dopo il ciclone Serra, oggi un altro dei nostri beniamini ci lascia con l’amaro in bocca.
Il pezzo di Bartezzaghi “Lacrime e best seller” (pag. 51) non mi è piaciuto per niente.
Bartez prende spunto dalla presentazione dell’ultimo libro di Gramellini a Che tempo che fa… per parlare del dolore personale raccontato nei libri facendo poi una carrellata dei libri e degli autori più famosi che hanno utilizzato la scrittura come mezzo di liberazione e finale accettazione del dolore stesso.
Le considerazioni di Bartezzaghi rimangono molto nebulose e non si capisce dove l’articolo voglia andare a parare. Trovo però questa frase:
“L’affinamento dell’industria del dolore prevede ora il libro come oggetto transazionale. Scrivo il dolore, così in Tv vado a parlare del libro”veramente offensiva nei confronti di chi per tradurre in parole il proprio dolore deve aver faticato non poco, costretto a rivivere e rielaborare fatti ed emozioni personalissime.
Io ho visto l’intervista a Gramellini, a stento tratteneva le lacrime e parlava con il magone in gola, non credo che abbia scritto il libro per business e ne ammiro il coraggio per aver reso pubblico qualcosa di così personale.
Bartez oggi non siamo proprio d’accordo!
Ilaria
12 commenti:
se ci dobbiamo schierare, io che adoro GRAM e commento ai suoi BUONGIORNO come "granatina", a 'sto giro dico che Bartez ha ragionissima.
Troppa autoreferenzialità...eppoi dai, come non scivolare inevitabilmente dai buoni sentimenti alla tanto vituperata TV del dolore??
Sarà il giorno nero di Rep, ma ero d'accordo con Serra e sono d'accordo con Bartez. Credo che Gramellini con la pubblicazine di questo libro abbia deciso di fare una seduta di terapia collettiva. Scrivere del dolore è difficile e ognuno ha i suoi modi. Concita (senza H) ne scrive nel suo mirabile modo ogni volta (il suo libro sul commiato e la morte è il mio livre de chevet) e Gramellini lo tratta molto personalmente con il suo stile. Non credo che abbia fatto la fila in tutte lel trasmissioni Rai per parlarne. In ogni caso se il libro è ben scitto e vende non vedo quale sia il problema. La TV del dolore ha reso questo sentimento spettacolo senza approfondimento, vivaddio che qualcuno ne scrive scavando.
Oooops ero d'accordo con Ilaria, invece ... e l'ho pure motivato. Scusate è venerdì pom e la mia mente è già altrove.
A me il pezzo è piaciuto, anche se non ho trovato niente di male nell'operazione di Gramellini, e lui mi è sembrato molto sincero
(non ha voluto rovinare il finale, ve lo rovino io: la madre aveva il cancro e si è buttata dal quinto piano)
Kriss scrivi delle cose sacrosante! Non è che adesso per colpa delle defilippi, venier, barbaredurso ecc... non si può più parlare e scrivere di dolore e magari commuoversi anche! Sì è un libro di terapia che servirà probabilmente anche ad altri.
@ Anonimo delle 15.32
detto cio', motivo in piu' per GRAM per evitare la marketta da Fazio.
Non ho capito perchè "è un motivo in più" e non capisco questa storia delle "markette". Allora nessuno fa più promozione di libri, dischi o film perchè sono "markette"? Allora metà delle trasmissioni (Fazio ma anche Letterman) devono chiudere. Se uno fa una cosa deve anche cercare di venderla, e come si va nelle librerie a parlare a 50 persone si va in televisione a parlarne con 5 milioni.
Sto cominciando ad averne le tasche piene di questo moralismo da quattro soldi. Mi stanno scocciando anche le proteste per le foto delle modelle mezze ignude e il consueto starnazzo: il corpo delle donne! il corpo delle donne! Anche se vedo che la homepage di Corriere.it insiste sulle storie dei "toy-boy". Sugli uomini che vanno con le donne che hanno vent'anni di meno nessuno dice niente, sulle donne che fanno la stessa cosa si dice che sono delle "cougar" che si prendono il "toy boy". Ma non sono delle stronzate? Ma allora anche Dalla si era preso il "toy boy", e nessuno lo ha sottolineato.
Mi è partito un embolo e non me n'ero accorto?
fabio p. se non ci fossi bisognerebbe inventarti, ma c'è qualcosa che ti sta bene in questo mondo?
sulle markette e sulle cougar sono d'accordo con te (argomento molto abusato anche a repubblica) ma sul corpo delle donne NO e poi NO caro, è il lascito del trombaiolo e quel che è vergognoso è che ormai sembra normale per tutti. Vatti a cercare su yuotube il documentario della Lonardo "il corpo delle donne" dura solo 20 minuti, te lo consiglio vivamente.
Ecco.... fosse solo perchè insegna che mentire spudoratamente ai bambini "per proteggerli" crea danni irreparabili che alcuni superano con successo - anche se con dolore e fatica - e altri ne hanno la vita imbrigliata per sempre, magari senza neanche sapere che è quella roba lì ecco allora dicevo questo libro è altamente meritorio.
@ E ... per l'anonimo dell 15.52 ... l'avevamo capito che si era suicidata anche senza aver letto il libro, non vedo altre motivazioni per nascondere i motivi della morte di una madre. E poi, come dicevo sopra anche questo è opinabile, il bambino all'epoca aveva 10 anni, mica era un infante!
Eh sì, scusa Francesca, ma questo koheminismo integralista non si sopporta più. Facciamo una moratoria:-)eppoi Gram da Fazio è di casa, sarebbe stato veramente strano non parlasse di un suo libro in uscita. O no?
@ fabio p & others
non perdiamo il topic, io resto convinta che Bartez ha visto giusto e condivido l'articolo. punto.
dopodiche la mia massima stima per GRAM non cambia di un filo!
Francesca ma è proprio perchè il libro lo ha scritto Gramellini che bisogna distinguere, se fosse andata Cristina del GF, con tutto il rispetto, i contenuti della comunicazione sarebbero stati completamente diversi.
Eppoi per tornare a Bartez non vedo perché il dolore degli scrittori passati può considerarsi letteratura e questo invece solo spettacolo.
Beh, si vede che sto invecchiando. Ma in genere scrivo delle cose che non mi piacciono, perchè c'è una ragione per farlo.
Non mi viene di scrivere in positivo, del tipo: Bravo George che ti sei fatto arrestare manifestando per il Darfur, oppure Leggete tutti le Navi in bottiglia di Romagnoli sul sito di GQ.
Ma piuttosto (tanto per fare un esempio): Ma chi è l'imbecille che ha inventato il politicamente corretto, il coglione che ha inventato l'espressione "diversamente abile" e il cretino che ha inventato "buonismo"? Tanto per dire.
Posta un commento