martedì 14 febbraio 2012

Critichiamo ciò che amiamo.

Alcune considerazioni sull'interessante spunto di Ilaria:

- che l'approfondimento non possa essere ritenuto prerogativa esclusiva del giornale cartaceo mi pare assodato. Nel caso di Repubblica però io avverto che una certa mancanza di selezione, di approfondimento, di rigore del quotidiano sia alla base della fragilità dell'edizione on-line (i cui numeri da primato tendono purtroppo a coprire). E' sempre l'esempio la miglior forma di insegnamento e l'edizione cartacea non ne fornisce uno del tutto adeguato;

- il giornale non ha bisogno di nuovi opinionisti. Ne abbiamo anche troppi, alcuni di recente ingaggio (De Nicola, Bisin). Quello che occorrerebbe è una scossa a tutti i giornalisti affinché ritrovino la "fame" di notizie che chi è satollo (leggasi, affermato) non ha e chi è invece affamato (leggasi, agli albori) avverte. E' la differenza che oggi c'è, e si nota piaccia o meno, tra Repubblica e il Fatto Quotidiano. Il risultato è un giornale, Repubblica, che non ti sorprende quasi mai, essendo molto allineato al mainstream informativo. Duole dirlo, ma in tempi recenti mi ha incuriosito di più il Corsera che il nostro amato foglio;

- i dossier, il nuovo tormentone di Repubblica (foto sotto). Ogni argomento viene oramai riproposto in questa forma che del dossier inteso come approfondimento non ha proprio nulla. Come osserva giustamente Ilaria, schede e paragrafi spesso tolgono qualità. Ci sono argomenti che non si prestano a semplificazioni eccessive. Io poi vorrei leggere un articolo con gli argomenti posti in sequenza lineare e non buttati in ordine graficamente sparso per rendere più gradevole la lettura, a scapito però di una chiara rappresentazione gerarchica degli stessi;


- piano con certe affermazioni, Aghost, vi sono tabù che in questo blog non si possono infrangere (come ebbe a scrivere tanto tempo fa l'indimenticata Caterina)! La generazione degli Scalfari va preservata come modello: persone competenti, preparate, analitiche. Giusto e doveroso svecchiare, ma senza perdere i punti di riferimento. 

Barbapapà

6 commenti:

nonunacosaseria ha detto...

sono d'accordo con barbapapà relativamente ai nuovi opinionisti e ai dossier.

un po' meno riguardo al paragone con il fatto. in realtà, a me sorprende poco pure il quotidiano di padellaro. tolto lo scoop sul papa, per il resto è il gazzettino delle procure abbinato a una lunga sequela di opinioni (anche quando si raccontano fatti, in realtà è molto più di opinione della stessa repubblica, fateci caso). non è allineato al mainstream informativo corriere-stampa-repubblica, ma è parecchio allineato a un target di lettori che lo compra perché chiede conferma alle proprie opinioni (in questo abbastanza simile al giornale o a libero).

aghost ha detto...

@Nonuna, tutti i giornali hanno un target di riferimento, non si capisce perché non dovrebbe averlo Il Fatto che, tra l'altro, è nato grazie anche ad una sottoscrizione preventiva. I sottoscrittori sono perlopiù lettori che non si riconoscono nei giornali mainstream, e che vogliono un'informazione diversa e anche, se vogliamo, più schierata. Non c'è nulla di male. E' finito il tempo del "giornale che da' solo le notizie" (che tra l'altro è una fola, sappiamo tutti che non è mai esistito). I lettori vogliono sì le notizie ma anche e soprattutto essere aiutati a capire. Se la Grecia va in default, voglio capire perché e per come, se ci sono alternative, se esistono pensieri diversi e cosa dicono. Soprattutto è moribonda secondo me l'informazione unidirezionale tipica dei vecchi giornali: io scrivo e tu leggi (e stai zitto). Oggi la gente vuole essere presa in considerazione, interagire, essere partecipe. Ieri era difficile se non impossibile. Oggi con la rete e la tecnologia tutto è cambiato, l'informazione e le idee non si muovono più in una sola direzione prestabilita ma in molte altre direzioni diverse. Per fortuna!

aghost ha detto...

@fabio p: l'altro giorno leggevo con molto interesse un articolo di Aquaro sulle radiowifi. Peccato che tutti i servizi recensiti non fossero disponibili in italia! :(

nonunacosaseria ha detto...

@ aghost

forse mi sono spiegato male.
io non contesto al fatto di avere un suo target (ci mancherebbe!), né credo alla fola del giornale che dà soltanto notizie.
io contesto che si critichi repubblica perché ha troppe opinioni (cosa vera, peraltro) e lo si metta a paragone con il fatto, ossia con un giornale che casomai è ancora più portato alle opinioni.

ilaria ha detto...

Fs, avevo scritto una spataffiata tremenda e puff tutto scomparso!
Provo a fare un sunto. Premesso che:
- le colonne del giornale non si toccano
- lo stile e l'identità del giornale non si stravolgono
- il panorama politico è talmente deprimente che se io fossi una giornalista e dovessi scrivere ancora su bersani, casini e alfano piuttosto mi sparerei sui piedi

Detto questo il giornale si può migliorare. Perchè non prendere spunto da A&F? Aggiungete un po' (poca) politica e gli esteri e il giornale è servito. Certo le stesse notizie dovrebbero avere un taglio un po' meno economico e un po'più sociale ma si fa si fa.
Bella l'iniziativa degli editoriali dei direttori dei quotidiani europei, farla più spesso?
A proposito di editoriali, quelli di Ezio Mauro latitano.
Di opinionisti ce ne saranno anche troppi ma nessuno spicca in modo particolare (tranne Merlo).
Più notizie dai corrispondenti (aridaje).
Sul sito non mi pronuncio, per me è un gran melting pot ma va bene così. Quello che mi sta a cuore è il giornale vero, quello su carta.
Sul Fatto non mi pronuncio perchè ne ho piene le scatole.
Gli approfondimenti certo che si possono fare anche sul web ma alzi la mano chi di voi aprendo una notizia e trovando un articolo lunghissimo lo legge fino in fondo con attenzione. Non barate!!!!!

Barbapapà ha detto...

Che il Fatto sia "una lunga sequela di opinioni" e con un taglio informativo fortemente, se non ossessivamente, orientato è indubitabile, Nonunacosaseria.
A me il Fatto non piace particolarmente, però noto che mostra una spiccata inclinazione, quasi un'urgenza (comprensibile) nel ricercare le notizie che a Repubblica mi pare siano venute meno in questi anni. In questo senso credo che il nostro giornale si sia un po' adagiato e necessiti una scossa rivitalizzante.