venerdì 22 aprile 2011

Una scomoda Amaca.


 Marco Campione si è adagiato sull'Amaca di ieri e l'ha trovata dannatamente scomoda:
Dichiara ai giornali, insieme a qualche comprensibile fesseria, anche molte cose giuste.
Michele Serra dice questo di Mattia Calise, candidato grillino al Comune di Milano, nella sua Amaca di oggi (ieri ndr) E io sono d’accordo. Sono d’accordo – più in generale – sulla sostanza dell’articolo. Anche Serra però, insieme a molte cose giuste, scrive qui una cosa che ai miei occhi appare una fesseria.

Dice infatti il giornalista:
Non voterei mai per un candidato minore (è il caso di Mattia) che rifiuta di dirmi con chi intende allearsi in un eventuale secondo turno di ballottaggio. Il voto non è solo una nobile testimonianza, è una monetina che serve, insieme a milioni di altre monetine, a formare un patrimonio.
Le fesserie sono due in realtà, ma la prima lo è solo formalmente: prima del voto non è possibile decidere quali candidature siano “minori”. Quella che trovo fuorviante è invece la pretesa che quel patrimonio di cui parla Serra sia nella disponibilità del candidato. Se dovessi mai trovarmi a dare il voto ad un candidato che non va al ballottaggio posso stare certo di una cosa: al secondo turno voterei per chi reputo il migliore degli sfidanti a prescindere dalle indicazioni e dalle alleanze di quel candidato.
E come me – ne sono certo – la stragrande maggioranza degli italiani: sono finiti quei tempi. Per fortuna.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo con le osservazioni sulle crepe del ragionamento di Serra.
Ma da chi si sta occupando di candidature ed alleanze per elezioni che saranno solo il prossimo anno( nel mio comune) vi dico:
mi trovo a DOVER trattare!
Potrebbero esserci 3 candidati e si prepara uno scontro.
Quello forte consegnerebbe il comune a 10 anni di amministrazione di "dubbia trasparenza", quello meno forte ha da sempre il marchio del bastian contrario ma si accompagna a gente che quando ha amministrato non si è certo distinta per merito.
L'outsider va per perdere con onore? Tratta col meno peggio? Cerca di far travasare almeno una parte del proprio programma in quello altrui in cambio di un appoggio?
Ci sono i principi e ci sono le azioni! Io devo decidere, ho una settimana per farlo e non dormo da 2 giorni!
Voi che fareste?

Anonimo ha detto...

DIRITTO DI REPLICA (dalla pagine pubblica di Facebook di Mattia Calise) E' iniziato il "fuoco amico" di chi teme che un nostro successo elettorale possa compiersi a spese della coalizione pro-Pisapia.. ma gli analisti non coinvolti emotivamente, hanno giustamente compreso che il nostro obbiettivo è di recuperare voti dall'astensionismo.

Ad ogni modo qualcosa va detto circa i rischi che corre la "sinistra delle tradizioni" - se mi passate la definizione - riguardo alla possibilità di perdere voti a nostro favore.

I risultati degli ultimi 17 anni di opposizione al Caimano, non sono solo sconfortanti, ma hanno minato in maniera irreparabile la fiducia in quel modo di fare opposizione. Perchè nonostante l'essere arrivati due volte a vincere le elezioni e governare, non è stato risolto il conflitto d'interessi. Perchè quando ci sarebbero stati i numeri per sfiduciare il governo di centro-destra, i parlamentari di quell'opposizione erano impegnati in "questioni più importanti".

Il voto locale a Milano pro Pisapia, persona valida e degnissima, per le ragioni sopra esposte è anche di supporto a partiti e schieramenti - dal mio punto di vista - responsabili del declino del Paese tanto quanto il Caimano, diventa un voto a difesa dei privilegi della Casta, e questo non tutti possono digerirlo.

Comprendo lo stato d'animo e la buona fede di Michele Serra, ma per poter dare fiducia a chi dichiara di voler lottare contro la Casta - di cui il Caimano è comunque un sottoprodotto - ci vuole qualche segnale concreto di rinuncia ai privilegi della Casta stessa, che ad oggi - 22 aprile 2011 - è completamente assente.

Il MoVimento 5 Stelle l'ha messo sul piatto per prima cosa, con il rifiuto dei rimborsi elettorali, con l'autoriduzione dei compensi degli eletti, per questo avrà la fiducia di chi non può più darla ai vecchi schieramenti.

Facendo parte della generazione che non ha più un futuro, forse accetto più facilmente il rischio di perdere una battaglia, se questo servirà a vincere la guerra.

Anonimo ha detto...

è curioso come invece di guardare in casa propria si guardi sempre in casa degli altri, io come elettore di sinistra non voterei mai un miliardario che fa vivere la sua compagna, ora moglie, in una casa in affitto agevolato (500 euro per 127 mq in Porta Romana - mollata solo dopo che è uscita la notizia non prima è bene sottolinearlo come ai privilegi si rinunci solo se costretti, non per spirito civico o onestà, non solo intellettuale) e che dice di averla ottenuta dopo aver incontrato il sindaco di Milano in giro per la città che gli ha consigliato di iscriversi alle liste dell'Aler... veramente ridicolo. Inoltre, non credo mi sarei alleato con una Moratti che presenta la sua bella lista arancione il giorno che un lavoratore muore nello stabilimento della Saras... tutto questo ed altro ancora denota l'amore per un vecchio modo di far politica. All'amico Serra potrei chiedere tu con che Moratti stai? Siamo ai tempi in cui le grandi famiglie si facevano la guerra usando le persone per bene. Poi sappiamo che non sono tutti uguali, ma per favore non ci raccontino che siamo alla battaglia bene-male perchè così facendo offendono la nostra e la loro intelligenza, siamo al solito meno peggio. Solo che questa volta ci sono ottime possibilità di vittoria, più per le altrui enormi incapacità che per le nostre qualità.