lunedì 7 maggio 2012

Non ce ne voglia Concita ma l'Unità ci piace di più così.

Il nostro MUDD ha vivisezionato il primo numero della nuova Unità e ha riportato quanto segue:

Da perfetto centrista, il direttore Claudio Sardo - lanciatosi nel restyling come tutti i direttori appena insediatisi - non cancella il fascione rosso sotto la testata MA ANCHE sì: mantiene l'elemento grafico (quello dal quale oggi troneggia Prezzemolino Saviano, come prontamente notato su Ppr) ma non la frase virgolettata introdotta a suo tempo da Antonio Padellaro e mantenuta, dopo uno stucchevole dibattito sortito appena dopo la nomina di Concita De Gregorio, nel nuovo costosissimo formato spagnoleggiante voluto dalla Dolce. Resta altresì la dicitura «quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel 1924» appena sotto la testata a accanto a una bandierina tricolore che fa tanto Secolo d'Italia. Di Gramsci è anche la frase esergo in rosso in alto a destra, sugli indifferenti: domani scopriremo se è un elemento fisso o a rotazione, nel qual caso si sarà mantenuta la scelta di una frase al giorno introdotta col fascione di cui sopra.


Altre considerazioni (© GM):

• La grafica è molto pulita, e in alcuni elementi (dai boxini alla fascetta passante in alto che indica le sezioni del giornale) richiama la precedente impostazione. Dal Secolo XIX e dalla Stampa, si riprende l'uso di riportare il nome dell'intervistato in corpo ben più grande del giornalista che firma l'articolo: il risultato (vedi Franco Marini a pagina 4) è confondere il lettore. Questione d'abitudine;

• Incomprensibile - ma forse è un refuso nel master che è stato ripetuto per default in tutto il giornale - la punteggiatura nella data in alto (es: l'Unità lunedì 7, maggio, 2012);

• I ritratti scontornati di rubrichisti e opinionisti esondano dalle pagine dei commenti a tutta la foliazione, ridotta a 28 con un bell'effetto vintage;

• Nelle edizioni "periferiche", tipo quella Sud e Isole, le scale di grigio rendono poco leggibili alcuni sommari che nella versione full color invece si distinguono perfettamente: è una evenienza alla quale forse i grafici non hanno pensato ma si può sempre rimediare;

• Pubblicità: discreta la raccolta (da confermare anche dopo il numero del restyling, solitamente ambitissimo dagli inserzionisti), dalla finestrella in prima e tutta l'ultima con Montepaschi; poi due quarti pagina e due intere.

• Prezzemolini a parte, bella anche la vetrina della sezione «U:» (che almeno dalle anteprime di riforma grafica anticipate nei giorni scorsi, da domani dovrebbe godere anche di un richiamo in prima) con fotone verticale a tutta pagina e titolo sovrapposto; opinabile la scelta del sommario in basso: pur di non risultare sovradimensionato visto il numero di pagine (4 più il palinsesto), le tre righe sottolineate inglobano anche i richiami di Sport.

In conclusione: non ce ne voglia Concita ma l'Unità ci piace di più così. Però, per dire che «è tornata grande» aspettiamo anche un incremento dei contenuti e magari qualche firma "di grido" in più. 

MUDD

8 commenti:

Frank ha detto...

@MUDD, impeccabile.
Non ho ancora potuto sfogliare "l'Unità", ma evidentemente l'hai fatto tu anche per me.

gabri ha detto...

a dire il vero anche con Concita era tornata grande. e lo era rimasta per molto.

Mauro ha detto...

D'accordissimo con Gabri. Concita - almeno per i primi anni - era riuscita a fare un giornale interessante, pieno di contenuti a dispetto del formato. Il nuovo formato è senza dubbio gradevole...ma i contenuti sono più importanti del contenitore. E lì, il giudizio, per il momento è sospeso. Già il titolo di questa mattina, ad esempio, non mi è piaciuto molto..

Anonimo ha detto...

E inoltre è sparito il fascione rosso ...

mmc ha detto...

A proposito della "bandierina", le proporzioni non sono corrette: il rapporto altezza:larghezza dovrebbe essere 2:3, invece di 1:2.

gabri ha detto...

ricordo che appena Concita divenne direttrice iniziai ad acquistare l'Unità oltre a Repubblica poi a sbirciare anche nel sito, tutti i giorni aspettavo l'editoriale del direttore. a ciò che dice Sardo non sono molto interessato.

MUDD ha detto...

gabri, hai ragione. sardo parla il politichese, e in particolare nella declinazione del "capo": tessere la nuova trama che vuole l'Udc e in genere l'ala moderata organiche al Pd (proviene dal Messaggero casiniano-caltagironiano).
l'editoriale della Dolce Concita (Il Filo Rosso) tra l'altro superava spesso i 300 commenti ed era una piazza di discussione accesa ma mai sbracata.
inoltre nel dibattito sulla sinistra (ricordo i contributi di reichlin) e in alcune campagne (vedi quella per restituire un monumento all'Aquila - non ricordo quale - dopo il terremoto) concita vedeva lungo.
la mia era una riflessione soprattutto grafica.

UPDATE la sezione «U:» viene richiamata nel colonnone a destra e la frase del giorno in alto a destra è a rotazione. dunque - come notato dall'Anonimo - possiamo dichiarare ufficialmente scomparso il fascione rosso. la bandierina? si poteva evitare, lo sappiamo che siamo in italia... o è una risposta alla bandiera europea affiancata al tricolore sotto la testata del nostro Nemico?!?

Frank ha detto...

Dal punto di vista grafico è interessante, ma il "filo rosso" di Concita era insostituibile e il giornale aveva una valenza diversa, quasi fosse un contenitore di entusiasmo. E i contenuti - come ricordato da Mauro - sono sempre più importanti del contenitore. Velo pietoso sul direttore.