Ecco gli articoli da votare per le due categorie, in rigoroso ordine cronologico.
Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla foto della gamba tatuata.
Buona lettura e buon voto!
Paolo Rumiz, articolo del 5 aprile Jugoslavia, quella notte di neve e stelle in cui cominciò l'assedio. Vent’anni fa le truppe serbo-bosniache iniziarono l’assedio alla città di Sarajevo. Rumiz ritorna con la memoria alla sera in cui tutto iniziò, riportandoci con il suo stile narrativo coinvolgente all’atmosfera di quelle ore di irreale quiete. E ricorda le ragioni di quel conflitto. “Non c'entravano niente la nazione, la religione, il sacro suolo. Lo scontro etnico e tribale era una fandonia per i giornali stranieri. La verità era che un'accolita di politici-ladri, di fronte alla bancarotta della Jugoslavia, aveva intuito di poter trovare nella guerra un'occasione unica: evitare la resa dei conti e persino di rubare di più, raschiare il barile fino in fondo”.
Maurizio Crosetti, articolo del 7 aprile Torino, l'uomo vestito per uccidere tutti i misteri di un killer fantasma. MUDD e Frank segnalano questo bel pezzo di Crosetti sul criminale che ha tentato di uccidere Alberto Musy, capogruppo UDC al Comune di Torno. Un grande Crosetti che, con tono da consumato narratore, descrive la presenza del Male nelle nostre città. “Il Male ci cammina accanto in una mattina di sole, nel primo giorno di primavera. Non ha fretta. Né alto né basso, più grasso che magro, ha un passo deciso, ritmico come le sue mosse, come i piani che architetta, insegue, realizza nella normalità che lo circonda e lo impregna. Il Male si copre il volto ma non si nasconde, è anzi tra noi, forse è uno di noi. Sta andando a uccidere un uomo, che poi non ci riesca è solo un caso, una via traversa del destino.”
Francesco Merlo, articoli dell’8 aprile Le lauree in canottiera e del 12 aprile The Family Quando la politica è un affare per figli, parenti e amici. Ironico e sferzante Merlo volge il suo sguardo alle imbarazzanti peripezie della famiglia Bossi. Esilarante il ritratto della Bossi Family: “A Gemonio infatti casa Bossi è più napoletana di casa Cupiello, che in fondo è solo teatro. E gli affiliati e i compari sono più cosca nella Brianza che nella Corleone di oggi. Solo a Gemonio e non più a Passopisciaro potete stipare, in uno stesso camper, il padre bauscia in canottiera e la mamma "mavara" che prepara la teglia di polenta ma ogni tanto molla sganassoni ai ragazzi e la sera si dedica ai riti magici. E, nei sedili di dietro, tanti figli mammoni, tonti e spacconi, che mostrano il petto alle ragazze ma, ad ogni sorpasso, fanno il gesto dell' ombrello e le corna”.
Curzio Maltese, reportage sulla Lega avviato l’11 aprile con Il dubbio dei padani. Il ritorno di Maltese sulla scena politica. Dopo essersi riposato a lungo tra gli agi di Largo Fochetti ed il comfort delle sale cinematografiche, finalmente il grande Curzio ritorna sulla strada per fare ciò che gli riesce meglio: raccontarci la politica e la società italiane. Con intelligenza e acume Maltese ci racconta, in una inchiesta a più puntate, il tramonto dell’epopea bossiana e le tensioni interne al disorientato corpaccione leghista. Bentornato Curzio!
Michele Serra, l’Amaca del 12 aprile. Serra scatta un’impietosa fotografia del ventennio leghista e pone un quesito d’attualità: “Se "il popolo" è quello cristallizzato negli anni dal leghismo, come si fa a fidarsene, e a volerlo al potere?”. “(...) come ha detto ieri Serra in un'amaca da PPR+ la vera vergogna non è adesso, la vera vergogna dura da 2 decenni di celodurismo, di medi alzati e di vanto dell'ignoranza e di irrisione dello Stato, di istigazione e apologia di reato” (kriss)
Gianni Mura, Sette giorni di cattivi pensieri del 15 aprile. Muore sul campo il giovane calciatore Piermario Morosini. Gianni Mura dedica al tragico evento una bellissima puntata della rubrica domenicale. “Ma è proprio una malinconica dolcezza che si trova nelle foto di Morosini, e non è presentimento, no, è cognizione del dolore. Non ci può essere presentimento a quell’età. Ma coscienza e cicatrici, sì”. “FUI: sono i capolettera del bellissimo Settegiorni di Cattivi Pensieri (da PPR+) dedicato a Morosini. Casualità?” (MUDD). “Un bel pezzo” (mmc). “Sarebbe stato da PPR+ ancor prima di leggerlo per intero conoscendo l'argomento trattato e, tramite i suoi scritti, conoscendo la sensibilità e lo spessore morale di Gianni Mura”. (Frank) . Citazione anche per l’articolo del 29 aprile Caro Guardiola ci lasci perdere “(...) la bella lettera aperta a Pep Guardiola che merita certamente la segnalazione come PPR+ e il voto sempre altissimo che meritano i suoi irrinunciabili “cattivi pensieri” domenicali”. (Frank)
ellekappa, vignetta del 26 aprile. Strepitosa e sconfortante fotografia della natura degli italiani scattata dall’impareggiable Ellekappa. “da ovazione” (Michele)
Emanuela Audisio, articolo del 30 aprile Un pugno per sempre. Ogni tanto la sezione sportiva di Repubblica riesce a distogliere lo sguardo dall’onnipresente pedata (copyright: il mitico Aldo Giordani) e a rivolgerlo verso altri sport, altre pagine storiche con implicazioni politiche. Come nel caso della bella intervista di Nostra Signora dello Sport, Emanuela Audisio, al mitico John Carlos, protagonista del famoso pugno chiuso esibito durante la premiazione alle Olimpiadi di Messico '68. Una intervista intensa ad un uomo tosto e mai domo.
Francesco Merlo, articolo del 14 aprile Una cartolina da Roma firmata Woody Allen. Ogni tanto anche il grande Merlo, come Omero, sonnecchia. Si veda il caso del pezzo sul poco riuscito film di Woody Allen su Roma, articolo che ha raccolto pareri contrastati e alcune critiche severe. “eh, beh anche i migliori sbagliano ... ma poi sinceramente non ho capito perché ha dovuto/voluto scrivere quel pezzo, mah?” (kriss)
Rosalba Castelletti, articolo del 15 aprile Ecco i 50 giochi all'aperto ricetta anti-divano per piccoli. Nel passare le consegne alla sua sostituta, Franceschini deve essere stato inflessibile: mai parlare di quanto accade in Gran Bretagna sul versante politico-economico-sociale. Rosalba si è prontamente allineata, ahinoi.
Maria Novella De Luca, articolo del 21 aprile Matrimonio all'italiana ora la più ricca è lei. Consueta, dimenticabile analisi sullo stato del matrimonio.
Enrico Franceschini, articolo del 22 aprile I ribelli degli spiccioli. Poderosa inchiesta del corrispondente londinese sul fastidio causato dalle monetine, da cui avrebbe preso il via un movimento britannico che ne propugna l’abolizione. Bah!
Angelo Aquaro, articolo del 25 aprile Una vita al massimo. Inutile ripresa di un articolo dell’Economist sulla presunta panflazione “quel meccanismo perverso per cui il mondo che ci circonda sta diventando sempre più grande”, a partire dalle taglie dei vestiti. Che dire?
Concita De Gregorio, articolo del 29 aprile La lezione di Guardiola: addio calcio, per un po'. Niente da fare. Oramai quando si parla di Spagna e di Catalogna si deve obbligatoriamente passare per Concita. Alla sua seconda, superflua incursione sportiva, la dolce prestigiosa firma ha sentito l’irresistibile impulso di raccontarci l’addio di Guardiola al Barcellona. A noi sportivi avevano già detto tutto, da par loro, Maurizio Crosetti e Gianni Mura. E scusate se è poco...
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Si ringrazia Barbapapà per la collaborazione ai testi e alla selezione degli articoli.
7 commenti:
Mi si cita un mito come Aldo Giordani? Bellissimo.
Caro FS, Aligi Pontani ha scritto sul sito un bel pezzo sugli interessi televisivi che dettano legge anche in casa Uefa. Sarebbe opportuno riprenderlo con elogio al bravo AP.
Eh sì, caro Frank, Aldo Giordani fu un punto di riferimento assoluto per gli appassionati di basket.
Un grandissimo giornalista, con una competenza mostruosa ed una passione sconfinata.
Il suo nome, per me, è associato ai bellissimi ricordi del basket italiano degli anni Ottanta e primi Novanta, quando leggere SuperBasket era un must.
Altri tempi.
io aldo giordani (papà di claudia) lo leggevo sul guerino. praticamente, le quattro cinque pagine che, fine anni settanta, il guerino dedicava al basket erano tutte quante opera sua.
eccomi qua. un altro feticista di super basket. credo di averne ancora un paio di annata in cantine. mitico giordani.
Simmenthal Milano, Ignis Varese, Oransoda Cantù, Eldorado Bologna, All'Onestà Milano, Reyer Venezia, Snaidero Udine...
Come già osservato, il Guerino dedicava ampio spazio al basket e anche la Rai (domenica pomeriggio alle 15:00 la diretta sportiva). Io tifavo Simmenthal,trovavo mostruosamente bravo Ken Morse, adoravo Meneghin, Masini, Recalcati, Marzorati. Insomma: gli anni '70.
intendi bob morse...
Certo Anonimo. Non capisco da dove sia uscito quel "Ken".
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