sabato 3 marzo 2012

Squadra che vince(va) non si (doveva) cambia(re).

Oggi è in edicola il secondo numero del nuovo “SportWeek” (“SW” per gli intimi). Magari smentirà le impressioni (negative) suscitate dal primo numero che vanno però riferite.

Ormai, come per tutti i collaterali, lo scopo principale è quello di essere un collettore di pubblicità e dopo, solo dopo, ricordarsi di essere anche una pubblicazione destinata alla lettura: di racconti di sport e sullo sport in questo caso.

Il primo impatto non è dei migliori, anche se la qualità della carta esalta un corredo fotografico sempre di alto livello. Al punto che hanno pensato bene di collocare le immagini migliori al centro del giornale, in modo da poter essere staccate e, volendo, conservate.
La rubrica s'intitola “zoom”, peccato però che togliendo il book fotografico si elimini anche l'inizio dell'intervista a Pistorius.

Piacevole la conversazione con l'atleta sudafricano, come pure interessante è la storia di Andrea Pirlo (era la vigilia di Milan-Juventus) e il racconto, dall'interno della Nba, di Danilo Gallinari al quale è dedicata la foto di copertina (qui sotto), una foto “pulita” senza fronzoli.


Del resto si può fare tranquillamente a meno. Segnatamente di quell'intervista che citava Gianni Mura, nei suoi “cattivi pensieri”, con Melissa Satta. Ma per non farsi mancare niente ce n'è anche una con Dolcenera (clima sanremese) passata alle cronache per essersi esibita davanti al papa in abito da sera e senza veli su “Playbloy”. Che poi sarebbe diventata immortale, la Dolcenera dico, se fosse avvenuto il contrario.

Spiace constatare anche la scomparsa della rubrica di dialogo con i lettori, basata su domande relative a record, prestazioni, curiosità che si leggeva avidamente, nonché sulla conferma di un vezzo giornalistico che è quello – in talune testate consolidato – di evitare di aggiungere il proprio indirizzo di posta elettronica o, se più multimediali, l'account Twitter. Non che siano obbligati, ovviamente, ma negarsi all'interazione con i lettori mi sembra ormai anacronistico.

In conclusione: varrà la pena, oggi, di acquistare “la Gazzetta dello Sport” con “SW”? Credo di sì, tutto sommato. Per una controprova, perché non è detto che sia sempre buona la prima e poi per ringraziare – in un certo senso – la “rosea” per la bellissima prima pagina di ieri dedicata a Lucio Dalla. Emozionante. Chi ha avuto l'idea è un genio.

3 commenti:

mmc ha detto...

Ma il refuso "Playbloy" è voluto? O è solo un altro modo per stuzzicare noi attenti controllori di prodotti tipografici?

Frank ha detto...

@mcc, ahimè si tratta proprio del classico refuso dovuto ad una mancata attenta rilettura. Ma stavo pensando ancora al lato B della Setta...

melissa ha detto...

@frank: hai commesso un refuso nello scusarti di un altro refuso...setta anzixchè satta...