venerdì 30 settembre 2011

Il vice-diretùr che non rispondeva alle mail.

Una decina di giorni fa alcuni pipierrini lamentavano il fatto che Massimo Giannini non risponde alle mail che riceve dai lettori.
Per rafforzare (o demolire) questa tesi abbiamo provato ad inviare anche noi una mail al "vice-diretùr preferito dalle pipierrine".
E così lo scorso 22 settembre abbiamo scritto a Massimo informandolo sull'esito del sondaggio di PPR relativo a Affari&Finanza, il settimanale del lunedì che lui dirige.
A otto giorni dall'invio, ancora non abbiamo ricevuto risposta.
Ciò non significa che MG non abbia letto la nostra mail, però ci aspettavamo almeno un suo ringraziamento per l'iniziativa che, tra l'altro, aveva portato buone notizie, dato che la maggior parte dei votanti si era espresso positivamente.
Ma ci saremmo pure accontentati di un bel "ma perchè non vi fate gli affaracci vostri?".

ps: e come scrive Giorgio nei commenti, "ha poco senso mettere in calce ai propri articoli l'indirizzo email se poi non si risponde ai lettori".

Update: l'8 ottobre del 2011, il vice-diretùr che non rispondeva alle mail è diventato il vice-diretùr che rispondeva alle mail.

4 commenti:

Giorgio ha detto...

In effetti ha poco senso mettere in calce ai propri articoli l'indirizzo email se poi non si risponde ai lettori.

Anonimo ha detto...

non sono del tutto d'accordo... capisco il punto di vista, ma con certi numeri se uno rispondesse ai lettori non avrebbe più tempo di fare altro!

Simona ha detto...

Peccato, almeno ad Enrico ci avevo sperato che rispondesse. Non era un grande impegno.

Barbapapà ha detto...

Trovo veramente deludente il comportamento di Massimo Giannini, anche se è coerente perché non risponde a nessuno.

Al nostro (nonostante tutto) amato e stimato vicedirettore vorrei chiedere come mai Affari & Finanza, al quarto numero post restyling, non sia ancora stato in grado di produrre un solo contributo sul tema degli investimenti personali in generale o del risparmio gestito in particolare.
Siamo nel pieno di una crisi che sta mettendo in discussione il pilastro del risparmio degli italiani (leggasi titoli di Stato) e l'inserto deputato a ciò non ha ancora scritto una riga al riguardo. Nessun senso di urgenza al riguardo nella redazione di A&F presa com'è a darci le immancabili notizie sulla tecnologia (i tablet! i tablet!) o sulla moda (oggi so finalmente tutto su Zilli e Baccarat).
Per tacere poi della perdurante assenza di una sezione dedicata al risparmio, su cui ho già avuto modo di lamentarmi.

Ma Giannini pensa che i lettori di Repubblica siano tutti investiti in bund tedeschi e treasury americani? O non crede, piuttosto, che vi siano preoccupazioni diffuse che meritano di essere affrontate con costanza e competenza?
Possibile che, in merito, l'unico sforzo sia rappresentato dalla modesta paginetta che periodicamente, e sempre al traino degli eventi, viene pubblicata sul giornale (ultimo esempio, il cosiddetto Vademecum del 23 settembre) e che consiste nel raccogliere pigramente le opinioni sparse di un po' di gestori?