giovedì 19 maggio 2011

Entrare a gamba tesa nella pagina delle lettere.

Quiz per la pagina delle lettere: "Scopri l'intruso".
Di solito le lettere portano come firma nome, cognome e città. Oggi nell'apposita pagina ce n'è una che porta nome, cognome e sotto "scrittore e filosofo", e in fondo si scopre anche che è stata tradotta. Domanda: chi è questo che scrive lettere e si fa pure tradurre apposta? Considerando per esempio che Arbasino, invece, anche quando finisce nella pagina delle lettere non è mai stato tradotto in italiano? Del "filosofo e scrittore" dev'essere stato acquistato il pezzullo sul caso Strauss-Khan, poi a pagina 17 non c'era più posto (probabilmente è stato sostituito dal taglio basso sul ministro inglese) e visto che ormai era stato pagato e tradotto, non si è trovato di meglio da fare che metterlo tra le lettere. E tutto ciò per dire solenni minchiate (scusate il montalbanismo) come il fatto che quel maniaco di Strauss-Kahn è stato trattato "al pari di un volgare criminale o di uno stupratore dall'aspetto di mostro". Soldi ben spesi, complimenti.

Fabio P.


Presi dalla curiosità siamo andati a cercare notizie sul filosofo e scrittore in questione e abbiamo trovato parecchia roba buona.

Intanto c'è chi, leggendo quella lettera, ha sgranato gli occhi. E' Loredana Lipperini, una vecchia conoscenza di PPR, giornalista esperta di letteratura che collabora proprio con Repubblica e che sulla vicenda di quella lettera  ha scritto un post sul suo blog . Vi consigliamo anche di leggere i commenti relativi al post della Lipperini, la maggior parte dei quali sono in sintonia con le parole di Fabio P.

Ma c'è anche chi inorridisce davanti a quella lettera.O chi, addirittura, dà del "fuori di testa" al filosofo e scrittore che l'ha scritta.

Ma andiamo avanti. Questo scrittore e filosofo non è nuovo dalle parti di Largo Fochetti. Infatti scrisse già un articolo il 30 agosto del 2010 sulla vicenda di Sakineh Mohammadi-Ashtiani.

Inoltre, lo scrittore e filosofo aveva già detto la sua sulla vicenda Strauss-Kahn sulle pagine del sito francese Marianne2.

Tutto ciò conferma la tesi di Fabio P. che sostiene che la lettera avrebbe dovuto essere originariamente collocata nella pagina su Strauss-Kahn ma poi, non trovando spazio lì, è stata dirottata nella pagina delle lettere.

FS

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Effettivamente è una stronzata, come del resto anche il pezzo di Jean Daniel. Ma forse l'hanno messo nella pagina delle lettere perchè non lo condividono

Barbapapà ha detto...

"Considerando per esempio che Arbasino, invece, anche quando finisce nella pagina delle lettere non è mai stato tradotto in italiano?".
Grandissime risate! Applausi per Fabio P.!

Velo pietoso sulla lettera.

Anonimo ha detto...

ahem, da traduttrice, vorrei farvi notare che se si legge in italiano un articolo a firma straniera... la traduzione non dovrebbe affatto essere una "scoperta". A meno che la firma suddetta conosca l'italiano (improbabile). Comunque, se nel merito la faccenda è disgustosa, va reso atto a Repubblica di aver citato la traduttrice. Ahimè, pochi lo fanno.
Luisa Doplicher

Enrico Maria Porro ha detto...

Ciao Luisa e benvenuta su PPR, grazie per l'attenta precisazione.

Frank57 ha detto...

Possiamo mettere una lettera, questa lettera, come PPR-?

Enrico Maria Porro ha detto...

il garante dei PPR+ e - è Barbapapà. Sarà lui a decidere.L'idea mi sembra buona. dato che originariamente doveva stare nella pagina dedicata a DSK.

Barbapapà ha detto...

Caro Frank, il nostro sondaggio mensile scandaglia prevalentemente il lavoro dei giornalisti di Repubblica e, solo residualmente, quello dei collaboratori più prestigiosi.
A questa regola abbiamo fatto eccezione, in passato, solo per due straordinarie testimonianze: quella dello scrittore senegalese Pap Khouma sul razzismo quotidiano da lui sofferto in Italia (12 dicembre 2009) e quella dello scrittore Shulim Vogelmann sull'incivile trattamento subìto da un diversamente abile durante un viaggio su un treno italiano (30 dicembre 2009).

La penosa lettera di questo tizio merita solo il silenzio, non ulteriore visibilità.

Fabio P. ha detto...

Gli interventi su questa storia mi fanno incazzare ogni giorno di più. E oggi mi incazzo con Carmen Llera, che con quel pezzo di Strauss, quella testa di Kahn, ha avuto una storia qualche anno fa. Alla signora piace l'antiquariato, come si sa: sposò Moravia che aveva 45 anni più di lei per poi pubblicare romanzi dalla sua stessa casa editrice piazzando il cognome del marito subito dopo il proprio. Insomma, nè più nè meno di quello che ha fatto la Minetti. Dice: era innamorata. Certo, lei si innamora solo dei vecchi famosi e strapieni di soldi, sarà un caso. Metttiamoci anche la sua storia con il leader druso Walid Jumblatt, che una ventina d'anni fa si portava molto. E su ogni storia la Carmen ci ha scritto sopra un romanzo. Ognuno si ispira com,e può.
Ora eccola che scrive al Corriere per difendere quel figlio di un Khan e dire che "probabilmente c'è stato un rapporto consenziente", come una qualsiasi madre di stupratore di periferia. A questo punto mi serve un finale, ma più che mandarla a cagare non mi viene.