mercoledì 16 novembre 2011

Hic Rhodus, hic salta.


Con l’avvento del governo Monti, fondato su formidabili competenze tecniche, anche Repubblica dovrà obbligatoriamente cambiare passo nel raccontare la politica. Quelle paginate di chiacchiere, di retroscena, di gossip autoreferenziale, di inutili virgolettati (mi accodo a Occam per gridare: viva Lina Palmerini!) dovranno lasciare lo spazio ad analisi compiute e approfondite delle scelte che opererà il Governo. Con l’obiettivo di diffondere conoscenza perché i lettori possano comprendere e valutare al meglio i provvedimenti. Mi aspetto sintesi della cronaca politica tradizionale (il vecchio pastone? Oh yes!) a vantaggio dell’analisi delle scelte del Governo.
Il passo indietro della politica deve obbligare, secondo me, Repubblica a modificare la propria impostazione elevando il livello qualitativo della propria informazione a quello richiesto dall’azione di un governo “tecnico”.
E sono anche convinto che ad oggi il Corriere sia già più attrezzato e predisposto a muoversi in questa direzione.

Se Repubblica non vuol essere identificata solo con l'antiberlusconismo, questo è il momento di dimostrarlo.
Hic Rhodus, hic salta.

Barbapapà

5 commenti:

Occam ha detto...

Beh, a questo punto mi sembra si chiuda il cerchio: vogliamo la Palmerini a Rep!!!

nonunacosaseria ha detto...

sono d'accordo con barbapapà e non ho altro da aggiungere a quel che ha scritto.

Simona ha detto...

Repubblica c'era anche prima di Berlusconi per cui non capisco la critica.

kriss ha detto...

Sì, appunto, Simona e prima ha fatto endorsment a catafottere su Dalema e, prima ancora, su Occhetto. Data l'età mi ricordo anche il supporto a Demita (ho detto Demita, eh qualcuno se lo ricorda? Il politico dellla Magna Grecia!!!)Nel periodo carxiano e caf leggevo il Manifesto e l'Unità tanto mi ero stancata. Adesso si deve dare una ripulita e disincrostarsi. Ha straragione Barbapapà.

Barbapapà ha detto...

Purtroppo, cara Kriss, io ricordo bene l'appoggio di Scalfari a De Mita (l'intellettuale della Magna Grecia, come lo definì Gianni Agnelli), visto all'epoca dal Fundador come un possibile modernizzatore dell'Italia...