Traballa il duo Sallusti-Santanchè alla guida del Giornale di proprietà della famiglia Berlusconi. Dopo l'affondo contro Comunione e liberazione di mercoledì 18 maggio, da un paio di giorni il direttore non scrive più l'editoriale. E in via Negri, sede del quotidiano, è iniziato a circolare un nome nuovo per la direzione. È quello di Piero Ostellino, editorialista del Corriere della Sera.
(Fonte: Lettera43)

9 commenti:
Il "terzista" per eccellenza...
La maschera almeno sarà caduta.
Non si scrive di "ragazze sedute sulla propria fortuna" per niente.
Quoto gpp, almeno nessuno potrà più continuare a a fingere la terzietà di Ostellino, in primis lui stesso. Anche se penso sia molto più utile alla causa berlusconiana sulle pagine del Corriere, piuttosto che sul Giornale di famiglia. Inoltre accettare una simile direzione avrebbe conseguenze pure sulla sua reputazione. L'unica ragione per cui potrebbe farlo è l'ambizione o il desiderio di fare qualcosa di più stimolante che l'editorialista di via Solferino.
Mi riesce difficile pensare che in giro vi siano ancora persone convinte della terzietà di Ostellino.
Concordo con Giorgio: Ostellino è di maggior aiuto a Berlusconi stando al Corsera che non traslocando al becero Giornaledifamiglia.
Se, invece, dovesse andare a dirigere il Giornale, Ostellino completerebbe coerentemente la sua parabola giornalistica: da direttore del Corsera in odore di craxismo a megafono delle nefandezze del Cav. (liberiste però, eh!).
Noi feticisti amiamo ricordare la direzione di Ostellino perché subì l'onta dello storico sorpasso diffusionale da parte di Repubblica.
Ricordo che all'epoca del sorpasso qualcuno (non mi ricordo chi, né potrei mai stabilirne l'attendibilità: ma forse era addirittura Pansa) raccontò che Gianni Agnelli, che allora era l'azionista di riferimento del Nemico, incontrando Eugenio Scalfari gli disse: "lo faccia, cavo Eugenio, lo faccia questo sovpasso. Solo, non lo dica, pevché altvimenti chi lo sente, Ostellino?"
Sarebbe una degna conclusione di questa penosa «ostellineide», da Craxi a Berlusconi fingendo di essere altrove
Se Ostellino diventasse davvero il direttore del Giornale, avremmo un quotidiano formalmente molto più paludato nei giudizi, ma non per questo non meno efficace nella battaglia berlusconiana.
Peraltro, al Giornale le foglie di fico son sempre piaciute, da Luca Telese a Fabrizio Rondolino.
Comunque oggi (lunedì) Zio Fester Sallusti torna a firmare l'apertura del Giornaledifamiglia: "Bossi ci tiene alle palle", titolo leggermente allusivo sul caso ministeri a Milano.
Se fosse, sarebbe un passo da giganti nella coerenza del Giornale. Già. Ad oggi il giornale è una quantità di carta che sembra ben più adatta ad altro uso che non alla lettura. Il faccione bello tondo, sano, fisiologico, rubizzo di Ostellino (così come ben mostrato in questa foto) è un ulteriore passo verso la chiarezza riguardo a questo "altro uso".
Route 66
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