C'è il Corvo, caccia al Corvo, forse il Corvo era il banchiere, no hanno arrestato il maggiordomo del Papa, il Corvo era lui. I giornali sono pieni di Corvi che volano, e non c'è un Cane che spieghi cosa c'entrino i Corvi con le storie di documenti. Beh, in realtà non c'entrano niente, visto che propriamente si parla di Corvo quando ci sono questioni di lettere anonime. Ma resta il fatto che ci sarà stata molta gente che in questi giorni si sarà chiesta: ma perchè questi esagitati parlano di Corvi? Potremmo anche lanciare un concorso. Ma ecco la risposta: viene tutto da un film del 1943 di Henri-Georges Cluzot, che raccontava la storia vera di una cittadina messa a subbuglio dalle lettere anonime di uno che si firmava, per l'appunto, "Il Corvo", da cui il titolo del film. E dopo sessant'anni i titoli dei giornali continuano a fare riferimento a un film (bello, peraltro) che ormai nessuno ricorda più.
Fabio P.
2 commenti:
Mi permetto di aggiungere che la storia vera è ben narrata nel libro "Le calligrafie del corvo" di Francette Vigneron e che la vera autrice di queste lettere anonime si firmava "L'occhio di tigre" (poi ovviamente il film sfrutta la storia vera come spunto, cambiando nomi alle persone ed alla città)
Ottimo Fabio P, tra l'latro bellissima locandina, di cui vorrei peraltro ricordarmi l'autore ;-)
Ehm, per la cronaca il regista si scrive Clouzot con la U ;-))
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