E Tarantini diventa sempre più malinconico: «Tu sai che sto con le pezze al culo». E di nuovo ricorre alla moglie: «Devo comprare la macchina a Nicla». Prova pure a commuoverlo: «Mia madre va girando a Bari con il cappellino per non farsi vedere per strada». Ma l' altro è implacabile: «Mi hai iniziato a dire che ci stanno da dare 15.000 euro al salumiere, me lo hai detto mo' , un minuto fa». E mentre Tarantini se ne esce con un comicissimo «No!» noi pensiamo al salumiere di Dickens, quello della voluttà animalesca in vetrina, dell' affettato d' oro, e chissà cosa mangiavano e bevevano i Tarantini con Lavitola, e quanti brindisi augurali di compiacimento reciproco, anzi "tre-ciproco". Il lungo colloquio telefonico tra l' umiliato Tarantinie il bieco Lavitola - leggetene l' intera trascrizione, perché ne vale la pena - è il capitolo più sapido di questa sozzeria imperiale dove anche il crimine diventa un dettaglio che galleggia sulla fanghiglia, morale politica e sessuale. Tarantini e Lavitola sono uniti dalla truffa. È il loro codice e la loro pulsione. Perciò la loro è una partita aperta anche se non rimanda al fascino letterario del crimine ma alla grassa comicità della truffa sguaiata. Si tratta tuttavia di un riso che si spegne subito perché sullo sfondo c' è Berlusconi nel ruolo del vecchio ricattato e rapinato. Nella vetrina dickensiana del salumiere di Tarantini-Lavitola, Berlusconi ha il ruolo della porchetta con la mela in bocca.
domenica 4 settembre 2011
La vetrina dickensiana del salumiere in cui Berlusconi ha il ruolo della porchetta con la mela in bocca.
Francesco Merlo conferma di essere in uno strepitoso momento di forma. Dopo averci regalato un agosto memorabile, ecco che il suo settembre inizia con un pezzo assolutamente da PPR+ nel quale racconta a suo modo la vicenda relativa al trio Berlusconi-Tarantini-Lavitola. Leggete questo brano:
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1 commento:
Francesco Merlo è un pezzo da novanta.
E non poteva scrivere che su Repubblica.
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