domenica 2 ottobre 2011

Feticismi arretrati.

Da Repubblica di venerdì 30 settembre, segnaliamo l'imperdibile pezzo di Francesco Merlo (da PPR+) su Valter Lavitola. Eccone un passaggio indimenticabile:
La sola cosa che si capisce è che Lavitola ha in mano Berlusconi e crede di potere imbrogliare il mondo perché imbroglia lui, sa di essere migliore di lui e sa anche che è lui il suo salvacondotto, in suo nome intorta capi di Stato, ministri, manager pubblici e certo devono essere andati in solluchero, che so?, Verdini e Previti, dinanzi a quella faccia da schiaffi che sembra l´evoluzione ammorbidita delle loro facce, riedizione incanaglita del Superbone, vecchio fumetto del Monello: «Io non sono scemo» ripete Lavitola proprio come ripeteva quello. E ancora: «Berlusconi è tutto tranne che scemo». Di Tarantini invece: «È un poco fesso».
Passare per scemo è la sua ossessione e per grazia fisiognomica ha le sopracciglia unite dell´intelligenza istintiva. C´è stata, nell´Italia dei diavoli, la faccia tormentata di Bruno Contrada, ad esprimere la complessità del Paese. Ora c´è la faccia rotonda e primitiva di Lavitola che non rivela né rimorsi né rimproveri, è la faccia paffuta che sta per diventare la nuova bandiera degli spavaldi ribaldi e ricchi del berlusconismo, quelli che gli scemi siamo noi. Lo scemo è Libero Grassi e non Brunetta, lo scemo è don Milani e non la Gelmini, lo scemo è il contribuente e non l´evasore, lo scemo è il drogato e non lo spacciatore, lo scemo è il pesce e non il pescivendolo. È questo il mondo sottosopra di Lavitola. Elogiarlo non è allegria e non è goliardia ma è solo una versione da mezzacalzetta del maledettismo, della trasgressione e del dannunzianesimo politico.
Molto toccante invece il pezzo scritto da Michele Serra sulla morte del suo amico Walter Bonatti in cui racconta l'odissea della compagna di Bonatti, Rossana Podestà, durante le ultime ore di vita dell'alpinista. RIP.
A proposito di questo pezzo vi consigliamo di leggere il post che ne ha tratto la scrittrice Cristina Betti sul suo blog.

Nell'apposita rubrica delle lettere, eccone una che vi proponiamo


Caro Mario, sbrighiamoci, perchè qualcuno ci sta soffiando l'idea.


Da Repubblica di sabato 1 ottobre segnaliamo l'insolita scelta di affidare ad Emanuela Audisio un pezzo su Scarlett Johansson in apertura di RCLUB 


e di come sia stata emarginata in un triste "ps" in fondo all'articolo di Walter Fuochi, la notizia della finale di Supercoppa di basket tra Cantù e Siena.

1 commento:

Anonimo ha detto...

in tutti i bar del paese.. di Cantù.