Ecco gli articoli da votare per le due categorie, in rigoroso ordine cronologico.
Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla foto della gamba tatuata.
Buona lettura e buon voto!
Francesco Merlo, commento del 5 gennaio La Gomorra delle Dolomiti. Feroce ritratto dell’Italia attraverso la descrizione impietosa di Cortina passata al setaccio dalla Guardia di Finanza durante le vacanze di Natale. “Oggi Cortina è degradata a negozio dei negozi, passerella degli orrori, avamposto del generone romano e del peggiore brambillismo di Milano, il cafonal da rotocalco che si autocelebra nella compiaciuta volgarità del sito Dagospia, l'Italia che evade le tasse ed è orgogliosa di evaderle (...)”. “Merlo è una spanna sopra tutti!” (Ilaria).
Gianni Clerici, articolo del 9 gennaio Australian Open Un torneo mondo. La presentazione del torneo di tennis australiano, prima tappa del Grande Slam, fornisce come sempre al buon Gioanin l’opportunità di raccontare magnificamente la storia del torneo attraverso un’intervista immaginaria a Norman Brookes, campione di tennis Aussie dei primi del Novecento. A conferma che l’atmosfera del continente “Down Under” tonifica il nostro amatissimo Scriba. Con grande diletto degli aficionados. “cose che mi sono piaciute (...) il pezzo "fantasy" di Clerici sul centenario di Melbourne” (MUDD)
Bernardo Valli, reportage del 13 gennaio Nel vulcano Bagdad e del 26 gennaio Piazza Tahrir un anno dopo. Il mitico Bernardo torna in Medio Oriente per raccontarci con la consueta maestria Bagdad senza soldati americani (“Tanti conflitti roventi, incrociati, adatti ai nostri tempi, senza più fanterie e blindati, che costano in uomini, in soldi e in reputazione. Come ben sanno gli americani appena partiti. Qui adesso vanno le lotte sotterranee con, ben inteso, i soliti, inevitabili morti quasi quotidiani. Il panorama non è mutato”) e l’evoluzione della primavera egiziana (“La "primavera" è incompiuta, ma non si è spenta, continua, un anno dopo, sotto la tutela dei generali. È un po' come se fosse imprigionata in una camicia di forza, dalla quale cerca di liberarsi. Potrebbe anche riuscirci, col rischio di provocare una controrivoluzione. Un colpo di Stato. Non si schioda in pochi mesi un regime militare che ha sessant'anni”). “Bello il reportage di Valli di oggi” (Ilaria)
Filippo Ceccarelli, articolo del 23 gennaio Il declino di un capo. Il ritratto di Bossi, leader politico incamminato verso un mesto viale del tramonto, attraverso l’analisi acuta, colta e disincantata come nello stile dell’ottimo Filippo. Che non esita, con consapevole e divertita temerarietà, ad accostare il crepuscolo bossiano, e l’inevitabile lotta di potere tra i suoi cortigiani, ai drammi shakespeariani. “(...) c'è un po' di Macbeth, con mogli che si danno un gran da fare, un po' di Re Lear, con sovrani stanchi e figli inadatti, e poi c'è un po' del Giulio Cesare, con la faccenda ineluttabile del parricidio da parte chi, all'apice del successo e dell'energia, capisce che è arrivato il suo momento, e gli eventi lo portano a fare fuori colui che gli ha dato fiducia, ma ha anche abusato della sua grandezza”.
Franco Cordero, commento del 24 gennaio La partita a scacchi di Re Lanterna. Il severo “giurista dal collo alto” (MUDD) torna a raccontare, con il suo stile magniloquente, le avventure del Caimano. Delineando alcuni scenari futuri per il Paese, “congetture prognostiche” li chiama, uno dei quali raggelante (Italia insolvente e il Caimano che si impone). Non manca una scintillante sintesi della storia e natura dell’uomo: “S'era fondato l'impero mediante frode, corruzione, plagio: è organicamente incapace d'autocontrollo; gli mancano categorie elementari, dalla morale al gusto. Confermano tale natura nove anni d'un malgoverno funesto: crede che tutto gli sia lecito; pretende poteri assoluti; lo stesso delirio sfoga sul palco internazionale”. “Il commento di ieri sull'immortalità di Berlusconi era fantastico” (Occam). “Splendida la «socievole indifferenza morale»” (Bette)
Alberto Stabile, reportage del 25 gennaio In strada a Homs, la città fantasma. “L'unica certezza sono i morti, a decine, a centinaia da quando è esplosa la protesta, e la paura che si taglia a fette mentre camminiamo per le stradine di Hamidiyeh, il centro storico abitato da una maggioranza di cristiani i quali, anche se non lo dicono apertamente, cominciano a sentirsi nel mirino.”. Inizia così l’intenso ed emozionante viaggio di Stabile nella città siriana da cui è partita la protesta contro il regime di Assad. Un racconto che si snoda lungo gli orrori della guerra e rivela le incertezze sul futuro del paese. “Rapimenti, oltraggi, cadaveri orrendamente mutilati e gettati nella spazzatura non senza aver impresso sui corpi scritte in omaggio a questo o a quel leader fondamentalista che equivalgono ad altrettante rivendicazioni.”
Emanuela Audisio, articolo del 26 gennaio La Superga dimenticata che stroncò il nuoto azzurro. “Morirono per un ritardo di 12'. L'aereo che persero, decollò e atterrò senza problemi. Con 9 posti vuoti. I loro. Quello seguente, un Convair, non arrivò mai: un boato e mille pezzi. C'era pioggia e nebbia quella sera su Brema. L'oste Heinz Strangmann uscì fuori dal suo locale e corse per i campi: chiamò, nessuno rispose. Tutti morti, anzi per dirla in maniera più gentile: nessun superstite.”. E' il memorabile inizio del pezzo della Audisio che ricorda la tragedia aerea del 1966 in cui morirono i componenti della nazionale italiana di nuoto. Una rievocazione toccante di una dolorosa pagina dello sport azzurro.
Michele Serra, l’Amaca del 28 gennaio. Dalla strenua difesa dell’onore italiano da parte del Giornale ("Noi abbiamo Schettino, voi avete Auschwitz”) contro un presunto attacco della stampa tedesca prende spunto Serra per un’esilarante rassegna dei luoghi comuni sui popoli. Chiusa dallo spettacolare “Le bolognesi la danno facile”. “Era da tanto che non ridevo leggendo Serra. Lo prendo come un buon segno” (Kriss). “Un’Amaca da PPR+” (Frank)
Andrea Tarquini, articolo del 3 gennaio Ottimismo La pozione magica che muove il mondo ecco le regole per pensare positivo. La predilezione per la fuffa che caratterizza sempre più i corrispondenti esteri di Repubblica comincia ad influenzare anche il sobrio Tarquini, qui alle prese con un classico dei classici: il pensare positivo. “anche Tarquini ogni tanto prende degli scivoloni incredibili. Imperdibile il pezzo uscito lunedì sull'ottimismo (...). Ma voi lo sapevate che gli ottimisti affrontano meglio difficoltà e stress? E che riescono a far funzionare meglio il matrimonio? E che gli ottimisti hanno più successo nelle professioni? Udite udite Der Spiegel ha dedicato a questa ricerca il pezzo di copertina di capodanno... fuffa d'importazione dunque.” (Ilaria)
Angelo Aquaro, articoli del 4 gennaio La card magica che evita tutte le code in aeroporto e del 27 gennaio Cellulari Così gli hacker ci rubano la vita. Doppia candidatura per il corrispondente americano alle prese con due argomenti essenziali per farci capire gli States: come l’innovazione tecnologica ci farà evitare la fila in aeroporto (argomento molto caro a Repubblica) e la scoperta che gli hacker possono penetrare nei nostri cellulari e rubarci dati personali.
Curzio Maltese, articolo del 9 gennaio La 'lezione' colta del Professore in tv per informare, non per sedurre. Il Presidente del Consiglio va in tv a farsi intervistare dal morbido Fabio Fazio “con le sue mille comode domande” (Francesco Merlo) ed ecco arrivare prontissima l’analisi di Maltese a rimarcare con tono trionfalistico quanto a tutti è noto: ovvero che lo stile di Monti non è quello di Berlusconi. “Al di là dei contenuti più o meno elegiaci, il buon Curzio sembra non sappia più come scrivere in modo gradevole. Leggere i suoi pezzi è diventata una fatica.” (Kriss). “(...) cose che non mi sono piaciute oggi (...) anche l'apologia di Maltese al Monti televisivo” (MUDD)
Enrico Franceschini, articoli del 13 gennaio Le camere dei figli nel caos ecco il decalogo dell' ordine, del 23 gennaio Lasciatevi, ma con educazione ora c'è pure il galateo del divorzio e del 26 gennaio Liste Troppi impegni, poco tempo l'elenco che libera la mente. Ancora tre tostissime corrispondenze londinesi dell’immarcescibile Franceschini, una delle quali purtroppo ingiustamente ignorata da R2. “(...) giri pagina e trovi Franceschini alle prese con il disordine nella camera dei ragazzi e non sai se ridere o piangere. Poi leggi il pezzo e ridi, di gusto anche.” (Ilaria)
Vera Schiavazzi, articolo del 22 gennaio Dalla scelta del banco al sorriso alla prof i trucchi anti-bocciatura. Inutile pezzo su un sedicente “manuale” per non farsi bocciare a scuola. Studiare di più, no eh?
Ricordiamo che per segnalare articoli per il sondaggio
mensile potete scrivere a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure
lasciare un commento in un post, anche se OT.
Si ringrazia Barbapapà per la collaborazione ai testi e alla selezione degli articoli.
Nessun commento:
Posta un commento