L'attento Ginogori, lettore di PPR, commenta così lo scambio di vedute tra i due:
Tra Scalfari e Travaglio temo vi sia una gara al "gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare":
1 - scalfari sostiene (repubblica cartaceo odierno) che i referendum elettorali vanno aboliti perché: "la democrazia parlamentare non può restare neppure per un minuto senza una legge elettorale", dimentica però che tale problema sarebbe stato risolto dalla PROPOSTA REFERENDARIA DI PASSIGLI ET ALIA, che abolendo l'osceno premio di maggioranza avrebbe lasciato in vita il resto del porcellum (in sostanza, sarebbe rimasto un sistema proporzionale incasinato); da tal punto di vista, appare ovvio come la corretta soluzione NON consiste nell'abolire i referenda, ma nel proporre referenda costituzionalmente INATTACCABILI;
2 - da parte sua travaglio fa un tantino di confusione: - a - riguardo al numero dei firmatari (potevano anche essere 12milioni, i probabili profili di INCOSTITUZIONALITA' non si sarebbero spostati di molto...), - b - riguardo a situazioni "sospette" che avrebbero influenzato la corte, dimenticando come una corte probabilmente prevenuta abbia trovato di fronte a sé un'autostrada aperta dai detti profili di incostituzionalità al riguardo segnalo michele ainis: http://www.corriere.it/editoriali/12_gennaio_13/ainis-legge-elettorale_ec83727a-3daf-11e1-86c1-1066f4abcff8.shtml "Nessun miracolo, Lazzaro non è resuscitato; sicché rimane in vita il Lazzarone. Ossia la nostra pessima legge elettorale, che i referendari avrebbero voluto cancellare riesumando il Mattarellum . Reviviscenza, è questo il nome in codice del marchingegno giuridico sottoposto alla Consulta. Ma la giurisprudenza costituzionale ha sempre escluso le resurrezioni (sentenze n. 40 del 1997, 31 del 2000, 24 del 2011); anche perché altrimenti, se un referendum sancisse l'abrogazione dell'ergastolo, otterrebbe il paradossale effetto di ripristinare la pena capitale. E in secondo luogo la Consulta, fin dalla sentenza n. 29 del 1987, ha sempre acceso il rosso del semaforo contro i referendum totalmente abrogativi d'una legge elettorale: in caso contrario ogni legislatura durerebbe un secolo, se il Parlamento non colmasse la lacuna."
5 commenti:
"...Neppure ha citato un`altra frase del mio predetto articolo dove scrivevo che i referendum elettorali sono ammissibili se si limitano a modificare la legge elettorale sopprimendone una frase ma lasciandone in piedi l`impianto."
In realtà Scalfari nell'articolo di domenica scrive: "Il nostro istituto referendario è abrogativo e non propositivo. I referendum elettorali andrebbero dunque esclusi come lo sono quelli relativi ai trattati internazionali e alle leggi di imposta. Questa disposizione non fu messa in costituzione affinché fosse possibile anche un referendum elettorale quando si limiti ad abrogare qualche parola o qualche comma da una legge elettiva esistente trasformandola in una nuova legge attraverso l'istituto referendario. Nel nostro caso però il secondo quesito effettuava sulla legge esistente un'operazione chirurgica di tale complessità da non configurare una nuova legge attuabile e per questo è stato respinto". Quindi lui non dice che "sarebbero ammissibili se...", ma che nella Costituzione fu omesso quel passaggio per quel motivo. A me pare diverso, visto che qui manco gli passa per la testa di citare il referendum di Segni che, se davvero avesse voluto dire quello che sostiene nella replica a Travaglio, sarebbe calzato a pennello. Poi il passaggio in cui dice "Si può criticare nel merito la sentenza ma non si può accusare la Corte d'essere diventata un organo politico e fazioso" è davvero esilarante visto che lui, all'epoca del referendum Segni, non si limitava a "inneggiare" ai suddetti, ma diceva anche " La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili due di quei tre referendum e ne ha lasciato in piedi uno solo; ma il popolo ha molta più intelligenza e saggezza di quanto i finti democratici non gli attribuiscano: ha capito la posta in gioco e ha deciso di conseguenza… " Capito? Quelli della Corte erano "finti democratici". Poi proseguiva dicendo: "La grande maggioranza dei cittadini vuole cambiare la legge elettorale in senso maggioritario e uninominale…vuole decidere questi problemi da sola, visto che il Parlamento è paralizzato dalla partitocrazia. Questo è il voto che sale dal popolo sovrano”. In quel caso non doveva decidere "esclusivamente il Parlamento"? E se quello era dominato dalla partitocrazia, oggi non siamo forse messi decisamente peggio?
Antonio
classico arrampicamento sugli specchi reciproco, spiace visti i pezzi da novanta coinvolti, d'altra parte siamo tutti essere umani
La replica di Scalfari non mi ha convinto minimamente, d'altro canto il bilancino della ragione pende chiaramente dalla parte di Travaglio, che si è vendicato ben bene dell'epiteto che gli ha imposto Scalfari, con il suo solito, ma vincente schema (l'archivio, diceva Montanelli). La chiusa della replica di Scalfari è la prova che il Fundador ha incassato il colpo.
Vince Travaglio con il classico punteggio all'inglese: 2-0. E palla al centro.
Travaglio, il nuovo Sai Baba del terzo millennio. Le persone che lo seguono ormai sembrano più adoratori di un santone che semplici lettori. Mi capita spesso di confrontarmi con queste persone in altri forum o anche semplicemente con amici o conoscenti al bar, e la sensazione che ne traggo è quella di parlare con dei seguaci di una setta. Per definire il loro idolo spesso usano un linguaggio che ricorda quello che si usa tra bambini per valorizzare il supereroe preferito ("Superman è più forte di Batman"), e a volte penso anche che queste persone preferirebbero addirittura che si insultino i loro cari piuttosto che il loro idolo. A questo punto io mi auguro che Travaglio abbia una lunga vita, altrimenti prevedo che ci sarebbe un suicidio di massa.
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