giovedì 26 gennaio 2012

Fenomenologia del colonnino Tette&Culi.

Interessantissimo questo post segnalatoci da un anonimo lettore, in cui si analizza il fenomeno del colonnino Tette&Culi di repubblica.it. Leggete qua:
Premesse scontate e ancora una volta ripetute:
1) solidarietà ai disgraziati giornalisti che, incatenati alla tastiera, sottopagati e supersfruttati, devono tirar fuori sempre nuovi articoli per la Colonna di Destra (CdD) di Repubblica. Qui non si mette in dubbio il loro mestiere e talento: chiunque farebbe porcate, per collasso morale e\o fisico, lavorando in quelle condizioni.
2) il "modello di business" di Repubblica web è ancora in buona parte fondato sulla pubblicità, e quando i commerciali vanno a vendere gli spazi d'inserzione vogliono avere una sola cosa in tasca: un numero strabiliante di "pagine viste". 15, 20, 30 milioni al mese, anche di più. Così il prezzo per il singolo annuncio pubblicitario sale; inoltre "sempre più pagine" significa anche "sempre più annunci da vendere". Ovviamente per aumentare le pageviews anche pezzi molto andanti, scritti di fretta, centrati su contenuto visivo, molto cazzeggianti e da consumare nel giro di qualche ora vanno bene. Anzi, parliamoci chiaro, dieci culi in sei post dellCdD tirano certo di più di un editoriale di Scalfari. Forse bastano giusto due Rihanna in shopping e un orsetto... 
Prosegue qui.

1 commento:

ilaria ha detto...

Complimenti! Bravissimo!
Questa moda di prendere delle ricerche scientifiche e banalizzarle, snaturarle, stravolgerle per ricavarne quattro cagatine senza senso ormai ha contagiato anche il cartaceo. Siamo pieni di: l'università tal dei tali ha scoperto le dieci regole per...vivere felici, fare la spesa senza perdere tempo, divorziare con ottimismo...
Basta!!!