mercoledì 16 novembre 2011

In queste cose il sito del Nemico è insuperabile.

Visualizzati così, i ministri del nuovo governo Monti somigliano un po' alle biglie dei ciclisti che si usavano nelle spiagge, però c'è da riconoscere che i deskisti di via Solferino sono bravi.
Adesso aspettiamo la risposta di Largo Fochetti.


1 commento:

Barbapapà ha detto...

Se posso aggiungere, il Corriere si è rivelato nel corso di questi difficili mesi della crisi molto più capace di Repubblica nel fornire un'informazione attenta e circostanziata sui problemi del paese e sulle possibili soluzioni, come aveva sottolineato qualche tempo fa un blogger (Alvaro Bartolini, se non ricordo male).
Un paio di esempi: il modo con cui il Corsera sta affrontando il nodo dei costi della politica con il duo Stella-Rizzo è encomiabile sia per la continuità esibita che per la capacità di andare in profondità sfoderando numeri, tendenze e aspetti poco noti.
Ancora, le pensioni di anzianità. Gli articoli più utili a capire il problema e a individuare qualche soluzione li ho letti a firma Massimo Mucchetti sul Corriere. Su Repubblica lo sforzo informativo è stato, secondo me, modesto e una delle soluzioni ipotizzate, ovvero l’applicazione del metodo contributivo pro-rata per tutti (da sempre sostenuta dal neo-ministro Elsa Fornero), è stata avanzata da Scalfari, Boeri e Giannini en passant in vari editoriali estivi senza però far capire ai lettori in cosa consista questo cambiamento e che tipo di impatto avrebbe sulle pensioni future degli interessati.
A Repubblica si preferisce fare inutili sondaggi su “sei favorevole alle pensioni di anzianità?”, anziché favorire nei lettori una maggiore consapevolezza dei termini della questione.

Con l’avvento del governo Monti, fondato su formidabili competenze tecniche, anche Repubblica dovrà obbligatoriamente cambiare passo nel raccontare la politica. Quelle paginate di chiacchiere, di retroscena, di gossip autoreferenziale, di inutili virgolettati (mi accodo a Occam per gridare: viva Lina Palmerini!) dovranno lasciare lo spazio ad analisi compiute e approfondite delle scelte che opererà il Governo. Con l’obiettivo di diffondere conoscenza perché i lettori possano comprendere e valutare al meglio i provvedimenti. Mi aspetto sintesi della cronaca politica tradizionale (il vecchio pastone? Oh yes!) a vantaggio dell’analisi delle scelte del Governo.
Il passo indietro della politica deve obbligare, secondo me, Repubblica a modificare la propria impostazione elevando il livello qualitativo della propria informazione a quello richiesto dall’azione di un governo “tecnico”.
E sono anche convinto che ad oggi il Corriere sia già più attrezzato e predisposto a muoversi in questa direzione.

Se Repubblica non vuol essere identificata solo con l'antiberlusconismo, questo è il momento di dimostrarlo.
Hic Rhodus, hic salta.