Ad una manciata di giorni dallo Zebedei Day, Repubblica dedica l'intero inserto R2 all'evento commemorativo.
Sette pagine belle zeppe, nelle quali Vittorio Zucconi si occupa di riempirci lo zebedeo sinistro e Federico Rampini quello destro.
4 commenti:
MUDD
ha detto...
Non sono d'accordo con la vostra furia iconocolasta (sì, i blog non esistevano ancora, ma durante la seconda guerra mondiale qualcuno si lamentava forse dei giornali che se ne occupavano? dopotutto l'11 Settembre è Storia) né voglio rubare il mestiere di titolista sopraffino al FS, ma a 'sto punto perché non lanciare una rubrica-countdown intitolata ZEBE-DAY. Oggi, ad esempio, saremmo a ZEBE-DAY (-4). Dai, FS, che sei ancora in tempo!!!
Sto contando i giorni: domenica sera ci saremo tolti dai cabasisi questa grandissima rottura di zebedei. Forza, stringete i denti, ce la possiamo fare. (E soprattutto non accendete Sky)
Durante la seconda guerra mondiale i giornali si occupavano di una cosa che stava avvenendo in quel momento, mica dieci anni prima. No, qui è piuttosto il trituramento di maroni causato dall'industria degli anniversari: arriva una scadenza con cifra tonda e via con le commemorazioni, i ricordi, gli inserti. Dopo oltre vent'anni non mi è ancora passata l'orticaria dell'anniversario della Rivoluzione francese (anche se ho tuttora da parte i relativi inserti della Repubblica). Il bello è quando tutti cercano di non farsi anticipare dagli altri, e cominciano a parlare di un anniversario con due, tre, dieci giorni di anticipo, e poi il giorno stesso non ne parla nessuno. Purtroppo non è il caso di questa grannissima rottura di cababasisi dell'11 settembre. Ha cambiato la storia? Quella degli afgani, degli iracheni e di quelli che vanno in aeroporto sì, per il resto mi sembra che la portata dell'evento sia, come dire, un po' sopravvalutata.
Mi sento di quotare fabio p., soprattutto nelle conclusioni finali. L'11/09 è ormai un brand con cui si è giustificato ogni cosa, soprattutto le violazioni dei diritti. E dieci anni dopo, in questa orgia (che sono stati costretti ad iniziare a maggio, dopo l'uccisione di bin Laden e anche qui...)mai che ci sia stata una riga per ricordare le migliaia di vittime civile afghane e irachene. Forse la nausea anche da questo deriva. O almeno per me è così. Attenzione poi all'11/11/11: il countdown proposto dal sempre brillante MUDD si allungherà... P.S. x fabio p.: pure io ho conservato con rigorosa cura gli inserti sulla Rivoluzione francese :-)
4 commenti:
Non sono d'accordo con la vostra furia iconocolasta (sì, i blog non esistevano ancora, ma durante la seconda guerra mondiale qualcuno si lamentava forse dei giornali che se ne occupavano? dopotutto l'11 Settembre è Storia) né voglio rubare il mestiere di titolista sopraffino al FS, ma a 'sto punto perché non lanciare una rubrica-countdown intitolata ZEBE-DAY. Oggi, ad esempio, saremmo a ZEBE-DAY (-4). Dai, FS, che sei ancora in tempo!!!
Sto contando i giorni: domenica sera ci saremo tolti dai cabasisi questa grandissima rottura di zebedei. Forza, stringete i denti, ce la possiamo fare. (E soprattutto non accendete Sky)
Durante la seconda guerra mondiale i giornali si occupavano di una cosa che stava avvenendo in quel momento, mica dieci anni prima.
No, qui è piuttosto il trituramento di maroni causato dall'industria degli anniversari: arriva una scadenza con cifra tonda e via con le commemorazioni, i ricordi, gli inserti. Dopo oltre vent'anni non mi è ancora passata l'orticaria dell'anniversario della Rivoluzione francese (anche se ho tuttora da parte i relativi inserti della Repubblica).
Il bello è quando tutti cercano di non farsi anticipare dagli altri, e cominciano a parlare di un anniversario con due, tre, dieci giorni di anticipo, e poi il giorno stesso non ne parla nessuno. Purtroppo non è il caso di questa grannissima rottura di cababasisi dell'11 settembre. Ha cambiato la storia? Quella degli afgani, degli iracheni e di quelli che vanno in aeroporto sì, per il resto mi sembra che la portata dell'evento sia, come dire, un po' sopravvalutata.
Mi sento di quotare fabio p., soprattutto nelle conclusioni finali.
L'11/09 è ormai un brand con cui si è giustificato ogni cosa, soprattutto le violazioni dei diritti. E dieci anni dopo, in questa orgia (che sono stati costretti ad iniziare a maggio, dopo l'uccisione di bin Laden e anche qui...)mai che ci sia stata una riga per ricordare le migliaia di vittime civile afghane e irachene. Forse la nausea anche da questo deriva. O almeno per me è così.
Attenzione poi all'11/11/11: il countdown proposto dal sempre brillante MUDD si allungherà...
P.S. x fabio p.: pure io ho conservato con rigorosa cura gli inserti sulla Rivoluzione francese :-)
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