Ecco gli articoli da votare per le due categorie, in rigoroso ordine cronologico.
Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla foto della gamba tatuata.
Buona lettura e buon voto!
Gianni Mura, articolo del 10 maggio Serse Coppi, Casartelli e gli altri le morti bianche della bicicletta. Il Giro d’Italia viene funestato dalla terribile tragedia della morte del 26enne ciclista belga Wouter Weylandt. Mura ci regala un partecipato ricordo delle dolorose cicatrici che segnano la memoria del ciclismo - “Un altro morto sul lavoro, lontano da casa sua. Spesso, oltre il traguardo, un corridore dice di essere morto, ma è vivo. È morto quando sta immobile, come Weylandt, come Casartelli, come Simpson.” – e una drammaticamente realistica descrizione dell’azione che si svolge lunga una di quelle infernali discese: “Occorre aver sentito il rumore dei freni, il fischio dei tubolari larghi pochi millimetri, occorre aver visto la danza macabra dei corridori sull'orlo dell'abisso. La discesa del Galibier, da qualunque parte la si affronti, è sempre a tomba aperta.”. “Stupendo e commovente Gianni Mura” (Frank57). Citazione anche per la rubrica Sette giorni di cattivi pensieri dell’8 maggio La terra trama Parola di Mourinho in cui Mura ci delizia con una pirotecnica serie di calembour. “Grande Gianni Mura!” (la francesina). “E noi siamo ghiotti di un Gianni Mura così. La sua chiusura di ieri è da antologia.” (Frank57)
Natalia Aspesi, commento del 12 maggio Se questa è una moderata. Grande ritorno sulla scena politica della senatrice Aspesi, che rivolge la sua indignazione verso Letizia Moratti rea di aver utilizzato contro Giuliano Pisapia, nel faccia a faccia televisivo pre-elezioni, metodi berlusconiani ovvero fango fango fango. Formidabile il sarcastico incipit: “Una signora così elegante, non solo nelle borse ma anche nei modi, chi l'avrebbe mai detto? Magari noiosa ma sempre impeccabile, e infatti era del tutto impensabile che la sua nota, signorile compostezza si rifugiasse nella sola sua marmorea cotonatura, e che lei si allineasse ai metodi più che fangosi della sua parte politica.”. E profetica la chiusura: “Forse la pessima figura che ha fatto la Moratti potrà aiutare i milanesi a capire, e come dice Pisapia, a voltare pagina. A non accettare più, oltre alla pessima amministrazione, anche certi metodi politici infamanti e indegni. A sognare di nuovo che Milano torni ad essere la capitale morale del Paese.”. “(…) gran bel pezzo della Aspesi di oggi, che finalmente si cimenta nella cronaca-politica invece che nei soliti più o meno leziosi articoli di costume. Brava Natalia!” (Aghost)
Giorgio Bocca, commento del 13 maggio La città feroce. Le elezioni amministrative stimolano il grande giornalista cuneese ad una profonda riflessione, invero assai cupa, sulla Milano odierna. “Una metropoli feroce del capitalismo avanzato in cui sotto varie forme comandano i ricchi che hanno il favore e la fedeltà della maggioranza benestante o soddisfatta del suo stato, diciamo il sessanta percento degli abitanti. Gli altri quaranta, che in teoria dovrebbero stare all'opposizione, sono rassegnati a essere cittadini di serie B, per non parlare dei poveri che sono come la pula del grano che vola a ogni soffio di vento; un po' ridicolo che questa società autoritaria dei pochi ricchi e potenti abbia la fedeltà sicura dei benestanti e dei comunque soddisfatti.”. Riflessioni amare che Bocca estende inevitabilmente al resto del Paese il cui decadimento civile è imputabile alla “generale mancanza di indignazione, di protesta a ogni violazione pretesa dal dominio economico e pubblicitario.”
Paolo Rumiz, inchiesta del 16 maggio Calabria, acqua rubata la guerra del lago malato. Alla vigilia dei referendum, Rumiz ci racconta in presa diretta, con la consueta maestria, cosa stia significando in alcune località del Paese la privatizzazione della gestione dei servizi idrici. Nella prima puntata il grande giornalista triestino si spinge a Sud, nella Calabria più profonda, per raccontarci una popolazione che lotta con potentati economici internazionali per riappropriarsi con forza, in un territorio segnato dalla criminalità organizzata, del diritto di avere acqua potabile. Diritto incredibilmente negato “in una terra benedetta dalle migliori sorgenti della Penisola” ove invece i cittadini sono obbligati “a bere un liquido alla candeggina.”.
Mario Pirani, rubrica Linea di confine del 23 maggio Caccia ai serial killer annidati nell'Inps. Pirani dedica la sua rubrica del lunedì ad uno dei tanti scandali che flagellano questo paese senza fare notizia: il contenzioso legale dell'Inps (un milione di cause pendenti). "La molla che fa scattare il contenzioso è il lucro sulle spese legali che ammontano in media tra 600 e 1000 euro ognuna e gravano sull'Inps per almeno 300 milioni l'anno. Il lucro va ad una rete di studi legali, patronati sindacali e parasindacali, funzionari conniventi, concentrati in 10 tribunali del nostro Paese. Il 50% delle cause contro l'Inps riguarda solo 6 sedi. Nell'ordine Foggia, Napoli, Bari, Roma, Lecce e Taranto". Poi Pirani si sofferma sul caso Foggia e sull'inizio della pulizia avviatavi da Antonio Mastrapasqua, presidente dell'Inps. “Questa sì che è una vera e interessante "inchiesta italiana". Grande Pirani.” (Barbapapà)
Michele Serra, l’Amaca del 26 maggio, che riflette sulla mediocrità della classe dirigente attestatasi attorno a Berlusconi. “Il problema più rilevante del leaderismo è che l'esistenza di un Capo consente di vivacchiare alla sua ombra, a volte con dubbio merito. I Capi non promuovono il merito, ma la fedeltà. Non creano una classe dirigente, ma una claque.”. “S P L E N D I D A. Candidatura perfetta ed immediata.” (Frank57). “Applausi!” (Barbapapà). “Mi unisco agli applausi” (Nonunacosaseria). Grande consenso anche per l’Amaca del 31 maggio in cui certifica, con la sconfitta di Berlusconi alle elezioni amministrative, la simbolica morte degli anni Ottanta, emblema della “politica del cerone e delle facce rifatte, delle convention, delle escort, delle olgettine, degli spot, della tivù dei telegatti e delle cerimonie di corte, dell'edonismo fintoallegro, dell'ignoranza caciarona spacciata per genuinità popolare (ingannando atrocemente il popolo). È finita la fiction.”.
Emanuela Audisio, articolo del 30 maggio Il biondo e tedesco Dirk sfida le stelle di Miami. Era dal 1998 che Repubblica non inviava un giornalista a coprire le finali NBA, uno degli eventi più seguiti dagli sportivi di tutto il mondo. All’epoca il giornale ci omaggiò con un articolo (richiamato in prima pagina) nientemeno che di Alessandro Baricco che, da Chicago, ci raccontò “l’ultimo ballo” dei Bulls dell’inarrivabile Michael Jordan contro gli Utah Jazz. http://www.repubblica.it/online/sport/nba/baricco/baricco.html Quest’anno il compito è stato affidato alla pregiatissima firma di Emanuela Audisio che ha seguito sul campo le prime due partite (solo quelle, purtroppo) dell’attesissima finale Dallas – Miami. Di cui ci ha regalato una magnifica anteprima incentrata su colui che si rivelerà poi il miglior giocatore delle finali, Dirk Nowitzki. “ll pezzo di Emanuela Audisio sulla Nba è godibile e può piacere sia a chi (come me) segue quel campionato e quindi certe cose le sa già, sia a chi ne è a digiuno. mica facile!” (Nonunacosaseria)
Ezio Mauro, editoriale del 31 maggio Cambiare è possibile. Il Diretùr celebra la sconfitta di Berlusconi alle elezioni amministrative con un commento quasi liberatorio. “L’Italia dei Comuni manda un chiaro segnale a Silvio Berlusconi: è finito il grande incantamento, il Paese vuole cambiare pagina. (…) Dopo il primo turno i ballottaggi confermano che Berlusconi è sconfitto al Nord come al Sud, è sconfitto in prima persona e attraverso i candidati che ha scelto e sostenuto, è sconfitto nel bilancio negativo che gli italiani hanno fatto non soltanto del suo governo, ma ormai della sua intera avventura politica.”.
“Bellissimo editoriale, come sempre” (Occam). “Magnifico Ezio Mauro. Con un finale che invoca, per una volta realisticamente, il cambiamento. "Un'altra politica è possibile. Un altro paese la pretende."”. (Barbapapà)
Vera Schiavazzi, articolo del 10 maggio Donne, al lavoro sorridete poco ma interrompete molto è la ricetta del successo. Ancora un dimenticabile contributo di R2 alla causa (sentitissima da Repubblica) della leadership, in questo caso declinata al femminile. La Schiavazzi riprende la solita ricerca americana (della serie Uno-Studio-Dice-Che) che individua i comportamenti che dovrebbe tenere una donna al lavoro per avere successo. Con amenità del tipo: “(…) perché per essere autorevoli non bisogna essere autoritarie, né tanto meno troppo buone.”. Per cortesia, basta con questa fuffa!
Enrico Franceschini, articolo del 10 maggio Città: le più vivibili? Troppo noiose così all'ordine preferiamo il caos. Annoiato dalla placida vita londinese, Franceschini ci intrattiene sulle caratteristiche che deve avere una città moderna per attrarre le persone. Il fatto che la fonte dell’articolo sia il Financial Times non giustifica l’ennesima futile deviazione del corrispondente londinese dal suo compito principale.
Cristina Nadotti, articolo dell’11 maggio Cani: così Fido ci addestra a provare emozioni. Indispensabile pezzo sui cani che, secondo il solito sconosciuto studioso americano, potrebbero aiutarci ad avere “una conoscenza maggiore di emozioni di cui difettiamo”. Altro campo dove il loro contributo pare non sia trascurabile è quello della capacità di comunicazione. Ad uscirne male da questo articolo sono purtroppo i gatti… Su R2.
Irene Maria Scalise, articolo del 24 maggio Scarpa stringata o tacco alto così si vince la sfida in ufficio. Incredibile pezzo sul presunto impatto dell’abbigliamento in ufficio. Talmente imbarazzante da aver scatenato reazioni veementi da parte dei lettori su Facebook. http://pazzoperrepubblica.blogspot.com/2011/05/un-massacro.html Grazie anche ad affermazioni di questo genere: “Come i migliori feticisti sanno, sono soprattutto le scarpe a parlare di noi. Biglietto da visita più completo di un profilo su Facebook, le calzature rivelano pensieri espliciti ma anche segretissimi.”. Oltretutto, un tema già proposto in passato, come ci ha ricordato Fabio P.: “(…) la manica di spettacolari scemenze pubblicate l'altro giorno sull'abbigliamento in ufficio aveva una specie di precedente quanto a fuffaggine inutile e dannosa.”. “PPR- dell'anno.” (Frank57). “Siamo ad uno dei punti più bassi di R2.” (Barbapapà). “Io mi sono fermata a questa frase: "Chi invece indossa scarpe comode, soprattutto se in sala riunioni, è destinata a perdere nel duello con la collega dal tacco a spillo perché, quest'ultima, dimostra di non temere il sacrificio nella scalata al potere.” (Carmen)
Angelo Aquaro, articolo del 27 maggio La sfida di Zuckerberg per il 2011 "Mangio solo gli animali che uccido". La fesseria dichiarata da Mr. Facebook diventa l’oggetto dell’attenzione di Aquaro che assembla all’uopo un pezzo assai zoppicante. “E perché, quando ha scritto che "hamburger" fa rima con Zuckerberg? (…) il pezzo era sul fondatore di Facebook che mangia solo gli animali da lui stesso cacciati! Giuro, c'era mezza pagina dedicata a questo!!! Aiutoooooooo” (MUDD). “Un articolo complessivamente assurdo (…), servito con quello stile fastidiosamente compiaciuto che lo porta ad aprire e chiudere gli articoli con una battuta ad effetto. Tipo questa:"Vegetariano vero o dimezzato, almeno Mark "Hamburger" Zuckerberg ci prova: solo chi è senza peccato scagli la prima costoletta."” (Barbapapà). “Mamma mia, terrificante…” (Aghost)
Alberto Arbasino, articolo del 18 maggio Provocatori e gentiluomini. La rubrica Village di Arbasino è solitamente preclusa alla comprensione dei comuni mortali scritta com’è per la sua ristrettissima cerchia di sodali. In questo caso l’avvio del pezzo sembra quasi normale, ma poi Arbasino non si trattiene e devìa verso quei riferimenti da “establishment” che tanto piacciono a lui quanto risultano oscuri ai comuni lettori. Per nostra fortuna, il nostro amico Nonunacosaseria ha attivato il suo potentissimo decoder e ha decrittato il tutto per il povero volgo.
Ricordiamo che per segnalare articoli per il sondaggio mensile potete scrivere a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure lasciare un commento in un post, anche se OT.
Si ringrazia Barbapapà per la collaborazione ai testi e alla selezione degli articoli.
Nessun commento:
Posta un commento