venerdì 16 dicembre 2011

Sondaggione: votate gli articoli PPR+ e PPR- di ottobre.

Ecco gli articoli da votare per le due categorie, in rigoroso ordine cronologico.
Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla foto della gamba tatuata.

Buona lettura e buon voto!








Eugenio Scalfari, editoriale del 6 ottobre Sull’orlo del vulcano. Partendo dal declassamento del rating italiano da parte dell’agenzia americana Moody’s, il Fundadòr analizza da par suo la situazione economico-politica del Paese, con l’indispensabile enfasi sulla necessità di far crescere l’economia, e individua l’unica prospettiva possibile per il nostro futuro. “La mia personale opinione è che le elezioni immediate, in questa situazione economica e con questa legge elettorale, sarebbero una pessima soluzione. Un governo di responsabilità nazionale affidato ad una personalità di massima autorevolezza sarebbe invece una garanzia per decantare la situazione, uscire dai "protettorati" e mostrare che siamo capaci di nuotare senza salvagente riconquistando fiducia in noi stessi e ispirandola agli altri.”. 

Bernardo Valli, articolo del 21 ottobre La ferocia e la catarsi. La rivoluzione libica compie infine il passo decisivo, lungamente atteso, con l’uccisione di Gheddafi. Il grande Valli ripercorre, con la nota maestria, la storia del dittatore libico: dall’infanzia da pastore al colpo di Stato del 1969, appena ventisettenne, dai legami con l’Italia agli attentati terroristici di cui si è reso responsabile. Un percorso esteso che non trascura una fine disamina psicologica dell’uomo. Quasi con rispetto, Valli annota: “E’ finito ammazzato nella Sirte natale, dove era nato sotto una tenda. Va a suo onore essere morto insieme ai suoi. Non è fuggito con valigie di petrodollari. L’orgoglio del beduino ha retto. Gli va riconosciuto. Non è scappato.”.

Francesco Merlo, articolo del 27 ottobre Da 'agendare' a 'zuppa di latte' il nuovo alfabeto di Lavatola. L’Italia odierna del sottobosco del potere politico-economico spiegata impareggiabilmente da Merlo attraverso il vocabolario del faccendiere Valter Lavitola. “Da "Agendare" a "Zuppa di latte" ecco il lavitolese, lessico di un'Italia gradassa e truffaldina che non aveva rappresentanza prima di Berlusconi ma stava ai margini, tenuta a bada sia dalla buona educazione sia dalla forza pubblica. Adesso è l'Italia al potere, l'Italia dello strapotere.”. “Splendido il pezzo (…). Merlo si conferma un ottimo osservatore dell'infima mediocrità che ormai pare aver preso il sopravvento.” (Frank).

Michele Serra, articolo del 28 ottobre Il presepe violato di Monterosso. Una devastante alluvione travolge e distrugge il meraviglioso paesaggio delle Cinque Terre. Serra ci offre un poetico e dolente ricordo della bellezza di quei luoghi, sepolti dal crudele fango. Non dimenticando, naturalmente, le immancabili responsabilità umane. “Le Cinque Terre sono una specie di iperLiguria, un concentrato stupefacente di quello che questa costa verde e profumata è stata lungo i secoli, prima che le seconde case e gli insediamenti industriali la scempiassero per quanto è lunga. A parte il mare, ogni cosa è piccola, preziosa e rubata al monte.”: così inizia il suo pezzo, Serra. “(…) lo straordinario ritratto che Michele Serra fa delle Cinque Terre devastate dall'alluvione. Sarà che io sono di Spezia e so cosa significano per noi quelle bellezze incastrate tra colline e mare” (Angelo)

Emanuela Audisio, commento del 28 ottobre Addio a Super Sic lacrime, sorrisi e Vasco. Muore tragicamente a soli 24 anni Marco Simoncelli, pilota della MotoGP. Emanuela Audisio descrive con pochi, sapienti tratti la psicologia dei piloti - “I piloti si spezzano senza rimpianti e senza rewind. Non sanno tornare indietro e, forse, non vorrebbero.” – e racconta la partecipazione popolare al funerale. “(…) c'era il suo popolo, quello che non stacca, che non vuole crescere, ma che nella sua professione è già grande, maniacale e perfezionista. (…) Ma non solo: c'erano i figli, le sorelle, le mamme e i papà d'Italia, per una volta insieme. Quelli che: la moto mai, quelli che: la moto con giudizio, quelli che: mai senza moto. Adolescenti e adulti.”.









Filippo Ceccarelli, articolo del 4 ottobre Babele Italia. Un eccessivo compiacimento verso la propria scrittura impedisce allo stimatissimo Ceccarelli di far comprendere pienamente al lettore di cosa tratti il nuovo libro di Bartezzaghi. “Bravo, Ceccarelli, eh? Bravissimo, per carità. Solo che certe volte è, come dire, un po' troppo innamorato della propria scrittura. Provare, per credere, a leggere il pezzo di oggi sul nuovo libro di Bartezzaghi. In cui non si capisce una mazza non solo di cosa parla il libro di Bartezzaghi, ma nemmeno di che cosa il pezzo stia parlando. Orrore: che stia studiando da Arbasino?” (Fabio P.). “Alla fine del pezzo mi sono chiesto: embè? Peccato perché per il resto Ceccarelli è molto arguto, ed è divertentissimo da leggere.” (Geppo). “Per capire qualcosa del libro del Bartez dovrò affacciarmi in libreria e sfogliarne qualche pagina. Sembra quasi che il bravissimo Ceccarelli abbia voluto dimostrare che anche lui maneggia la lingua italiana con pari perizia del Bartez. Ma questo lo sapevamo già, Filippo!” (Barbapapà)

Vera Schiavazzi, articolo del 17 ottobre Niente luci, ninna nanna e carillon i segreti contro il pianto dei bebè. Novità assoluta! Come calmare i bimbi che piangono… Su R2, naturalmente.

Maria Elena Vincenzi, articolo del 18 ottobre Caccia alla supercar con sconto. Ennesimo esempio di abuso delle intercettazioni da parte di Repubblica. Nel caso in esame, la Vincenzi riporta l'intercettazione di una telefonata di Lavitola in cui il faccendiere cerca di ottenere una Maserati a sconto facendo leva sulla sua conoscenza personale del Presidente del Consiglio. A tutta evidenza, un articolo assolutamente inutile. “Ma quando si renderanno conto a Repubblica che sulle intercettazioni devono darsi una regolata e pubblicare solo ciò che rileva? Possiamo auspicare una autoregolamentazione dei giornalisti?” (Barbapapà) 

Elena Dusi, articolo del 22 ottobre I cattivi (purtroppo) guadagnano di più. Per la celebre serie Uno-Studio-Dice-Che, ecco un essenziale contributo che svela le ragioni per cui si fa carriera. A quanto pare, i cattivi vincono sempre nella realtà. 

Giovanni Valentini, commento del 25 ottobre Basta con la velocità fermate i Gran Premi. La tragica morte di Marco Simoncelli ha riportato, come purtroppo avviene solo in queste situazioni, l’attenzione generale sui rischi degli sport motoristici. Il noto commentatore di Repubblica irrompe in un ambito non suo, va oltre le riflessioni comuni e ripropone, poco realisticamente, l’interruzione delle gare motociclistiche e automobilistiche. Una posizione, pur rispettabile, discutibile e in vistosa contraddizione con il giornale in cui scrive che invece dà grande spazio e visibilità agli sport su due e quattro ruote.

Francesco Bei, articolo del 26 ottobre Silvio chiede un ultimo patto a Umberto "Evitami la figuraccia e a marzo si vota". Abituale nota politica che strombazza un presunto accordo tra Berlusconi e Bossi: eliminazione delle pensioni di anzianità a favore di elezioni a gennaio 2012. More solito, il retroscena dura ventiquattr’ore e non lascia alcuna traccia di sé. La speranza è che con la fine del governo Berlusconi sia finito anche questo modo di raccontare la politica.

Andrea Tarquini, articolo del 31 ottobre L’atlante della felicità ecco il paese perfetto per ogni carattere. Anche il nostro serio corrispondente berlinese si concede ogni tanto qualche momento di relax. Qui è alle prese con un tema di nessuna utilità. Perfetto, però, per R2.

Ricordiamo che per segnalare articoli per il sondaggio mensile potete scrivere a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure lasciare un commento in un post, anche se OT.

Si ringrazia Barbapapà per la collaborazione ai testi e alla selezione degli articoli.

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