martedì 6 dicembre 2011

(Osservatorio Recensioni) E' il turno della Aspesi.

Cosa succede quando si fanno scrivere le recensioni di cinema a Natalia Aspesi? Che si ottiene un pezzo gradevole, con il racconto della trama inframmezzato da commentini spiritosi da signora che prende il tè, insieme a un po' di cose scritte a vanvera. Tipo che il cinema era muto "fino al 1929" (il primo film sonoro, "The jazz singer", è del 1927, nel 1929 era già sonoro anche Topolino), che i frequentatori delle Giornate del cinema muto di Pordenone "non saranno migliaia" (all'edizione 2011 erano in 30.000 tra biglietti e accrediti) o che gli occhialini in 3D "isolano dal film". Natalia, vai a dirlo a mio figlio che durante i titoli di coda di "Happy feet 2" cercava di prendere le bolle che sembravano uscire dallo schermo.
Dopo di che fai scrivere le recensioni a un critico vero.

Fabio P.

8 commenti:

illustrAutori ha detto...

non ho parole

Anonimo ha detto...

Domani nella pagina delle lettere letteraccia di protesta degli organizzatori di Pordenone

mad283 ha detto...

E mi pare anche giusto...

mad283 ha detto...

Peraltro, a quanto ne so io fino a un paio d'anni fa la Aspesi aveva l'incarico di occuparsi solo del colore che circonda il mondo del cinema. Nei suoi pezzi non avrebbe dovuto occuparsi direttamente del film, tantomeno esprimere giudizi. Ritenendosi però una brava critica cinematografica ci infilava sempre dentro un minimo di critica (o meglio: quella che secondo lei è critica). Consideriamo poi che in un'intervista a Variety dell'anno scorso, il direttore di Venezia Marco Mueller disse che la Aspesi aveva «disertato molte delle anteprime stampa chiedendo ai colleghi un parere sui film e costruendo i suoi articoli sulla chiacchiera, il sentito dire». Fatevi voi i vostri conti...

Anonimo ha detto...

Beh, io Venezia sono stata seduta una volta a fianco della Tornabuoni che ha dormito per tutto il film e alla fine quando si è svegliata si è fatta raccontare dai colleghi

mad283 ha detto...

E' capitato anche a me un paio di volte, di avere dormiglioni a fianco, e il giorno dopo la loro recensione è uscita puntualmente.

kriss ha detto...

Sedersi sugli allori (e sonnecchiare) di una professione che ti "obbiga" a vedere film può anche essere plausibile alle età (sia detto con tutto il rispetto) delle signore in questione (di cui una passata a miglior vita a 80 anni ancora "recensente"). Qui non si di discute (almeno non solo) della "firma" chiamata a dare lustro al film in lancio e non viceversa, come dovrebbe essere. Il punto della discussione (credo) è che questi signori non "sanno" di cinema e capiscono poco più di quello che posso capire io da "feticista" del genere o di qualunque altro appassionato. Sarebbe bello che invece le recensioni le scrivesse qualcuno "specializzato", come è stato ribadito più volte nei post precedenti. Mi viene in mente un Anotonio Monda, per dire, ma sarebbe veramente chiedere troppo.

mad283 ha detto...

Sì, direi che il punto è proprio quello (al di là che trovo disdicevole dormire durante una proiezione e poi esprimere pareri sul film che non si è visto). Ma purtroppo sappiamo bene che è fiato (elettronico) sprecato.