venerdì 22 giugno 2012

Quella volta di Sandro Viola ai PPR+.

Un anno veramente orribile per la grande famiglia di Repubblica e per Eugenio, che ha sofferto la perdita di tanti amici.

Bello e commovente il ricordo di Scalfari dell'amico Viola e altrettanto emozionante quello del grande Bernardo Valli.

Curioso, invece, che la biografia di Viola sia stata sintetizzata in 6 righe.

A me Viola è sempre piaciuto per la chiarezza espositiva con cui riusciva a far capire al lettore le complesse questioni di politica estera. Uno stile di scrittura pulito e assai curato che rendeva la lettura dei suoi pezzi sempre molto gradevole.

Per chiudere, mi piace ricordare che Viola è stato candidato una volta al sondaggio PPR+, nel mese di agosto del 2010, per un commento su un tema molto caro ai feticisti di questo blog e ripreso oggi da Stefano Malatesta nel suo articolo.

Riporto, dal post dell’epoca, la motivazione della candidatura:

"Un sorprendente articolo di uno dei senatori della Repubblica dà visibilità a un tema confinato nelle pagine di questo blog: l’ipertrofismo del giornalismo politico italiano incline alla raccolta incessante di dichiarazioni sterili, chiacchiericcio vacuo, retroscena dal fiato corto. Sovrabbondanza di virgolettati e dietro le quinte, ma pochissima sostanza. Viola accusa i giornalisti politici di essere una nomenklatura, affermazione forse eccessiva ma la corresponsabilità dei giornali nella piega deteriore che la politica politicante ha preso in Italia è reale".

Un atto di accusa anche al proprio giornale, a conferma di quell’indipendenza caratteriale vividamente descritta oggi dai suoi amici.

Gli sia lieve la terra.

Barbapapà

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