Sei anni dopo la vergogna giudiziaria e giornalistica di Rignano (con l’eccezione di Claudio Cerasa del Foglio e di Carlo Bonini di Repubblica), si scopre che in quella scuola non era successo niente. I magistrati, intanto, perquisiscono i calzini di Criscito per un reato eventualmente commesso due anni fa. I giornali impazziscono, tornano ai tempi di Calciopoli. Repubblica pubblica già pezzi sul nuovo allenatore della Juve. Il Corriere titola, testuale, “Berlusconi morto a due passi da Palazzo Chigi. Ma è solo una statua di silicone”. Solo. Questo sul primo giornale italiano, felice per il resto di continuare la crociata nerasurra. C’è Grillo. C’è Di Pietro. C’è un paese affetto da Travaglio. Portineria più bar dello sport, con il povero Monti che non sa più che pesci prendere. In tutto questo c’è Massimo Moratti a chiudere il cerchio di un paese senza speranza. Ha appena assunto come direttore generale della sua Inter, Marco Fassone. Sapete chi è Marco Fassone? Il direttore marketing della Juventus di Moggi e Giraudo. Quelli erano criminali o siamo un paese da operetta? La seconda.
martedì 29 maggio 2012
I giornali in stato confusionario.
Questo il pensiero nauseato di Christian Rocca sulle ultime ore di giornalismo italiano:
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1 commento:
Se lo siamo è per colpa pure di SB, ma questo Rocca non lo scrive. E poi Fassone non risulta impelagato in faccende oscure, quindi?
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