Il Corriere mette la notizia all'inizio del giornale, mentre Repubblica e Stampa a giornale inoltrato.
Corriere (prima foto) e Stampa (seconda foto) decidono di pubblicare l'immagine più ricercata ieri sul web, quella creata da Jonathan Mak (non poteva che avere un cognome così) studente diciannovenne di Hong Kong (terza foto).
La Stampa affida il pezzo forte all'amerikano Gianni Riotta e quello di costume a Jovanotti. Il Corriere lascia l'incombenza a Beppe Severgnini il quale ci confessa di essere un macintoshiano di ferro:
Il primo portatile l’ho acquistato vent’anni fa in California: Powerbook 140, il mio veicolo grigio verso un’Internet ancora in bianco e nero. Il primo computer è stato un Macintosh SE (1987), solido e cubico: ci ho scritto il primo libro. Gli amici chiedevano «Ma è compatibile?», e io rispondevo: con me di sicuro, con Microsoft non m’importa.
Repubblica si fa subito riconoscere commettendo un errore ingenuo in prima pagina.
Tra un boxino e l'altro inserisce la mela colorata della Apple.
Peccato che da 13 anni la mela della Apple abbia perduto i colori e sia diventata bianca.
Zio Vittorio non poteva esimersi dal dire la sua, lui che vive negli States da tanti anni. L'incipit del suo pezzo è emblematico e ci apre nuovi orizzonti su Steve Jobs
Anche Federico Rampini ha voluto partecipare alla commemorazione del genio di Cupertino, lui che ha vissuto parecchio a San Francisco e quindi dovrebbe conoscere meglio di Zucconi la filosofia di Jobs. Infatti il suo incipit è più interessante. Leggendo le prime righe del pezzo sembra quasi che Rampini abbia voluto dedicarle al nostro Fabio P.
Una cosa è certa. Se non ci fosse stato Steve Jobs, moltissima gente, tra cui il vostro Feticista Supremo, non saprebbe rispondere alla semplice domanda: "Mi scusi, sa dirmi cos'è un computer?".
3 commenti:
Sul Corriere Aldo Grasso commenta la trasmissione "Agorà", dedicata ovviamente a Steve Jobs, e ci regala in due linee un ritratto di Zucconi di rara perfidia. Si può non condividere ma impossibile non ammirarne lo stile.
BLOW-JOBS. il titolo che nessuno si è sentito di usare.
PS - oggi il Buongiorno di Gramellini s'intitola San Jobs ed è proprio sulla stucchevole agiografia fiorita dopo la dipartita del buon Steve.
la rubrica di oggi è una delle migliori di sempre... su Vianello, la ridicola Camila, Massarini, la Botteri... "Non bastano le buone idee, bisogna saperle realizzare"
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