Utoya e Amy, due tragedie che hanno caratterizzato lo scorso weekend e che Repubblica ha coperto davvero bene, "li abbiamo presi bene" come direbbe il Diretùr nella Reunio quotidiana.
Non era facile organizzare le cose e mandare su qualcuno a Oslo e a Utoya per raccontarci la follia di un matto. Complimenti quindi alla redazione esteri (SDL su tutti) e nell'ordine a Giampaolo Cadalanu e Alberto Flores D'Arcais. Molto belli i pezzi d'appoggio di Carlo Bonini, Adriano Sofri e Gabriele Romagnoli. Un plauso anche a Valeria Fraschetti e Renzo Guolo.
Da segnalare inoltre il pezzo "a sorpresa" di Irene Peroni, firma nuova per noi pipierrini e che grazie a Google abbiamo scoperto essere una giornalista freelance che vive in Norvegia da qualche anno e che saltuariamente scrive per il gruppo Espresso/Repubblica.
Sempre sulla tragedia norvegese raccogliamo l'invito di Giulia e pubblichiamo l'amaca che Michele Serra ha scritto per l'occasione.
Non era facile nemmeno preparare una doppia pagina al volo (foto sotto) sull'inattesa morte della cantante Amy Winehouse, il cui sito oggi riporta una sua bellissima foto cliccando la quale non si va da nessun'altra parte, com'è giusto che sia, oggi.
Ottimo il contributo da Londra di Alessandra Baduel e di peso i pezzi dei veterani Assante, Castaldo e Videtti. Curioso che con Franceschini e la Nadotti a Londra si sia dovuto ricorrere alla Baduel. Ma ci sarà ancora da scrivere nei prossimi giorni. E quindi c'è tempo di vedere all'opera l'Enrico nostro.
Chiudiamo con una nota di colore (per stemperare la tristezza delle due notizie precedenti) proponendovi la prima pagina di uno dei principali quotidiani del Paraguay (che ieri ha perso la finale di Coppa America contro l'Uruguay).
Va bene essere in finale ed essere sovraeccitati, ma perdere la testa fino a questo punto, no. Roba da scrivere ad Antonio Ricci di Striscia la Notizia. Ma non lo faremo.
Buona settimana. FS
4 commenti:
Bravissimo!
Giulia
Quella a destra è la Parietti?
su Utoya a me pare che d'Arcais non l'abbia "presa bene" per niente. Ho letto un suo articolo su il Trentino (giornale del gruppo, non so se sia uscito anche su repubblica) dove il Nostro faceva una sgangherata analisi sulla "matrice islamica" dell'attentato, che appena il giorno dopo si è rivelata chiaramente fasulla.
Sulla doppia pagina domenicale su Amy Winehouse pessimi i pezzi di Assante e Castaldo, secondo me: infarciti di passatismo sulla figura della rockstar e superficialità sull'argomento droghe. Mancavano solo frasi del tipo "negli anni 70 le droghe erano finalizzate alla creazione artistica, allora sì che ci si sballava per davvero!!!".
Ma rinnovare il parco (so called) esperti no?
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