Le Barbanote.

Noto un tentativo di Repubblica di affrontare con un certo piglio i dossier sul tavolo di Monti, ma manca secondo me ancora la voglia (non la capacità) di offrire un quadro completo su temi di una certa complessità.
Venerdì scorso il dossier sulle pensioni era, a mio avviso, troppo superficiale. Ben diverso il taglio informativo del Corriere che tra ieri e oggi ha offerto, a firma di Domenico Comegna, un'informazione molto puntuale su una questione ampiamente dibattuta, ma in realtà poco conosciuta data la sua complessità.
In questo frangente storico i lettori necessitano più che mai di un'informazione competente e approfondita, ne prendano nota a Repubblica.

Sabato scorso Giovanni Pons ci ha informati sull'esito dell'aumento di capitale della Banca Popolare di Milano. Pons, lo ricordiamo, è stato l'autore dello scoop sugli avanzamenti di carriera imposti nella banca milanese dall’associazione Amici della BPM. Uno scoop notevole, che credo abbia procurato a Pons diversi attacchi.
Ebbene, nell'articolo di sabato Pons è incorso in una dei vizi che più mi infastidiscono in un giornalista: mischiare i fatti con le opinioni in un articolo di cronaca. Scrive, infatti, Pons:
"Questo è il magnifico risultato a cui sono giunti coloro che sono usciti vincitori dall`assemblea del 22 ottobre: festanti sul palco gli Amici della Bpm, il neo presidente Filippo Annunziata, il direttore generale Enzo Chiesa e il finanziere Andrea Bonomi. Spalleggiati a distanza dalla Medio- banca di Alberto Nagel che ha messo a punto un`operazione deleteria per il valore della banca.".

Io avrei capito e accettato questo severo giudizio in un commento di spalla all'articolo di cronaca, ma non nell'articolo stesso.
Intendiamoci: non che Pons avesse torto (Penati, su BPM, ha recentemente scritto nella sua rubrica del sabato opinioni ancora più dure), ma non era quello il modo di farci avere la sua valutazione. Ripeto: i fatti da una parte, le opinioni da un'altra. Non dovrebbe essere così il giornalismo?

Barbapapà