Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Ciao Pazzo,
scommetto che questo numero di Repubblica non ce l'hai. O lo hai comprato anche tu?
Io avevo vent'anni e mi ricordo bene l'acquisto di questo numero.
Un minimo di storia. Come se fosse ieri (o come se fosse antani)
Nel 1982 avevo vent'anni e leggevo La Repubblica in contrapposizione con la lettura di casa (la busiarda).
Ogni qualvolta c'era sciopero, Il Male ne approfittava per uscire con le copie "fake". Straordinarie, la gente sull'autobus allungava il collo incredula sui titoli del Corriere o della Repubblica.
Anch'io quel giorno li' ci sono cascato.
To' che strano, c'è sciopero e c'è La Repubblica. Ah, è in fomato ridotto.
Cosa? la benzina a 1500 ma siamo matti?
Poi all'interno la pubblicità per la Lancia Trevi: un giorno con Lancia. Ma non di più.
Poi la terza pagina di Biagi che attacca Scalfari..
Ma erano tutti impazziti?
Questo approfittare dello sciopero, da parte di quelli del Male, allora lo facevan tutti, era una genialata.
Ciao Enrico e grazie per il tuo sito, sempre pieno di curiosita' per tutti.
Lorenzo.
3 commenti:
OT
Scusate ma il signor Sofri che scrive un libro su piazza Fontana? E se la prende con il film che racconta di un commissario che lui ha fatto uccidere (secondo una sentenza definitiva)? Non farebbe più bella figura a stare zitto?
quoto e straquoto, vergogna!
Sul sito www.43anni.it AS produce un pamphlet di oltre cento pagine teso a bastonare il volume di Cucchiarelli e a spendere avvelenato sarcasmo nei confronti di Giordana.
Quel giorno di dicembre del 1969, secondo Giordana e Cucchiarelli, alla Banca Nazionale dell'Agricoltura esplosero due bombe. Una a basso potenziale (portata da un anarchico) e l'altra fascista tesa a uccidere. Per Sofri il libro di Cucchiarelli è ridicolo e il film «pur risparmiandosi l'oltraggio postumo» di immaginare una compartecipazione anarchica o sporcare la memoria dell'anarchico Pinelli "suicidato" in una stanza della questura di Milano a oltre due giorni dalla strage, sbagliato.
L'esegesi dell'invettiva sofriana sulle pagine di Repubblica (che pure con Eugenio Scalfari) aveva benevolmente presentato "Romanzo di una strage" è affidata a Miguel Gotor che giudica "fondate" le critiche di Sofri allo studio di Cucchiarelli, concede che l'ex leader di Lotta Continua commetta un errore di "leggerezza" nel considerarlo «un libro di storia» (è in realtà un'inchiesta giornalistica dice Gotor per «l'uso e l'abuso che l'autore compie di fonti anonime non verificabili»).
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