giovedì 23 giugno 2011

Il verminaio Unità-Concita.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Pazzo,
chissà se tra gli acuti Feticisti c'è qualcuno in grado di placare il mio disgusto sul verminaio Unità/De Gregorio.
Giorni fa avevo linkato alcuni blog che affrontavano la vicenda: Ciwati, Costa, Leonardo.
Oggi vedo su PPR il delicato omaggio dei lettori.
A me Concita piace. Come giornalista (imperdibili e sempre rimpianti i suoi reportage per Rep) come scrittrice e come esempio di donna di successo che non ha sacrificato la famiglia la lavoro (come farà poi ... beata lei!), o vicerversa.
Però ... però qualche dubbio qua e là sul santino che me n'ero fatta ora mi sovviene, soprattutto dopo che ho letto questo articolo.
E allora, seguendo il motto ABBI DUBBI le domande sarebbero molte, ma quella definitiva y final è solo una: perchè, PERCHE' fare tutte 'ste manfrine? 'Mo siamo agli avvocati. Meno male che era un avvicendamento da fine contratto... blablabala; consensuale blablabla , ecc ecc , assolutamente nessuna pressione esterena fuffafuffafuffa
Ecco, se anche quelli che pensiamo essere giornalisti seri, affidabili, di cui fidarsi quando INFORMANO poi si riducono a mentitori alla stregua di un berluscones qualsiasi ..... ci meritiamo di tutto di più.

"SONO INCAZZATA NERA E NON NE POSSO PIù DI TUTTO QUESTO"

Saluti

Kriss

6 commenti:

nonunacosaseria ha detto...

ehm... io credo che sia una cosa abbastanza normale, nel momento in cui non è il direttore a dire "me ne vo", ma l'editore a dire "cambiamo direttore". il fatto che sia consensuale non significa che non ci sia una trattativa con l'editore per riuscire a spuntare qualche euro in più di buonuscita, credo sia normale per qualsiasi top manager di qualsiasi azienda, editoriale o meno.

Occam ha detto...

io la penso così.
premessa: conservo nella cartellina "come si scrive un articolo" un attacco di concita de gregorio sulla seduta parlamentare che decretò la caduta di prodi (non vorrei sbagliarmi), quella dove non so chi mostrò una fetta di mortadella; inoltre credo che il suo pezzo sulla notte alla diaz a Genova 2001 sia una lezione per chiunque voglia fare questo mestiere, per come descrive quello che vede e riesce a farti indignare senza neanche un giudizio politico o un commento. però mi sono un po' rotto il c***o della doppia morale. da una che pontifica sul precariato e poi non accetta di vivere per qualche giorno l'ebrezza di non avere un porto sicuro (qualcuno tra noi pensa che concita resterà disoccupata per il resto dei suoi giorni?) mi aspetterei una reazione più moderata. mi fa ricordare quei presidenti delle Comunità montane o delle Proloco che rimangono imbullonati pur di non rinunciare a gestire un po' di potere.
poi: dimentichiamo la sua investitura veltroniana che causò la rimozione coatta del validissimo direttore padellaro? perché incazzarsi ora con chi - nel pieno dei suoi poteri - la manda via?
se poi si fa il discorso della qualità del prodotto cartaceo, non dispiaceva ma ha risentito dell'emorragia di firme (e copie) a favore del Fatto Quotidiano.

PS A proposito della doppia morale. Ieri su Rep. pezzo sul figlio di Bisignani che definisce "mignotta" la Brambilla, al telefono. Bavagli a parte, diciamo che se lo potevano evitare. Non è, anche questa, macchina del fango, o vale solo per gli amichetti e per Saviano?

Occam ha detto...

E ancora (scusate la logorrea ma il tema è intrigante): volete forse che bersani non si giochi la carta Unità ora che il vento sta cambiando e un giornale fa comodo anche a lui? i giornali amici mica servono solo al berlusca, per rimanere in tema di doppia morale.

kriss ha detto...

Ma infatti è questa "pelosità" del caso specifico che mi fa infuriare. Di Maria Luisa Busi, ad esempio, non se ne parla più. E il fatto in sè mi sembrò all'epoca molto più eclatante. Per dire.
La De Gregorio è la mia giornalista preferita, come ho detto, e da lei mi sarei aspettata un contegno diverso. Se si vuole ancor più sottotraccia, non che appena valichi i confini rilasci un'intervista che contraddice tutto ciò che hai detto al di quà dei Pirenei. Ma magari sbaglio io e vivo nel paese di Alice. Stigmatizzavo anche l'uso che la stampa fa di questi fatti. E Occam ha ragione, la macchina del fango che vediamo in questi giorni a partire dall' intercettazione della telefonata Santanchè/Briatore per finire con Bisignani (father & son) è - almeno per me - insoportabile. Possiamo urlare NON MI INTERESSA? Non è penalmente rilevante, son fatti loro. Questa volta è proprio così.

Occam ha detto...

D'accordo con Kriss anche sul caso Busi, brava non ci avevo pensato

Barbapapà ha detto...

Non è che mi sia chiara la ragione della vostra indignazione.
Lato chiusura del rapporto vale quanto scritto da Nonunacosaseria.
Lato perdita di una poltrona prestigiosa, credo che sia comprensibile il rammarico/fastidio di Concita per la brusca (almeno a me pare così) interruzione del suo mandato. Non penso che lei fosse attaccata alla poltrona quanto che ritenesse il giornale come una sua creatura (e da qui forse anche la sua presunzione di una acquisita inamovibilità). E dalle reazioni dispiaciute di tanti lettori mi pare sia una valutazione corretta.
Indubbiamente, come rileva Occam, il fastidio per la defenestrazione per ragioni politiche dovrebbe essere, in Concita, mitigato dal pensiero che le medesime ragioni l'avevano portata a ricoprire quel ruolo. E che, grazie a questa esperienza, ha acquisito una visibilità ed un prestigio non comuni tra i giornalisti italiani.