A proposito del recente pezzo di Vittorio Zucconi sui cani di Ground Zero (già commentato dal nostro Fabio P.), sentite cosa scrive Christian Rocca:
Vittorio Zucconi, si sa, è il più bravo di tutti sia quando sostiene una cosa sia quando sostiene l’esatto contrario.
Il 3 dicembre 2002 scrisse un lungo e appassionato articolo dal titolo
catastrofico e apocalittico come solo Repubblica sa fare «Ground Zero, la strage dei cani».
Raccontava (e a me puzzava già allora)
di cani morti da eroi per arresti cardiaci, per tumori, per sostanze
cancerogene respirate a Ground Zero e pronte a diffondersi tra pompieri,
operai, gente comune: «Sono stati talmente tanti i cani dell’11
settembre uccisi da malattie pochi mesi più tardi, che la facoltà di
Veterinaria della University of Pennsylvania a Filadelfia e il centro
radiologico diagnostico per animali di Vienna, in Virginia, hanno deciso
di studiare a fondo la strage dei cani e vedere se la loro mortalità
sia sporporzionatamente alta rispetto ai loro simili negli stessi gruppi
di età».
Oggi, sempre su Repubblica, Zuc dedica due pagine ai cani eroi di Ground Zero, ma questa volta non c’è alcun cenno a stragi, cancri, nemmeno cimurri.
Nove anni dopo i cani sono vivi e vegeti, in posa per il fotografo. Il
titolo di Repubblica, stavolta, è questo «Gli angeli con la cosa
nell’inferno di Ground Zero».
Il sommario sintetizza: «L’11 settembre arrivarono in 300 da ogni parte del paese… solo uno di loro non tornò a casa».
28 agosto 2011 dal blog Camillo
3 commenti:
Soprattutto, cheppalle questo undici settembre. A causa dell'embargo imposto dagli Usa dopo la guerra del Golfo sono morti cinquantamila iracheni l'anno, per dieci anni. La loro giornata di ricordo, quando è?
Un articolo un po' bizzarro, quello di Zucconi.
Pur di offrire uno sguardo diverso sulla tragedia dell'11 settembre si vanno a scovare storie assurde. E mancano ancora 9 giorni...
cara giulia, (g.s.) eccheppalle sì! anzi ecchezzebedei!
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