sabato 10 marzo 2012

Ex republicones.

Che bello leggere Citati. Cioè vedere i suoi articoli e scoprire che sono su un altro giornale e non occupano inutilmente spazio sulla Repubblica. Il bello è anche vedere come sia roso dall'invidia per le vendite dei libri altrui e oggi proclama che "è meglio non leggere piuttosto che leggere Coelho e Faletti". Sarà anche perchè se metti vicini Coelho e Faletti (e anche Peter Gabriel) non riesci a distinguere uno dall'altro.

Fabio P.

15 commenti:

gpp ha detto...

"Gli italiani non hanno mai letto Dickens e Balzac"
Caro Citati, sono sicuramente italiano, (se la Sardegna è considerata ancora Italia). Ti potrei recitare Il Circolo Pickwick a memoria, se non ti addormenti nei primi 5 minuti .
Dì la verità: hai visto l'estratto conto della tua banca, hai pensato a quello di Faletti, dopodichè hai scritto questo articolo.

Esponja88 ha detto...

Ehm. L'articolo di Citati è brutto, e lui un vecchio bacucco insopportabile. Però la qualità letteraria di Faletti e soprattutto Dan Brown (su Coelho non posso pronunciarmi) è quella che è, cioè scarsa o assente. Tracciare certe linee di demarcazione pare sempre di più una cosa brutta, ma bisognerebbe tenere presente che quasi tutti questi best-seller da supermercato NON sono letteratura.

il Rompiscatole ha detto...

giusto, bravo gpp... però essendo imperativo Di' vuole l'apostrofo... ;-)

fabio p ha detto...

I bestsellers da supermercato non sono letteratura? Le Carrè o Stephen King sono molto più letteratura di quel trombone di Citati

Esponja88 ha detto...

Ho chiaramente scritto "quasi tutti", e l'ho scritto proprio pensando a King. Ma lui è l'eccezione, non certo la regola.

Esponja88 ha detto...

E tra l'altro che confronto sarebbe paragonare King e Le Carrè a Citati? Tipo paragonare Spielberg con Mereghetti.

gabri ha detto...

il pezzo è brutto e il suo conto in banca più basso rispetto a quello degli scrittori menzionato, ma ciò non toglie che la qualità letteraria Faletti e Brown sia scarsa.

x ha detto...

stamattina Citati era ospite a Bookstore da quel cicisbeo di Elkann.
Davvero un parterre de roi, vista la presenza anche del nostro luminoso Diamanti.
In effetti non mi pare piu' molto in equilibrio, sarà l'età.
Il monumentale libro su Leopardi deve avergli sottratto molte forze.
Ne ho letto qualche capitolo, in biblioteca, visto che edita Mondadori non l'avrei mai comprato, davvero una grande opera.
Io forse son l'unica al mondo a non aver MAI letto Faletti o Dan Brown.

(ce l'ho fatta, con un po' di concentrazione nemmeno un punto esclamativo.)

Carmen ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Carmen ha detto...

Ripubblico il mio commento ripulito :)

Il pezzo di Citati è di una sciatteria che non fa onore al suo autore, cita la generazione letteraria del 1910/1924 (perché proprio questo intervallo di tempo?) e nomina due autori nati fuori dal periodo da lui stesso arbitrariamente scelto (Kundera nel 1929 e Calasso addirittura nel 1941).
Anche la questione sul prezzo dei libri è imprecisa, la norma “anti-sconti” non impedisce alle case editrici di fare campagne promozionali, ma limita gli sconti delle librerie, soprattutto quelle on-line, che potevano permettersi di offrire libri a prezzi stracciati.
Ma Citati è stato furbo, ha confeziona un articolo inutile e ci ha messo una frase polemica su cui tutti si sono concentrati, trascurando il resto.

mmc ha detto...

@Francesca
Siamo almeno in due a non aver letto Faletti o Dan Brown (io non ho letto neanche Citati per quello).

Certo che però non punterei troppo il dito verso il nemico, visto che noi dobbiamo sorbirci i pipponi inconcludenti di Baricco (quello sì l'ho letto, e ne porto ancora i segni).

Occam ha detto...

a DFW - grande aedo del genio letterario di King et similia - l'articolo di Citati non sarebbe piaciuto affatto

Enrico Maria Porro ha detto...

@jack skellington e carmen: bentornati su ppr. era un po' che non vi si leggeva. spero tutto bene.

Enrico Maria Porro ha detto...

io di faletti ho letto solo io uccido e di conseguenza è come se avessi letto tutto il resto.

x ha detto...

Nella prevista stoccata difensiva di Faletti (andata in onda durante una intervista alle Invasioni Barbariche) l’ex comico ora giallista di successo sostiene che la critica spesso tarda a distribuire i giusti riconoscimenti che invece il mercato riconosce all’istante (e via con l’esempio abusato di Totò).

http://www.mantellini.it/?p=18548#comment-82793