
E chiudiamo con Lunetta Savino (nella foto), attrice: “Fanno il business, che vuoi dire. Fanno il business sui culi delle donne. E’ offensivo. Basta! Basta!Le donne non devono dover mostrare il sedere”.
Le polemiche sono inevitabilmente tracimate sulla rete in moltissimi siti e blog tra cui segnaliamo questo, questo e questo.
Per concludere, vi proponiamo l'intelligente punto di vista della republicones Loredana Lipperini.
1 commento:
Ma in un post di lunedì anche PPR rilanciava la home page di Rep.it con pubblicità invasiva di intimo, per non parlare della colonnina ribattezzata "tette&culi" di cui questo blog s'è accorto ben prima di chi ora presenta la cosa come uno scoop e soprattutto lo piega alla mera battaglia "politica". Una piccola consolazione: mi sarei aspettato un attacco del genere dalla pregiatissima rubrica "Media" dell'ottimo Scodinzolini (ogni venerdì nel Tg1 delle 13.30) e invece è la tv di famiglia a segnalarsi - dopo prodezze del tipo i-calzini-turchesi-del-giudice-comunista - nell'ennesima pagina di giornalismo d'inchiesta. Ppuah, ma almeno chi paga il canone Rai stavolta non si sente connivente...
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