mercoledì 18 luglio 2012

Dovere di cronaca, diritto di replica.

Riassumiamo la vicenda Coen-Hollande per chi ancora non la conoscesse, ma soprattutto la riassumiamo per Dovere di Cronaca

Il republicone Leonardo Coen ha pubblicato, domenica sera, un post su Blogtrotter, il blog che tiene su repubblica.it, snocciolando tutta una serie di dati relativi alle opere che François Hollande avrebbe messo in atto durante i suoi primi 60 giorni di presidenza francese.

Non l'avesse mai fatto. La blogosfera tutta gli si è scagliata contro accusandolo di aver copiaincollato un articolo scritto da un altro, spacciandolo per proprio, e in contemporanea di aver pubblicato una serie di bugie colossali senza neanche preoccuparsi di verificare l'attendibilità della fonte.

Eloquente la raffica di accuse che Paolo Attivissimo gli lancia sul suo blog Il Disinformatico:
La cosa più vergognosa e patetica è che Leonardo Coen, sul suo blog targato Repubblica, non solo ha copiaincollato pari pari il post senza verificarne il contenuto, ma non ne ha neanche riconosciuto la fonte originale, spacciandolo invece per farina del proprio sacco mentre fa la morale agli altri. Complimenti per la splendida dimostrazione di deontologia giornalistica. 

Nelle redazioni serie, chi ruba gli articoli e non fa il benché minimo sforzo di verifica di quello che ha rubato si manda a casa e si cancella dall'elenco dei collaboratori. Sarà interessante vedere cosa farà Repubblica. 

L'articolo di Coen è stato riscritto per far sembrare che il furto del post altrui non sia mai successo e che Coen non abbia mai abboccato. Non una parola di rettifica o di scuse; non una riga di ammissione di aver copiato spudoratamente. Complimenti, quindi, non solo a Coen per la lezione di giornalismo ma ai responsabili di Repubblica per aver consentito e incoraggiato questo genere di comportamento. E poi si chiedono perché la gente legge poco i giornali. 
Inutile dire che queste parole fanno molto male anche a noi, feticisti del giornale per il quale scrive Leonardo, che è uno dei pochi republicones con cui, in questi sei anni e passa, abbiamo costruito un'amicizia e un affetto particolari.

Crediamo però che questa storia non sia difendibile neppure da chi si professa Pazzo per Repubblica.

Ciò che noi contestiamo principalmente a Leonardo è di aver modificato un post in corsa senza avvisare i lettori del blog.  Questa è una cosa che non si fa. Non la si fa specialmente in un territorio minato qual è quello della rete, dove ci sono delle regole che vanno rispettate, la cosiddetta Netiquette di cui tanto si parla.

Spiace dunque che un professionista stimato come Coen abbia seguito questa linea di condotta.

Ma se esiste un Dovere di Cronaca, esiste anche un Diritto di Replica.

Ecco perché abbiamo deciso di pubblicare questa lettera che Coen ci ha inviato oggi, in cui racconta come sono andate le cose, passo per passo:
Caro Enrico,
le cose stanno così:
 
1) ricevo una email da un conoscente che fa il freelance, la leggo, decido che può essere materia interessante per un dibattito, inoltre i contenuti ripercorrono il programma elettorale di Hollande e dei suoi alleati di sinistra, compreso Mérechon. Ne faccio un post sul blog che inserisco domenica sera. Il primo commento è nettamente positivo. Qualcuno capisce che Hollande è un pretesto: parlo di come si sta muovendo e delle sue intenzioni di far pagare il costo della crisi proporzionalmente a tutti, e ai ricchi di più. Guai se il "modello Hollande" valicasse le Alpi! Sta qui il nodo politico della questione, il confronto di cui parlo. Torno a Milano lunedì.
2) Noi abbiamo un governo che spreme sino all'insensato i lavoratori, e aiuta il sistema bancario, e i grandi potentati. Hollande, al contrario, cerca di distribuire più equamente tagli e tasse. Chiaro che agli occhi del nostro centrodestra tutto ciò è un cattivo esempio. Quindi bisogna trovare il modo di mettere in cattiva luce il non operato di Hollande, vantandone prima le eccezionali e rapidissime iniziative: in realtà i decreti sono ancora in gran parte allo stato progettuale. Ma ci sono. E' un gioco tanto facile quanto sporco screditare Hollande e chi ne parla con interesse. Dimenticando che è all'Eliseo da due mesi, che ha varato un governo, l'ha rimpastato, poi ha dovuto affrontare le complesse problematiche della crisi a livello nazionale e a livello internazionale: Ue, vertici bilaterali con la Merkel, incontri coi Grandi del mondo, il dramma della Siria, la mediazione con Cina e soprattutto con la Russia putiniana.
3) Si trascura che la sua squadra di governo è già al lavoro: nel mirino, i tagli alle spese statali; la riforma fiscale (che preoccupa i ricchi); il rilancio dell'economia, della cultura, del commercio; gli strumenti per tutelare i giovani, gli studenti, le giovani coppie, le mamme single; è di queste ultime ore il dibattito sull'eutanasia, per esempio. E su tutto, il taglio dei privilegi: in cui rientra anche il capitolo delle auto blu, come quello delle retribuzioni.  
4) Se un errore ho commesso, è stato quello di avere accreditato come già attuate molte delle promesse elettorali di Hollande, indotto sia dall'email che dal programma elettorale di Hollande (ero in Francia sia per le elezioni presidenziali che per quelle legislative). Per questo, ho riscritto il post, non per metterci una pezza, ma per dar più sostanza al mio intervento.
5) Su giornali e settimanali francesi si è scritto molto delle iniziative di cui parlo nel blog. Trovo assurdo ritenere Internet come l'archivio globale delle notizie. Non è vero. Come hanno dimostrato Assange e Wikileaks. 
6) Quando vinse Mitterand, la sinistra italiana ebbe un rilancio inaspettato. Oggi, a un anno dalle elezioni, si teme lo stesso con Hollande. Ecco perché si è scatenata questa cagnara: pigliando per bersaglio Blogtrotter, si vorrebbe colpire Repubblica. Un déja-vu. Come mai questi signori si indignano per questo blog e non per la spudorata intervista di Berlusconi alla Bild Zeitung?  
Caro Enrico, rinnovo l'invito a leggere le prime e le ultime righe del post. Sono la chiave per interpretare i pretestuosi commenti che lo hanno pittorescamente arredato. 
Grazie ancora per l'ospitalità
Leonardo Coen

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Signor Coen purtroppo continua a far finta di non capire che il punto non è politico, ma deontologico.
Assolutamente penoso.

mad283 ha detto...

Ma stiamo scherzando? "Se un errore ho commesso, è stato quello di avere accreditato come già attuate molte delle promesse elettorali di Hollande"? Coen ha fatto copiaincolla dell'articolo di un altro e ci ha messo in fondo il suo nome! E *IN PIU'* non ha nemmeno controllato che ciò che era scritto nell'articolo che ha copiato fosse vero! Qui non è questione di essere abituato alle modalità di internet, è questione di aver voglia di far bene il proprio lavoro o meno!

Attivissimo nel suo blog ha messo un screen della prima versione dell'articolo di Coen e il link all'articolo originale che Coen ha copiato (a insaputa, perché il testo era stato ripreso nella mail che ha ricevuto). Coen ha contestualizzato le informazioni e aggiunto qualche parola qua e là, ma ha copiato le frasi nella loro interezza. HA COPIATO L'ARTICOLO DI UN ALTRO (e spacciato una serie di balle per verità, perché scrivere che Hollande ha fatto una cosa che non ha ancora fatto è una balla fatta e finita).

Mi dispiace che Coen non si renda conto della gravità di ciò che ha fatto (ma non è la prima volta che su queste pagine i republicones si rifiutano di ammettere i propri errori e anzi se la prendono con chi li critica), ma mi dispiace ancor di più che abbia deciso di "difendersi" scendendo sul piano della politica, accusando i suoi accusatori di essere dei "fascistelli". Proprio come Berlusconi quando dice che i giudici ce l'hanno con lui perché sono comunisti...

Reginajolanda ha detto...

"... inoltre i contenuti ripercorrono il programma elettorale di Hollande e dei suoi alleati di sinistra, compreso Mérechon".
Non male per uno che era in Francia sia per le presidenziali che per le "legislative". Allude forse a Mélenchon?

Duralex ha detto...

Se 'sta cosa l'avesse scritta un politico, vabbeh... di cazzate ne dicono e scrivono, perché così intendono il loro mestiere. Ma che un giornalista prima COPI ciò che ha scritto un altro, senza degnarsi nemmeno di googlare un po' prima, e poi, una volta sgamato, tenti la difesa "politica", invece di chiedere scusa (ha commesso l'errore più grave che poteva commettere un apprendista di giornalismo) mi sembra il peggio del peggio... E, ciliegina sulla torta, questo signore - colto sul fatto di copiare il compitino peggio che un bambinetto in prima elementare - coglie l'occasione per citare Berlusconi!!! E il bello è che la gente se ne frega, abituata com'è a farsi prendere per il culo da questi personaggi. Un giornale serio, uno così, lo licenzierebbe in tronco. Se esistesse un giornale serio.

fabio p ha detto...

Non entro nel merito, Voglio però dire che mi sembra massimamente ridicolo che ci sia un'etichetta per il giusto comportamento su Internet. Secondo me la "netiquette" è una cosa ridicola al pari del linguaggio da blogger: LOL, IMHO, ti quoto e ti straquoto.

Duralex ha detto...

@fabio p, la netiquette è ridicola quanto lo è la regola che impone di non scaccolarsi mentre si è a tavola. Scivere un post e successivamente modificarlo senza avvisare è contrario non solo alla netiquette ma alla correttezza prima di tutto. Si tratta di rispetto nei confronti degli altri. Il fatto che lo si debba spiegare, qui, è particolarmente grave.

mad283 ha detto...

Fabio, come ha spiegato coloritamente duralex, la netiquette non è una serie di regole ferree ma il corrispettivo della buona educazione nella comunicazione via internet. Che in nel caso di Coen, però, non c'entra niente: se l'articolo fosse stato pubblicato sul giornale cartaceo invece che sul blog, il giorno dopo avrebbe scritto la seconda versione facendo finta di niente a avrebbero pubblicato un dettagliato errata corrige (con scuse annesse, immmagino)?

Stefano ha detto...

Non ho seguito la campagna elettorale francese né per lavoro né per interesse professionale. Non ho letto il corposo programma elettorale di Hollande. Non ho ritagliato ed archviato gli articoli che lo riguardano. Non ho amici né colleghi a Parigi. Il post che ho ricevuto su facebook martedì pomeriggio riportava un “pezzo” sulle iniziative del governo Hollande. Le ho lette e le ho ritenute non credibili perché riproducevano ciò che già conoscevo, a proposito di bufale su internet, catene di S. Antonio e notizie senza fonti. ROTFL

maragines ha detto...

La cosa più grave è che il giornalista non si rende conto che la quasi totalità di riforme ed interventi non può e non potrà mai essere fatta, in parte perché Hollande non è un dittatore assoluto e in parte perché sono insensate e impossibili.
Si pensi solo a:
- abolizione di tutte le auto blu (non è ovviamente fattibile, a meno che non si beva prima un litro di cognac, allora è possibile pure il raddoppio...)
- riduzione dello stipendio dei parlamentari (il presidente?!);
- 3700 (tremilasettecento...) scuole elementari nuove? In Francia? Tremila-settecento nuove? Suvvia...
- Assumere 59870 laureati disoccupati? Ok che non sono centomila posti di lavoro ma comunque suvvia...

maragines ha detto...

La cosa più grave è che il giornalista non si rende conto che la quasi totalità di riforme ed interventi non può e non potrà mai essere fatta, in parte perché Hollande non è un dittatore assoluto e in parte perché sono insensate e impossibili.
Si pensi solo a:
- abolizione di tutte le auto blu (non è ovviamente fattibile, a meno che non si beva prima un litro di cognac, allora è possibile pure il raddoppio...)
- riduzione dello stipendio dei parlamentari (il presidente?!);
- 3700 (tremilasettecento...) scuole elementari nuove? In Francia? Tremila-settecento nuove? Suvvia...
- Assumere 59870 laureati disoccupati? Ok che non sono centomila posti di lavoro ma comunque suvvia...

Luigi ha detto...

"Non entro nel merito, Voglio però dire che mi sembra massimamente ridicolo che ci sia un'etichetta per il giusto comportamento su Internet. Secondo me la "netiquette" è una cosa ridicola al pari del linguaggio da blogger: LOL, IMHO, ti quoto e ti straquoto."

Se c'è una cosa ridicola è credere che LOL, IMHO e ti quoto sia un linguaggio da blogger.

Agostino Fanti ha detto...

"4) Se un errore ho commesso, è stato ..... Per questo, ho riscritto il post, non per metterci una pezza, ma per dar più sostanza al mio intervento."

Deduco che Coen pensa che i suoi lettori siano stupidi.


"5) Su giornali e settimanali francesi si è scritto molto delle iniziative di cui parlo nel blog. Trovo assurdo ritenere Internet come l'archivio globale delle notizie. Non è vero. Come hanno dimostrato Assange e Wikileaks."

La tesi è avvalorata: Coen pensa che i suoi lettori siano stupidi


"6) Quando vinse Mitterand, la sinistra italiana ebbe un rilancio ...... Ecco perché si è scatenata questa cagnara: pigliando per bersaglio Blogtrotter, si vorrebbe colpire Repubblica. Un déja-vu. Come mai questi signori si indignano per questo blog e non per la spudorata intervista di Berlusconi alla Bild Zeitung?"

Perché di Repubblica io mi fidavo, ora non più. Ci si indigna quando si è delusi. Da Berlusconi non mi aspetto nulla di diverso, da Repubblica e dai suoi giornalisti, sì. Morale, Coen pensa che i suoi lettori siano stupidi.


"Caro Enrico, rinnovo l'invito a leggere le prime e le ultime righe del post. Sono la chiave per interpretare i pretestuosi commenti che lo hanno pittorescamente arredato."


Le prime e le ultime righe di quale versione del post?
Insisto, Coen pensa che i suoi lettori siano stupidi, ma non lo sono. Purtroppo per lui. Non sono né stupidi né anonimi.

Anonimo ha detto...

Che miseria morale, prima di ogni altra cosa! Raccatta, spiattella, inciampa nella dura realtà (le intenzioni di Hollande sono cosa ben diversa dalle azioni), insomma Coen confonde i sogni con la realtà e poiché siamo tutti fatti della stessa materia dei sogni, anziché tacere replica invelenito, tira fuori argomenti che non c'entrano nulla col suo mestiere di operatore dell'informazione e si atteggia come l'incazzato da bar sport 2000 di Benni che arriva a giustificare il tutto e il contrario di tutto. Capisco che è imbarazzante ammettere le proprie castronerie: la vergogna è umana. Avrebbe però almeno potuto, appunto, tacere. E riflettere. Facile battuta vista la parentela grafica col cantautore Cohen: potrebbe riscrivere "Suzanne" cambiando il titolo in "Hollande". Potrebbe diventare il successo dell'estate...

Anonimo ha detto...

Facevi meglio ad evitare questa replica. Un'arrampicata sugli specchi degna di una specialità olimpica.

luposelvatico ha detto...

Tutto cio è tristissimo, per l'informazione.
L'unica cosa giusta che mi sarei aspettato da Cohen è l'ammissione di colpa, il riconoscimento di aver fatto una cavolata colossale, in cattiva fede, e una sincera richiesta di perdono ai suoi lettori.
Tutti possiamo sbagliare, ma riconoscere l'errore ci consente di essere umani.
Con una replica così, invece...che disastro!

Enrico Maria Porro ha detto...

Ciao Luposelvatico, ben trovato. Adesso non scomparire nuovamente nella steppa.