Mi sono divertito un mondo a leggere un articolo di repubblica sul mega cervellone dell’agenzia delle entrate, il cosiddetto Serpico, ovvero il “coso” che dovrebbe assicurare alla giustizia anche i più scaltri evasori.
Nella fattispecie si dipinge, con un linguaggio da romanzo, il “coso” come un mega mostro con il naso da segugio, la testa di Einstein (viene proprio definito l’Einstein della Sogei nell’articolo) e il corpo del figlio del vento all’apice del suo successo, ma con le sembianze di un innocuo cucciolotto
(… “Visto così, alla prima schermata, Serpico pare una creatura innocua…” ).Il “coso” è capace di elaborare, si rimarca più volte, circa 22.000 dati al secondo, ed è qui che il genio informatico di chi scrive o di chi detta partorisce nuovi strumenti di misura adatti al tema. Sì perchè gli esseri umani comuni si riferiscono da qualche decennio alla capacità elaborativa dei processori con misure del tipo “milioni di istruzioni al secondo” o ultimamente in FLOPS (Floating Point Operation Per Second) ovvero “operazioni in virgola mobile al secondo” o altro, ma mai in “dati al secondo”, anche perchè gli esseri umani non hanno la capacità di distinguere cosa si intende per “dati”. Detto in parole povere “dati” vuol dire tutto e non vuol dire niente, dati come? Stringhe, records di stringhe, audio, video, raw bitstream?
Sullo stesso pezzo di Livini, vi suggeriamo di leggere anche i commenti di Stefano Casertano (Linkiesta) e di Primo Di Nicola (L'Espresso).
1 commento:
Se c'e' una categoria che puo' dormire sonni tranquillissimi, e' quella degli evasori fiscali. Questo mostro dell'informatica sara' un cervellone alla Einstein, ma se lo mettono in funzione, si puo' stare sicuri che e' affetto da demenza senile, eppertanto innocuo. (Naturalmente, se una persona evade cifre irrisorie, sara' subito scoperta, punita esemplarmente e additata al pubblico ludibrio: equita' prima di tutto).
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