sabato 18 giugno 2011

L'affaire Concita De Gregorio.

Premesso che:
* Concita De Gregorio è stata ed è un ottimo direttore di giornale e meriterebbe di rimanere all'Unità per come ha sviluppato la testata in questi tre anni;
* un editore ha tutto il diritto di rimuovere e nominare i direttori e, in particolar modo, se i conti non tornano o se la linea editoriale non è quella che vorrebbe lui;
* uno dei punti di forza dell'Unità in questi anni - e, di riflesso, di un gruppo politico che nella propria denominazione ha la parola "democratico" - è stato il non essersi appiattita sulla linea del segretario del partito di riferimento;
premesso tutto questo
mi piacerebbe sapere quanti di quelli che oggi si stracciano le vesti perché Concita De Gregorio deve lasciare il proprio incarico all'Unità erano tra coloro che tre anni fa gridavano al complotto mondiale ed evocavano inciuci con il centrodestra e normalizzazioni varie per la rimozione di Antonio Padellaro a vantaggio proprio della bravissima Concita.

Nonunacosaseria

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non io. Adoravo l'idea di una donna a capo della redazione. Adesso resta solo Rangeri al Manifesto, giusto?

Francesca Parodi ha detto...

sicuramente tanti. a me dispiacque solo che lasciasse Repubblica e mi piacerebbe tanto che adesso tornasse!
O.T. "Cosa tiene accese le stelle" di Calabresi mi ha rapita, è di una delicatezza irresistibile!