Caro Pazzo,
ti segnalo questo post del 18 gennaio 2009, dal mio blog, con una corrispondenza di Vittorio Arrigoni. Il post, quarto di un blocco, era stato scritto nel pieno dell'operazione assassina "piombo fuso". Le foto dei vari post erano di Vik.
Frank
I cadaveri putrescenti divorati dai cani
REPORTAGE DA GAZA
di Vittorio Arrigoni
Dante non avrebbe saputo immaginare gironi così infernali come le corsie dei dannati negli ospedali di Jabalia. La legge del contrappasso qui è applicata al rovescio. Tanto più innocente è la vittima tanto meno viene risparmiata dal martirio delle bombe. Al Kamal Odwan, all'Al Auda, le piastrelle in ceramica dei pronti soccorsi sono sempre belle lustre, gli inservienti hanno sempre un gran da fare a ripulirle dal sangue che gronda dall'incessante via vai di barelle cariche di corpi massacrati. Iyad Mutawwaq stava camminando per strada quando una bomba ha aperto uno squarcio in un edificio poco distante.
Insieme ad altri passanti si era precipitato per prestare i soccorsi, mentre un secondo ordigno colpiva il palazzo, uccidendo un padre di 9 figli, due fratelli, e un altro passante che al pari di Iyad era corso sul posto per aiutare i feriti. La solita storia ripetuta, dieci, cento volte. La tecnica preferita di ogni terrorismo ricalcata alla perfezione dall'esercito di Tsahal. Si lancia un bomba, si attendo i soccorsi, si ribombardano feriti e soccorsi. Per Iyad queste sono bombe americane ma portano l'autografo anche di Mubarack, il dittatore egiziano che qui Gaza fa concorrenza ad Olmert in capacità di catalizzare livore.
prosegue qui
Nessun commento:
Posta un commento