mercoledì 15 febbraio 2012

Nolimpiadi.

Fabrizio Bocca conclude così il suo pezzo sul No alle Olimpiadi:
"Ma qualcuno è andato nelle scuole e nelle università, negli sterminati call center a chiedere se le volevano queste Olimpiadi? Ha chiesto loro se la sarebbero sentita di accollarsi il rischio? Ci siamo sforzati di dare ai nostri raggazzi, finalmente, un credito sulla parola e sulla fiducia senza chiedere la garanzia di uno stipendio fisso che poveretti non avranno mai? E’ stato chiesto loro se pensavano che i Giochi avrebbero potuto poco cambiare la loro prospettiva, sia pure per poco? Quanti altri no abbiamo diritto di dire loro? E per quanto tempo avremo la faccia tosta di decidere noi per loro?"
E quante domande retoriche, inutili e senza senso (me la vedo la task force di mille persone che girano per le università e i call center per chiedere ai ragazzi se volevano le Olimpiadi) vogliamo ancora mettere nello stesso articolo?

Fabio P.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ahè, vedo che Bbocca scrive "raggazzi", co' ddu G. Ma che, gnente gnente è romano pure lui come tutti l'artri de Repubbbblica?

pasquino ha detto...

E cche Reppubbricca l'ha chiesto ai "ragazzi" se je andava l'aumento der ggiornale a un euro e venti ?

bette ha detto...

A parte che anche andare a chiedere ai raggazzi sarebbe un lavoro non disprezzabile, mi piacerebbe tanto smettere di veder attribuire sempre, senza esitazione, valore positivo assoluto alla "garanzia di uno stipendio fisso". Un poco più di equanimità e di lungimiranza - al passato - sarebbe opportuna.