La sofferenza di un feticista d'oltreoceano.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo,
complimenti per il blog, anch'io sono pazzo per La Repubblica anche se adesso vivo oltreoceano e non sai come soffro, qui, senza l'edizione cartacea che in Europa sfogliavo con grande piacere in compagnia del mio migliore amico, su di una panchina al parco, come due vecchietti qualsiasi senza più speranze (eravamo in realtà baldi trentenni con un certo gusto per la vita...).

A volte addirittura ci incontravamo di pomeriggio solo per scambiarci il giornale: lui lo comprava di mattino, con il caffè delle dieci, e per sfizio me lo passava più tardi, leggermente consumato ma ancora in ottimo stato - era un ragazzo ordinato, oltre che rispettoso del giornale -, dicendomi con una punta di sofferenza "oggi niente di speciale", ed allora calava un imbarazzante silenzio fra di noi, quasi ne fossimo responsabili, oppure, nelle giornate buone, affermava con malcelata nonchalance "oggi c'è un bell'articolo nelle pagine culturali...".

Un caro saluto. FM

Ciao FM, grazie per la bella lettera, è la prima volta che ci scrive un feticista "extracomunitario". Noto che sei tra quelli che scrivono La Repubblica con l'articolo. Ma toglici una curiosità, da dove ci scrivi esattamente?  FS

Update, FM ci ha risposto:

Ciao Pazzo, ora mi trovo negli Stati Uniti. Un saluto e a presto!!!

La foto l'abbiamo trovata sul sito mosaicoravenna.it