mercoledì 27 aprile 2011

Giorgio Bocca: "Non è che mi senta soddisfatto di Repubblica". Eccovi la chicca del rientro.


Eccoci qua di ritorno. 

Per farci perdonare l'assenza degli ultimi giorni vi regaliamo una chicca (segnalata dall'ottima Carmen) che entrerà negli annali di Repubblica: Giorgio Bocca intervistato su Lettera 43, che ha qualcosa da dire proprio su Repubblica, sul Diretùr, sul Fundador e sulla messa in piega di Flebuccio.
Su una cosa non gli si può dare torto:
"Tutta la stampa sta diventando brutta, i quotidiani sembrano sempre più dei femminili: la pelle bella, il mangiare bene, il digerire bene." 

Ecco alcuni passi salienti dell'intervista a cura di Gabriella Colarusso:

D. Che giornali legge?
R. Tutti, almeno sei o sette ogni mattina.

D. Il Fatto?
R. Sono tutti amici carissimi, ma io ho una concezione molto professionale del giornalismo: ci vuole ordine, chiarezza. Le notizie devono essere ordinate e serie. E invece anche Il Fatto è un giornale disordinato e anche un po' inattendibile.

D. Perché?
R. Molte notizie sono gonfiate.

D. Il giornale che apprezza di più?
R. Per molto tempo è stato Il Giorno. Italo Pietra non era un rivoluzionario, era un socialdemocratico e un politico di professione. Per Enrico Mattei dirigeva tutte le politiche dell'Eni in Algeria, in Tunisia. Era un uomo pratico, ma il giornale era fatto bene, era un giornale di notizie.

D. E La Repubblica?
R. Non è che mi senta soddisfatto.

D. Perchè?
R. Perchè non si può andare avanti per venti pagine con Berlusconi e le amanti di Berlusconi. Le sembra giornalismo? Che me ne frega se a lui piacciono le puttane. Il troppo stroppia.

D. Che tipo è Ezio Mauro?
R. È un vero direttore, uno che si fa sentire molto. Vuol fare un giornale omogeneo a se stesso e ci riesce perchè è un uomo di potere intellettuale.

D. Scalfari?
R. Un direttore bravissimo, molto vanitoso.

D. Il Corriere?
R. Era un buon giornale, ma tutta la stampa sta diventando brutta, i quotidiani sembrano sempre più dei femminili: la pelle bella, il mangiare bene, il digerire bene.

D. Ferruccio de Bortoli?
R. Simpatico, se non avesse il vezzo di lisciarsi i capelli.

D. Mario Calabresi?
R. È un uomo in gamba. La Stampa mi piace, è il miglior giornale italiano al momento. E in genere, nei periodi difficili, è quello che si legge meglio: è sobrio, sceglie bene gli argomenti.

D. Cosa detesta della stampa di oggi?
R. I titoli spaccapietre, il giornalismo urlato.

D. Anche lei "urla" molto quando scrive.
R. Io sono impressionista, è un'altra cosa. Ho avuto una lunga polemica con la scuola dei perfezionisti come Corradi, Ghirotti, per i quali la precisione era tutto: «ah! Ma quanti erano dieci o dodici». Chi se ne frega. A me interessano le emozioni collettive.

D. Parliamo della stampa di destra.
Il Giornale?
R. Non è giornalismo. Quando leggo Il Giornale penso: ma Berlusconi è uno ricco, supermiliardario, un uomo di spettacolo che sa cosa piace alla gente, possibile che faccia un giornale così brutto solo per togliersi la voglia di attaccare qualcuno?

D. Libero?
R. Non lo leggo mai.

D. Il Foglio?
R. Ottimo giornale. Più Ferrara è intellettuale fine, più col suo corpo diventa giornalisticamente violento. Per questo Berlusconi gli affida le campagne più spudorate.

D. Si riferisce alla battaglia contro i neopuritani?
R. Il salto nel cerchio di fuoco. Ah! per fortuna che ci sono i viziosi
 

Qui l'intervista integrale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissima intervista, ci vorrebbe un ppr+ anche per gli articoli «stranieri».
aghost

Barbapapà ha detto...

E' sempre un puro godimento leggere le opinioni di Giorgio Bocca sul giornalismo odierno.



Se Bocca avesse dimestichezza con internet e conoscesse questo blog, scoprirebbe con piacere che qui noi critichiamo, instancabilmente, le medesime debolezze e i medesimi vizi di Repubblica da lui evidenziati.

Al riguardo, basterebbe farsi un giro tra gli articoli selezionati nel tempo dai feticisti del giornale per il sondaggio PPR-.