lunedì 16 gennaio 2012

Osservatorio Cose che si potevano evitare.

Tipo la pubblicità di Iceberg a pagina 3 oggi su Repubblica.
Il Corriere ha avuto almeno la discrezione di metterla a pagina 22, negli esteri.


15 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma perché siete ossessionati dalle pubblicità? Una pubblicità è una pubblicità, nient'altro. Mica la concordia s'è schiantata contro un Iceberg

Enrico Maria Porro ha detto...

magari evitare di metterla proprio lì. e fare cambio con un altro inserzionista. o mi vuoi dire che l'hanno fatto apposta? sinergic marketing?

Anonimo ha detto...

Né apposta né per caso:
ecco, non capisco perché bisognava evitare di metterla proprio lì...
Non lo capiva nemmeno chi ce l'ha messa, perché non c'era niente da capire

Enrico Maria Porro ha detto...

Infatti quello che ce l'ha messa non ha capito niente.

Anonimo ha detto...

le aziende pagano QUELLA collocazione giorni - se non settimane - prima ... impossibile ricollocare, il cliente ha pagato!

Enrico Maria Porro ha detto...

anche l'inserzionista di ieri del Gazzettino aveva già pagato. quindi era giusto lasciarlo. è così?

Anonimo ha detto...

Ma qual è il problema di avere la pubblicità di Iceberg nelle pagine del naufragio? Vi sentite moralmente disturbati dalla circostanza? Cosa c'entra l'iceberg con il naufragio Costa? Nulla!

Gabriele ha detto...

In tutta la storia dell'umanità mi risulta che solo una nave sia affondata contro un iceberg. O magari anche altre, ma non la Concordia. Quindi, lo scandalo sarebbe stata una pubblicità della Costa Crociere in quelle pagine. O al limite toh si sarebbe potuto un po' arricciare il naso per la pubblicità del latte Giglio o di un sugo di pasta allo scoglio. Mica per Iceberg. A parte che i giornali non decidono pagine e contenuti delle pubblicità

illustrAutori ha detto...

la questione è un po' più complessa, i rilievi del FS non sono del tutto peregrini ,a leaziende concordano gli spazi giorni e a volte mesi prima di un giorno, poi ci sta che persone (perché grazie al cielo contano ancora le persone, e ahinoi alla Costa lo san bene, e ora anche tutti gli altri italiani...) forse molto sensibili li chiedano per proporre spostamenti, ma l'azienda può legittimamente voler mantenere uno spazio nelle prime pagine che è pagato come tale... anche se ricordo una pubblicità di una linea trenitalia a sinistra contro una pagina di destra su un disastro aereo nella stessa tratta (che era ad alto rischio apposito)... purtroppo o per fortuna, va visto caso per caso e la verità lo san solo giornale e inserzionista: ci sta sollevare il problema (magari più pacatamente di come a volte da pasdaràn fa il FS, ma direi solo per eccesso di zelo) ma non diventiamo più realisti del re in un senso e nell'altro... Amen

illustrAutori ha detto...

chiedo venia per non aver riletto nella foga il commento precedente, spero si capisca (tra cui che "li chiedano" stia per "li chiamino"...), sorry, sono al pc da troppo: buonanotte

Enrico Maria Porro ha detto...

Lo so che le testate non ci possono fare nulla. Infatti io ce l'ho con gli inserzionisti. Io se avessi un prodotto che si chiama Iceberg, sapendo di avere spazi sui giornali nei giorni dopo la tragedia del Giglio, avrei quantomeno chiesto alla rivista di congelare l'uscita o di spostarla in altra parte del giornale. E comunque il direttore del Gazzettino ha chiesto scusa: http://pazzoperrepubblica.blogspot.com/2012/01/la-pubblicita-della-crociera-sul.html

bette ha detto...

È vero nel Mediterraneo i "lembi di ghiaccio che si originano per distacco dalle fronti dei ghiacciai dell’Antartide, della Groenlandia e dell’Arcipelago artico americano" (Treccani) non sono comuni, ma visto che il paragone sulle labbra e sulle pagine di molti era il film con Di Caprio e Winslet, è facile vedere l'inopportunità della posizione della réclame.

Ma forse la posizione è stata scelta proprio per quello: l'assonanza emotiva ha dato risalto alla réclame in una pagina dove l'attenzione era appuntata sull'articolo. In fin dei conti le inserzioni pubblicitarie sono fatte per essere viste e restare nella memoria.

Chissà se qualcuno più addentro di me nella bassa cucina delle redazioni può illuminarci sulla possibilità - in via del tutto ipotetica, naturalmente - che qualche posizione stabilita (e pagata) da tempo per una réclame scivoli inopinatamente altrove. Con la giusta riconoscenza dell'agenzia pubblicitaria: in vile denaro o in giacconi, è un altro paio di maniche.

Enrico Maria Porro ha detto...

grazie bette. o dovrei dire grazie sancho panza?

bette ha detto...

Dulcinea del Toboso, no?

Enrico Maria Porro ha detto...

si, mia cara dulcinea. così va meglio.