giovedì 14 giugno 2012

Il partito dei republicones.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Pazzo,

mai come ora, dopo aver visto il reportage sulla "repubblica delle idee" questo post de Linkiesta mi è sembrato calzante e stridente allo stesso tempo. Mi vengono i brividi al solo pensiero. Ma non ci è bastato il demiurgo (peraltro bello cotto e fuori di testa) degli ultimi 20 anni? E scusate se è poco.

E per tornare al Partito di Repubblica (PDR ?????:-)) di cui ogni tanto si ventila, riferendomi al post "Una Home Page ispirata" ... ecco avrei umilmente da sottolineare che prima imparate, vi impegnate, provate a fare un giornale migliore, in tutti i sensi; e poi ..... ma molto poi potrete fare i politici, perchè di questo si tratta. Non prendiamoci per i fondelli.

Stanno veramente esagerando e confesso che leggere Repubblica ultimamente mi fa venire l'orticaria, tranne che per alcuni isolati ed ispirati interventi.

Mi è stato insegnato che il giornalista è il "guardiano del potere" non il suo sponsor, o amico di merende, o compagnuccio della parrocchietta.

Per ciò che riguarda i passati endorsment del mio (ex) amato quotidiano io ricordo solo cocenti sconfitte. Iniziando da De Mita (De mita, a ve lo ricordate? l'intellettuale della Magna Grecia che parlava italiano peggio di un tunisino appena sbarcato), per continuare con Prodi e poi D'Alema (brrr) e Veltroni. Purtroppo il povero Pigi Bersani non se lo filano proprio. A loro piace tanto, ma tanto Monti.... una così brava persona e capace, distinta e riservata (riecheggiano le parole di nonna buonanima quando parlava del direttore di banca).

Eviterei dunque sbilanciamenti in campi non attinenti e continuerei a fare il mestiere di giornalista al meglio per guadagnarmi quell'eurino che ogni giorno i lettori (bontà loro) devolvono .

Scusa il pippone, ma non ne posso più.

Kriss

5 commenti:

gpp ha detto...

Eh Kriss, ti dò ragione in pieno, e ti informo che l'"eurino" di cui parli è aumentato del 20% da un bel po'.
Vorrei anche dire una cosa. L'impostazione dell'evento sa molto di "vecchio". Quando ho visto la preparazione della classica sala: tavolone sul palco, schermone gigante dietro, file ordinate di poltroncine in platea (ovviamente con le prime riservate ai notabili, ca va sans dire) mi sono cadute le braccia, e altri parti anatomiche. Spero vivamente di essere smentito dalle Idee con la I maiuscola lette e rilette in questi giorni, ma sono scettico. Aspettiamo. Come diceva Totò, alla fine "è la somma che fa il totale".

Frank ha detto...

"Mi è stato insegnato che il giornalista è il "guardiano del potere" non il suo sponsor, o amico di merende, o compagnuccio della parrocchietta".
Sono in ritiro pre-partita, però trovo modo di quotare in pieno. Quanto ho estrapolato rispecchia in pieno il mio stesso pensiero (forse cattivo pensiero, parafrasando il maestro Gianni Mura).
@gpp, si spera che prevalgano le idee, perchè quelle conterebbero e non il contenente. La sostanza sulla forma, l'essere sull'avere.
Buona partita a tutte e tutti, anche se 4 cartellini gialli nella prima partita di un torneo rischiano di pesare tantissimo.

anna ha detto...

sì, e magari sbaglio l'orizzonte, ma in questi anni la presa di posizione nettamente contro quello sfascio etico, politico, morale della destra e del suo capo da parte di Rep.it, mi è parso andasse ben oltre un giornalismo che facesse il "guardiano del potere".
E ci andava bene, credo.
Ora, non tanto velatamente, imboccano, con questa kermesse, una nuova presa di posizione, ma sempre oltre un giornalismo che faccia "il guardiano del potere", appunto nell'altra strada.
E non ci va più bene. Sbaglio?

Anonimo ha detto...

Tanto per dimostrare che la politica è una cosa seria, intanto il CdR di Repubblica ha proclamato 5 giorni di sciopero, proprio mentre la festa è al suo culmine.....
Perché mentre il giornale pensa al "new deal" per il Paese, dentro pratica un old deal.
Sempre vero il detto "cuore a sinistra, portafogli a destra".
Rastignac

Frank ha detto...

@Rastignac, queste sono le testimonianze che m'interessano.
Condivido interamente la desolante, ma vera, considerazione.