Il presunto scivolone ideologico di Repubblica.
Oggi Christian Rocca, sul suo Camillo, se la prende con Repubblica colpevole di essere rimasta scioccata da una dichiarazione di Barack Obama relativa all'aborto. Per la cronaca, il pezzo in questione è di AA. Leggete qua:
Meritoriamente oggi Repubblica segnala che Barack Obama ha ricordato il 39esimo anniversario della sentenza della Corte Suprema Roe contro Wade del 1973 che ha liberalizzato l’aborto in America. I meriti finiscono qui.
Il titolo spiega che Obama ha detto che bisogna ridurre gli aborti. «Un intervento shock», chiosa il sommario. «Parole forti» si legge nell’articolo. Chi sia rimasto scioccato, a parte Repubblica, non è dato saperlo.

Non so se è chiaro: Obama ha difeso la libertà di scelta delle donne e, contemporaneamente, ha aggiunto che spera in una diminuzione, in realtà non degli aborti, ma della "necessità di abortire". «Un intervento di buon senso» e «parole banali», sarebbero stati i commenti adeguati.
Ovvio che uno voglia meno aborti, anche se è favorevole al diritto di interruzione di gravidanza. O no? Scioccante e fortissimo sarebbe stato un auspicio presidenziale per un numero maggiore di aborti, o anche solo della necessità di abortire, non il contrario. E invece Repubblica ha scritto il contrario.
Ragionate sul motivo di questo incredibile scivolone ideologico e, soprattutto, sul fatto che a Repubblica certo non lo reputano uno scivolone. Come può accadere una cosa del genere? Come può una frase giustamente di buon senso pronunciata dall’icona del progressismo liberal, mica del Papa, diventare «scioccante» e «forte» sulla Bibbia del leftism italiano?
I republicones ovviamente non sono novelli Erode e nemmeno vetero mangiatori di bambini in salsa di vongole. Ci mancherebbe. A muoverli è soltanto il riflesso condizionato di un laicismo integralista e scemo secondo cui essere militanti del diritto della donna di scegliere se interrompere o meno la gravidanza equivale a battersi perché ci siano più aborti. Ovvero la caricatura che il fronte pro-life, evidentemente con qualche ragione, fa degli abortisti assassini.
Questo riflesso condizionato laicista non è soltanto integralista e scemo, è anche pericoloso per chi, diciamo come me e Obama, difende sul serio il diritto di scelta delle donne e considera perlomeno serio il problema posto da un’interruzione di gravidanza. Ma se il fronte laico, con scivoloni rivelatori come questo, considera "scioccante" l’augurio che venga meno la necessità di abortire, la partita contro i pro life – già moralmente complicata – è persa in partenza.
5 commenti:
Sarebbe stato sufficiente non mettere la parola "shock" a sproposito e il buon Rocca non avrebbe avuto modo di sproloquiare di "laicismo integralista". Così ha ragione lui, purtroppo.
A parte tutto anche a me da fastidio questa ricerca del sensazionalismo a tutti i costi di cui qui si è già ampiamente discusso in più occasioni. Sarebbe ora la smettessero o si contenessero :-)
io l'ho intesa diversamente: parole forti e intervento shock per l'america puritana, conservatrice e bacchettona non per repubblica.
o no?
Concordo con Ilaria, del resto Obama pur auspicando un minor numero di aborti (auspicio giusto) resta cmq favorevole alla legge.
Qui di integralista mi sembra ci sia solo Rocca.
Caro Rocca (so che ci leggi!), a parte il solito accanimento contro Repubblica, potresti smetterla – e mi rivolgo a te per rivolgermi a tutti i giornalisti – di usare termini inglesi «a capocchia», solo perché fa figo? Perché scrivere pro life quando in italiano si potrebbe dire benissimo pro vita, con beneficio per la lingua italiana e per la comprensione dei poveri cristi, che non hanno la fortuna tua di parlare e scrivere un inglese da madrelingua?
Rocca è un seguace della setta Ferrara.
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