venerdì 8 aprile 2011

Nuovo sisma, vecchio inviato (e vecchia infografica).

Con il nuovo sisma di ieri in Giappone riecco tornare i reportage di Giampaolo Visetti che, dopo aver tirato il fiato una settimana, ha dovuto riprendere baracca e burattini e fiondarsi nuovamente in Giappone, stavolta a Ishinomaki. Insieme a Visetti, riappare l'infografica sulla centrale nucleare di Fukushima di cui anche il nostro (vostro) gatto ne ha fin sopra i capelli di vedere.

9 commenti:

Francesca Parodi ha detto...

nooo, Visetti noo! ma non è che porta pure jella? e poi c'era Del Re. no, non si può leggere di una tragedia del genere e pure raccontata da Visetti. io per il Giappone leggerò il Nemico.

Enrico Maria Porro ha detto...

francesca, la ordino di rientrare nei ranghi. si comporti giudiziosamente. il menico non si legge. chiaro? :-)))

Anonimo ha detto...

A me Visetti non è poi sembrato così male... Sempre meglio di Mastrojack...

Francesca Parodi ha detto...

; P
ma no, era una provocazione, il Nemico non riuscirei a leggerlo neanche se lo volessi perchè è proprio il font che mi assonna. mi berrò Visetti, cercando qualche qualità in tanto pessimismo. e dopo proverò a concentrarmi per una mezz'oretta su pensieri allo stesso tempo seri e leggeri. ma sempre meglio dell'eroe Mastrojack, siamo d'accordo Aghost, perchè pure la spocchia in questi casi non si sopporta proprio.

Ludovico ha detto...

Buona sera. Non ho letto alcun articolo di Visetti. Ho sentito che e' stato molto criticato. A ragione o a torto non saprei, ne' mi interessa.
Ho sentito invece Visetti intervistato da "Repubblica" una volta rientrato a Roma. Mi e' parso persona ragionevole, comprensibilmente abbastanza colpita da quel che aveva visto. Come tutti noi che in quei giorni eravamo in Giappone.
Visetti durante l'intervista ha detto diverse cose, alcune mi sono parse interessanti e pertinenti. Fra queste che quanto accaduto in Giappone accelera il problema del ripensamento del sistema industriale giapponese. Un processo che stenta a prendere forma, ma che tutti gli osservatori attenti e onesti riconoscono sarebbe importante avvenisse.
Nessuno sa come uscire da una situazione interna, sociale ed economica, che gia' prima dell'11 marzo era difficile. Non dimentichiamo il debito pubblico del Giappone prossimo al 170% del GDP, il che, per quanto detenuto in buona parte dai giapponesi, rappresenta comunque un limite notevole alla spesa pubblica. Non dimentichiamo parimenti che lo stock di ricchezza cui attingere per finanziare la ricostruzione, per quanto importante, e' limitato. A cio' aggiungiamo che il ruolo che la Cina ricopre ormai nel mondo di certo non ha aiutato il Giappone negli ultimi anni ed e' difficile immaginare potra' farlo da ora in poi.
Visetti, magari a modo suo e forse discutibilmente per alcuni, ha collegato - almeno mi pare - i vari problemi. Mi sembra con ragione.
Mi piacerebbe che si superassero gli schieramenti emotivi e si ragionasse pacatamente su questi temi, che avranno un impatto a lungo termine.
Certo all'interno di un processo cosi' complesso il tema della gestione della domanda di energia, in un paese sotanzialmente manufatturiero, e' importante. E quindi il tema nucleare inevitabilemte pesa, soprattutto ora visto il pasticcio creatosi a Fukushima. Ma non e' l'unico.
Visetti queste cose, magari banali per molti ma secondo me non scontate, le accenna, sta a chi le ascolta raccogliere ed elaborare, se crede...
Buona serata da una Tokyo insolitamente (per gli standard abituali) buia e tranquilla (il che non sembra dispiacere a tanti), una citta' che l'altro giorno ci ha riaccolto con una gran bella scossa, quasi a volerci ricordare che nulla finisce mai davvero...

Anonimo ha detto...

Ludovico solleva questioni serie, pressoché cadute nel dimenticatoio pochi giorni dopo il disastro giapponese. È questo che mi fa rabbia dei giornali italiani, repubblica non esclusa: l'ammorbarci delle miserie politiche nostrane per pagine e pagine, come se il rutto quotidiano di La Russa fosse davvero qualcosa di importanza capitale per i destini della nazione.
Aghost

Enrico Maria Porro ha detto...

ciao ludovico, grazie mille per il tuo interessante commento. l'ho trasformato in un post, perchè non tutti si prendono la briga di leggersi i commenti. ciao e grazie ancora.

Francesca Parodi ha detto...

bah, non so perchè ma mi sento chiamata in causa. per me è ovvio, anche scontato che Visetti sia un bravo giornalista, in alcuni casi come quello dell'Ossezia appunto, bravissimo. solo che dal Giappone ha fatto uno strano lavoro, che a me personalmente è risultato un pò paranoico, apocalittico. sicuramente corretto, figuriamoci. ma, sempre dal mio punto di vista, poco lucido. e magari senza volerlo tendente all'effetto. però per dirlo bisogna averli letti i pezzi dal Giappone, altrimenti di che stiamo parlando? detto questo, un pò si scherza e si esagera, come su Mastrojack, e non c'è bisogno di sottolinearlo, perchè questo blog credo sia evidente, è congenitamente schierato a favore dell'ironia.

Enrico Maria Porro ha detto...

confermo. il gol è goliardico e non vuole essere un blog di soloni.