martedì 17 gennaio 2012

A scuola di giornalismo: Repubblica vs Corriere.

Frank ha analizzato le edizioni di ieri di Repubblica e Corriere sul tema del naufragio della Costa Concordia.

La tragedia della Costa Concordia domina le aperture di Repubblica e Corriere della Sera.

Ottima la prima pagina di Repubblica. Grande e impressionante la foto che sembra quasi colpire con un pugno. Se l'effetto era emozionare il bersaglio è stato centrato. L'impianto della pagina è armonioso nel suo insieme.


La foto centrale è contornata da quattro chiavi di lettura o momenti separati e distinti. “L'inchiesta”, curata dagli inviati Carlo Bonini e Marco Mensurati che sviluppano il loro lavoro a pagina 2 e 3. “L'analisi” affidata alla competenza del professor Salvatore Settis. Entrambi gli attacchi sono magistrali. “Il racconto” affidato ad Adriano Sofri e ad una fotina che precede il pezzo. “La storia” firmata da Vittorio Zucconi e corredata da una fotina che anche in questo caso anticipa il pezzo. Una foto grande, due piccole. Anche sotto questo punto di vista da conservare.

Lo sfoglio si sviluppa fino a pagina 13 sotto il titolo: “Il naufragio del Giglio”. Due pagine intere sono però di pubblicità.
Custodero, Meletti, Minella, Montanari, Poli e Vanni firmano le pagine interne. 11 le persone coinvolte, dunque.
Le pagine 2 e 3, con una buona infografica (non firmata) e la cronologia delle ore cruciali, hanno anche una foto che rende bene l'idea di ciò che è accaduto. Quella nave incagliata, mentre si accendono le luci sulla costa, è l'immagine della desolazione. Peccato che vada a riempire una colonna di pagina 2 con minor resa emotiva. Immancabile il richiamo ad un messaggio su Facebook, opportuno in questo caso.


Pagina 4 è gestita da Laura Montanari, inviata sul posto, che enumera i vari punti oscuri in un dossier. Anche qui un'utile infografica. Per la foto si poteva forse scegliere meglio.


Molte anche le foto alle pagine 6 e 7, ma anche in questo caso la foto centrale perde efficacia per la divisione tra le due pagine. Jenner Meletti è proprio a Isola del Giglio, Massimo Vanni riferisce da Porto Santo Stefano. Il primo racconta come procedono i soccorsi. Un'infografica, questa volta firmata g.granati@repubblica.it spiega quali rischi si nascondano nella ricerca sul fondale.
Il secondo riferisce una storia, una delle tante che scaturiscono da tragedie collettive. Non manca anche l'elenco dell'attrezzatura degli speleosub.


A pagina 9 Simona Poli, inviata a Grosseto, racconta l'episodio-simbolo del naufragio quello che ha visto appunto “il personaggio”, l'eroe come viene immancabilmente definito. Non ci pare enfasi retorica, questa volta.
Nella stessa pagina Laura Montanari, anche lei da Isola del Giglio, narra una vicenda che non sarà purtroppo a lieto fine, vale a dire il dramma di un papà e della figlia di 5 anni, dispersi. Anche qui altre due foto.


A pagina 10 sono le immagini a prevalere sul testo scritto (la prosecuzione del pezzo in prima di Zucconi). A pagina 11 altre foto per accompagnare il racconto di Adriano Sofri (dalla prima), anche lui da Isola del Giglio.


Le pagine 12 e 13 si occupano della sicurezza nella navigazione in luoghi a rischio, elencati in due cartine (fonte agenzia marittima Cemar). Impressionante la foto che occupa metà pagina 13 e, purtroppo anche qui, una mezza colonna di pagina 12. Massimo Minella, della redazione genovese raccoglie i commenti del ministro dell'Ambiente (potrebbe diventare anche una catastrofe ecologica questo naufragio). Alberto Custodero, nel pezzo conclusivo, si occupa delle inevitabili ripercussioni economiche, di assicurazioni e di risarcimenti).


In sostanza un buon lavoro. Ci fossero stati anche i retroscena sulle condizioni occupazionali del personale di bordo sarebbe stato un ottimo lavoro.

Il Corriere della Sera tratta la tragedia fino a pagina 11. Due pagine intere di pubblicità (una identica a quella di “Repubblica”), una mezza pagina (la 10) e altre inserzioni (tre) nello sfoglio. 11 le persone coinvolte.

Nella prima pagina il titolo di apertura è anche oggi didascalico e gioca sulla contrapposizione dei termini “grande” e “piccolo” (l'assonanza mi ricorda un claim pubblicitario che però ora mi sfugge).
La foto centrale è modesta, ma il richiamo è per il salvataggio del commissario di bordo che appare in un cerchietto.


L'editoriale è affidato a Pierluigi Battista. A Giovanna Cavalli, Erika Dellacasa, Alessandra Mangiarotti sono affidati pezzi di approfondimento nelle pagine interne. La prima richiama solo le loro firme. Richiamo in prima anche per i pezzi di Marco Imarisio e Goffredo Buccini, sotto le testatina “Le storie”. Il pezzo che inizia in prima è di Fabrizio Caccia, uno degli inviati, sebbene non si precisi dove. Anche i commenti dei collaboratori vengono richiamati in prima con una frase sintetica dei loro pezzi. Fulco Pratesi (intervento a pagina 8) con taglio ambientalista invoca l'interdizione delle navi mastodontiche dalla zone protette. Mauro Covacich sviluppa la sua riflessione a pagina 10. Armando Torno approfondisce a pagina 11. Del tutto fuori luogo (e pure rimpicciolita) la vignetta, senza sale, di Giannelli in prima pagina, proprio nella sezione dei pezzi dedicati alla tragedia.

Lo sfoglio del Corriere procede sotto il titolo unico: “Il naufragio” ed è scandito in sezioni. Così Marco Imarisio, inviato a Isola del Giglio, si occupa delle “indagini” a pagina 2 e 3. Sorretto da un'interessante infografica, elaborata dal giornale, che illustra le operazioni di soccorso. In un pezzo non firmato si dà la notizia della proposta di Mario Monti a Giorgio Napolitano per l'assegnazione di una medaglia al valor civile ai comuni di Isola del Giglio e Monte Argentario per l'impegno durante i soccorsi. Marco Gasperetti, che scrive da Isola del Giglio, anche se non figura come inviato, riferisce del “saluto” del Sindaco dell'isola alle navi.

A pagina 5 Goffredo Buccini, altro inviato a Isola del Giglio, si occupa dei soccorsi, raccontando la storia del commissario di bordo. Le vignette che illustrano i salvataggi dell'uomo e della giovane coppia coreana non sono firmate.


A pagina 6 Fabrizio Caccia segue l'inchiesta. Due foto del comandante della nave e i testi di tre telefonate di aiuto ricevute nella notte dai carabinieri di Grosseto, completano la pagina.


A pagina 8 è ancora Fabrizio Caccia, questa volta indicato come inviato a Porto Santo Stefano, a riferire delle reazioni. Ci sono quattro riquadri per riportare, in breve, altrettante testimonianze di persone che si sono salvate. Il titolo: “C'è un tesoro a bordo” propone un altro argomento, vale a dire la necessità di sorvegliare la nave, squarciata dall'impatto, dall'assalto degli “sciacalli”.


La pagina 9 è interamente dedicata agli approfondimenti sulle operazioni di recupero. Un'infografica illustra le due ipotesi di recupero. Nel pezzo sottostante ci si occupa del lavoro che dovranno svolgere speleologi, sommozzatori e palombari.


A pagina 10 la riflessione dello scrittore Mauro Covacich è arricchita da una bella foto, insolita rispetto alle tante viste, scattata dalla riva e dal punto di vista degli abitanti. Personalmente ho idea che abbiano lavorato parecchio di Photoshop, perché ha qualcosa di innaturale.


Altri approfondimenti a pagina 11. Il primo dedicato al percorso di studi che deve compiere chi vuol diventare capitano, arricchito dalle foto di comandanti di navi che sono entrati nella storia della marineria civile. Mentre Armando Torno tratta dei capitani di navi protagonisti nella letteratura e nel cinema.

 Frank

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E comunque oggi abbiamo bucato in pieno tutta la storia delle telefonate tra la Capitaneria di porto e il capitano. Buco incomprensibile, visto che ne parlava già Mentana durante il Tg7 di ieri sera.

bette ha detto...

Ci sarebbe anche la réclame di pagina 3. Lo so che nel Mediterraneo i "lembi di ghiaccio che si originano per distacco dalle fronti dei ghiacciai dell’Antartide, della Groenlandia e dell’Arcipelago artico americano" (Treccani) non sono comuni, ma visto che il paragone sulle labbra e sulle pagine di molti era il film con Di Caprio e Winslet...

Enrico Maria Porro ha detto...

ciao bette, forse ti è sfuggito questo post:

http://pazzoperrepubblica.blogspot.com/2012/01/osservatorio-cose-che-si-potevano_16.html

vai e replica lo stesso commento che hai messo qui.