I vecchi aficionados di PPR ricorderanno, un paio d'anni fa, la nostra battaglia a favore delle quote rosa all'interno delle redazioni dei giornali. Il problema è tornato d'attualità.
Riportiamo dal blog Femminileplurale:
Questa è la situazione della stampa nazionale italiana (fonte FNSI).
5: donne direttore di quotidiani (113 gli uomini).
5: donne vicedirettore di quotidiani (99 gli uomini).
67: donne redattore-capo nei quotidiani (477 gli uomini).
65 per cento: donne giornaliste rimaste dentro le aziende editoriali a seguito di stati di crisi. Tra queste, solo il 30 per cento ha un contratto. Tutte le altre sono precarie.
Fino al 40 per cento: gap di stipendio tra giornalisti uomini e donne.
Tirando le somme:
In Italia il quarto potere è in mano agli uomini in percentuali addirittura superiori a quelle che ci sono in politica. Questo giornalismo è mutilato, è un giornalismo a metà.
Non a caso, le donne italiane si stanno allontanando dalla lettura dei quotidiani:
Corriere della Sera: donne che leggono il quotidiano: 25 per cento in meno.
La Repubblica: donne che leggono il quotidiano: 15 per cento in meno (fonte Audipress periodo II/2011).
Proposta:
Le giornaliste tedesche si sono unite per ottenere almeno il 30 per cento dei posti di direttore e caporedattore nelle testate giornalistiche entro i prossimi 5 anni.
Facciamolo anche noi, coordinandoci con loro:.
Gabor Steingart, direttore del quotidiano economico Handelsblatt, si è impegnato a riservare a una donna un posto su tre nei vertici del giornale: invitiamo direttori ed editori a seguire il suo esempio.
Chiediamo alle rappresentanze sindacali, alle CPO, di agire concretamente affinchél’informazione rappresenti donne e uomini, e non solo uomini.
postato contemporaneamente da
Giovanna Cosenza
Loredana Lipperini
Manuela Mimosa Ravasio
Lorella Zanardo
6 commenti:
sacrosanto... a parte Marione io metterei tutte donne direttrici!
Mah... Ok che non sono una donna, ma qualcosa mi sfugge... Per me un giornalista è bravo o no indifferentemente dal suo sesso, anzi una persona in generale. Il mondo per me si divide in altre categorie che in maschi e in femmine. Ci sono pessime donne (e alcune sono giornaliste) e ottimi uomini.
Che poi le donne leggano meno i giornali perché ci scrivono poco le donne mi sembra un delirio. Anzitutto perché è così da sempre, anche durante i famosi anni del femminismo.
Dopodiché ripeto, magari dico così perché sono uomo e se fossi donna la penserei come queste firmatarie
La penso come Gabriele. Non vorrei essre tacciata di "altrismo" quelli che il problema è un altro. Penso cmq che lo sia. In tutte le professioni (tranne che nell'insegnamento, dove proprio pochi giorni fa si lamentava la mancanza di insegnanti uomini). E allora davvero il problema è un'altro: i servizi che mancano, soprattutto quando si hanno dei figli.Non a caso, come sempre, nei paesi dove la parità esiste davvero (i soliti Paesi scandinavi) le donne "in comando" sono numerose. Ma la parità non si impone per decreto... si crea nella società. Siamo non indietro, di più.
La differenza invece si nota eccome a partire dalla scelta delle notizie dalla loro impostazione e dall'importanza che ne viene data. Non per essere monotona ma probabilmente quel articolo di Aquaro di pochi giorni fa "ciao maschio, le donne diventano capofamiglia" una donna lo avrebbe commentato in maniera completamente diversa e soprattutto prendendo spunto per una riflessione seria. Ma la cosa che a me fa più incazzare e che qualsiasi conquista fatta sembra sempre una gentile concessione da parte maschile come questa storia delle quote rosa prima in parlamento adesso nel giornalismo. Dateci tutti i servizi che ci servono per la famiglia e poi altro che 30% ci prendiamo!
io non sono per niente convinta che i giornalisti sono tutti maschi perché loro sono più bravi, anzi. il fatto è che nelle stanze dei bottoni ci stanno loro e continuano a tramandarsi lo scettro tra di loro, alla faccia della diversità. Io ho letto l'articolo del Time, e non per Aquaro, ché se fosse stato per lui l'avrei scambiato per una roba da cestinare, e invece era una riflessione sociologica seria e sensatissima, che lambiva l'economia e tanto altro. E invece ci mettono lui a banalizzare tutto. Ora, con quello che costa un corrispondente, siete davvero convinti che non ci sia una donna capace di eguagliare Aquaro?? Veramente credete che Aquaro ha sbaragliato una donna per arrivare dov'è arrivato? non direi. Vero, i servizi mancano. Ma manca anche la volontà di accettare che le donne sono buone quanto gli uomini a fare di tutto, e se lo fanno a modo loro tanto meglio, visto il mondo di m. in cui secoli di potere esclusivamente maschile ci ha portato. Vogliamo solamente lo spazio che ci spetta, tutto qui.
Quindi quando una donna scrive un pezzo pessimo è solo perché è stata obbligata a scriverlo così da un cattivone di capo maschio? Molto interessante
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