In qualche post fa parlavamo del blog Non ne so abbastanza, inconsapevoli del fatto che l'autore è uno a cui Ezio Mauro non sta particolarmente simpatico. Anzi, diciamo che gli sta proprio sui coglioni, per usare un eufemismo.
3 commenti:
kriss
ha detto...
Oggi è un venerdì di fine luglio quasi una mezza vacanza per cui mi prendo 10 minuti per leggere le chiose del blog segnalato. Al di là del solito livore espresso in linguaggio (come diceva mia nonna) da carrettiere riconosco nelle rimostranze sulle pubblicazioni di alcune intercettazioni da parte di Repubblica il mio stesso senso di fastidio e la convinzione che si potevano evitare. Il diritto di cronaca (sacrosanto, ma sempre un po' tirato per la giacchetta) non arriva alla pubbicazione di conversazioni private che non siano oggetto di indagine per presunti reati da accaertare. Un giornale come Repubblica non può e non deve prestare il fianco a questa omologazione al ribasso. Da qui alla psicopatologia del _Diretur ovviamnete ce ne passa ed è ovvio che Mauro è per questo signore quello che Travaglio è per Costa o Facci. Solo a sentirne il nome vedono rosso. A me succede la stessa cosa con il nome del nostro PresDelCons. Sono messa peggio di loro. Ahimè
Aggiungi che è un poveretto, poveretto. Forse non ha notato che TUTTI i giornali, e non sono la Rep, pubblicano le intercettazioni. Che poi, tutta questa energia per difendere o aver compassione di Parolisi, io non la sprecherei.
E' difficile giudicare un ristorante dal tagliere di prosciutto; e così pure è difficile giudicare un blog e il suo autore da due articoli. Chi si pigli la briga di leggerne una decina noterà che il linguaggio da carrettiere (definizione che mi piace molto) viene riservato a quegli episodi il cui squallore merita tale tipo di approccio lessicale, mentre gli altri argomenti sono di regola trattati in un italiano abbastanza corretto e talora forbito. Posso inoltre assicurare che nutro assai meno stima per Travaglio che per Mauro, tanto che mi ostino a donare il mio eurino/eurino e mezzo un paio di volte alla settimana per aver in cambio il foglio in questione (ma, a onor del vero, la mia pazienza nei confrondi del medesimo sta un po' scemando).
Potrei anche far notare alla seconda commentatrice che se tutti i giornali oramai pubblicano intercettazioni, tutti gli altri giornali d'importanza si sono guardati bene dal pubblicare nomi e fotografie di quella persona che non ha avuto alcuna relazione con l'affare criminoso. Ero comunque perfettamente consapevole che non solo Repubblica ha pubblicato quel nome e quella foto: e la citazione sull'Assioma della Scelta e il paradosso di Banach-Tarski proprio quello stava a significare. Certo, in quelle due righe ho scordato il carrettiere che è in me.
3 commenti:
Oggi è un venerdì di fine luglio quasi una mezza vacanza per cui mi prendo 10 minuti per leggere le chiose del blog segnalato. Al di là del solito livore espresso in linguaggio (come diceva mia nonna) da carrettiere riconosco nelle rimostranze sulle pubblicazioni di alcune intercettazioni da parte di Repubblica il mio stesso senso di fastidio e la convinzione che si potevano evitare. Il diritto di cronaca (sacrosanto, ma sempre un po' tirato per la giacchetta) non arriva alla pubbicazione di conversazioni private che non siano oggetto di indagine per presunti reati da accaertare. Un giornale come Repubblica non può e non deve prestare il fianco a questa omologazione al ribasso. Da qui alla psicopatologia del _Diretur ovviamnete ce ne passa ed è ovvio che Mauro è per questo signore quello che Travaglio è per Costa o Facci. Solo a sentirne il nome vedono rosso. A me succede la stessa cosa con il nome del nostro PresDelCons. Sono messa peggio di loro. Ahimè
Aggiungi che è un poveretto, poveretto. Forse non ha notato che TUTTI i giornali, e non sono la Rep, pubblicano le intercettazioni. Che poi, tutta questa energia per difendere o aver compassione di Parolisi, io non la sprecherei.
E' difficile giudicare un ristorante dal tagliere di prosciutto; e così pure è difficile giudicare un blog e il suo autore da due articoli.
Chi si pigli la briga di leggerne una decina noterà che il linguaggio da carrettiere (definizione che mi piace molto) viene riservato a quegli episodi il cui squallore merita tale tipo di approccio lessicale, mentre gli altri argomenti sono di regola trattati in un italiano abbastanza corretto e talora forbito.
Posso inoltre assicurare che nutro assai meno stima per Travaglio che per Mauro, tanto che mi ostino a donare il mio eurino/eurino e mezzo un paio di volte alla settimana per aver in cambio il foglio in questione (ma, a onor del vero, la mia pazienza nei confrondi del medesimo sta un po' scemando).
Potrei anche far notare alla seconda commentatrice che se tutti i giornali oramai pubblicano intercettazioni, tutti gli altri giornali d'importanza si sono guardati bene dal pubblicare nomi e fotografie di quella persona che non ha avuto alcuna relazione con l'affare criminoso.
Ero comunque perfettamente consapevole che non solo Repubblica ha pubblicato quel nome e quella foto: e la citazione sull'Assioma della Scelta e il paradosso di Banach-Tarski proprio quello stava a significare.
Certo, in quelle due righe ho scordato il carrettiere che è in me.
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