lunedì 30 maggio 2011

I citazionisti di Repubblica.

Quando si fa una citazione bisogna farlo bene. Come fa per esempio Gianantonio Stella, citando l'autore giusto e soprattutto le parole esatte. Per esempio: all'epoca della Dolce Vita Vincenzo Cardarelli, sempre malaticcio tanto da girare con il cappotto in piena estate, venne soprannominato dai letterati di via Veneto (e non da Ennio Flaiano, al quale vengono attribuite tutte le battute pronunciate in Italia tra gli anni Cinquanta e Sessanta, tra cui la famosa "Gli italiani volano sempre in soccorso del vincitore" che in realtà è di Bruno Barilli) "Il più grande poeta italiano morente". La battuta sta nel fatto che si è presa una frase fatta e si è ribaltato il significato di una delle parole. Meccanismo che sfugge a Francesco Bei, che oggi ha deciso di fare una citazione a memoria senza controllare la fonte e ha fatto diventare la frase (attribuendola ovviamente a Flaiano) "l'ultimo poeta morente". Ah, beh, così sì che diventa una battutona, tanti complimenti a Flaiano.

Fabio P.

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