Ho sempre detto che molti dei peggiori crimini del giornalismo sono stati causati dal bisogno di far stare concetti lunghi in titoli brevi. Lo stesso Gianni Mura nei giorni scorsi se l’è presa con chi scrive Mou, Dinho, Gasp (anche se mi tocca contraddirlo: secondo lui nessuno scrive Col per Colantuono, invece i giornali di Bergamo nei titoli lo chiamano Cola, ma del resto invece di Atalanta scrivono Dea).
Tutto questo per dire che non sopporto più la pratica di definire (sempre nei titoli) “Lady” la moglie di un personaggio. Hanno cominciato con la moglie di Poggiolini durante Tangentopoli e non si sono più fermati.
Oggi la Repubblica fa un titolo su “Lady Bossi”. Il che, oltretutto, rende automaticamente Bossi un Lord.
My coyons!
Fabio P.
2 commenti:
Cazzo, MyLord, lei in fatto di raffinatezza lo mette nel culo a tutti
Già, e poi la moglie di Napolitano, chissà perché, è sempre solo "La signora Clio Napolitano", invece di Donna Clio, come le spetterebbe.
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